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Crediti di carbonio in area UE: massimo storico oltre quota 100

L’EU carbon price arriva a 102 euro e stabilisce un record storico. Quali saranno le possibili conseguenze? Quali scenari si aprono?

Pubblicato il 25 Feb 2023

Carbon emission cost importante 2023

L’UE carbon price arriva a 102 euro e stabilisce un record storico. Se ci si chiede oggi quale impatto avrà sull’economia questa impennata nel “prezzo delle emissioni”  si può osservare che, prescindendo dalle differenze tra la zona UE e le altre aree del pianeta, la riduzione delle emissioni rappresenterà per le imprese sempre più un vantaggio competitivo. In questo scenario il mondo della finanza tenderà a premiare ulteriormente le imprese più virtuose che agiscono veramente e concretamente su piani di neutralità climatica e non solo (per quanto sia ovviamente importante) sulla compensazione. Un altro effetto di pari importanza che è ragionevole collegare in modo diretto a questo pricing riguarda la crescente attenzione verso le startup CleanTech e in particolare verso quelle realtà che saranno nella condizione di contribuire maggiormente alla riduzione dei fattori di rischio legati alle emissioni.

Credito di carbonio a quota 102 euro nella penultima settimana di febbraio 2023

Quella che si è superata questa settimana è una barriera che è nello stesso tempo finanziaria, economica e per certi aspetti soprattutto psicologica. Il prezzo del carbonio in area UE ha superato per la prima volta i 100 euro a tonnellata. Dopo un lungo periodo di crescita il sistema di scambio delle emissioni è arrivato a toccare i 102 euro a tonnellata, segnando il proprio massimo storico. Il tutto in un momento in cui anche il dibattito politico ed economico in merito all’impegno dell’Europa sui temi della riduzione delle emissioni è a sua volta a un suo “massimo storico”.

Il tema legato alla presentazione del Piano Industriale del Green Deal e la scelta del Parlamento europeo di confermare lo stop ai motori termici (per citare un altro tema di grandissima attualità) hanno certamente contribuito a creare le condizioni per alzare il valore di mercato delle emissioni. L’approvazione della CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive a sua volta porta una spinta verso una compliance normativa nella quale la riduzione delle emissioni (anche in questo caso, assai più che il fenomeno della compensazione) impatta in modo sempre più diretto sulla capacità delle imprese di generare valore.

L’attenzione del mondo industriale e finanziario, secondo molti analisti mette in diretta relazione il prezzo dei crediti di carbonio con la strategia Net Zero continentale volta a considerare la produzione di emissioni un costo sempre più elevato. A questo proposito è interessante vedere non solo il grafico relativo ai 12 mesi (come nell’immagine di copertina), ma anche quello seguente relativo agli ultimi cinque dove si mostra che il costo delle emissioni è crescita di quasi sei volte: da 15 euro a 102 euro.

Prezzo crediti di carbonio in zona UE negli ultimi 10 anni

Fonte: Trading Economics

Le previsioni precedenti: il costo del carbonio vicino a quota 100 ma nel 2025

Se si guarda ad alcune previsioni uscite nel corso del 2022 su dati del 2021 non si può non notare quanto sia diventata importante la barriera dei 100 euro che nelle aspettative degli operatori era prevista in un orizzonte 2025 e non 2023 come è invece avvenuto.

L’altro aspetto di grande importanza è rappresentato dalla differenza tra il costo delle emissioni in area UE e il costo delle emissioni in altre aree del pianeta. A parte la Gran Bretagna si parla di costi ampiamente inferiori.

Fonte: Statista (Worldwide; PwC UK; May 2 to May 23, 2022; 214 IETA member respresentatives).
Ricerca effettuata sulla base di una collaborazione tra i membri dell’International Emissions Trading Association.
– RGGI è rappresentative di The Regional Greenhouse Gas Initiative una iniziativa degli stati dell’EST degli USA. –
WCI (California Quebec) rappresenta i dati della Western Climate Initiative che comprendono alcuni stati dell’OVEST di USA e Canada

Lo scenario finanziario: chi riduce le emissioni riduce costi e rischi

Con questi livelli di pricing arriva una conferma alla tesi di molti operatori del mondo finanziario che la riduzione dell’impatto ambientale rappresenti a tutti gli effetti un “asset finanziario” oltre che una correttissima strategia di risk management. Per il mondo della finanza che guarda al rapporto tra climate change e imprese come un rapporto tra rischi e opportunità a cui si devono aggiungere i rischi di transizione i costi attuali confermano che per  le imprese le opportunità sono più importanti e più numerose rispetto ai rischi. Ed è prevedibile che queste condizioni rappresentino una ulteriore conferma per quel mondo della finanza che sta già premiando le imprese che investono in sostenibilità.

Fonte: Osservatorio Climate Change Finance 2022 – La reazione dei mercati finanziari all’inasprimento delle policy sugli ETS

Aumenta il costo delle emissioni e aumentano le opportunità per le Cleantech?

L’ultima considerazione da collegare agli effetti di questa tendenza al rialzo dei costi delle emissioni riguarda il ruolo delle CleanTech  e delle ClimateTech che stanno portando innovazione proprio sui processi che permettono la riduzione delle emissioni. La ricerca di soluzioni è destinata ad aumentare e il lavoro delle imprese impegnate in green technology e sustainability solutions.

Fonte: Statista

Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.

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