Ricerche

La sostenibilità è un investimento strategico: lo svela una nuova ricerca SAP Insights

Sebbene esistano ancora sfide relative a strategia, finanziamenti e trasparenza dei dati, la ricerca di SAP evidenzia come le aziende stiano maturando quando si tratta di integrare la sostenibilità nei loro processi di business. Questo perché condividono la responsabilità, sono più pronte a soddisfare le richieste dei clienti e supportate dai loro investitori. Hanno accesso a dati migliori e sono incentivate da migliori risultati aziendali che ottengono quando attivano comportamenti responsabili

Pubblicato il 26 Ott 2022

Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia

Oggi le aziende stanno riconoscendo che operare in modo più sostenibile non è solo una strategia di facciata, ma è anche un modo per creare valore (redditività) e differenziazione (competitività) nel mercato. Il 75% di oltre 6.600 manager in 40 paesi e 29 settori vede una relazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e redditività a lungo termine, in aumento del 17% rispetto al 2021. Il 71%, inoltre, vede una relazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e competitività a lungo termine, in crescita del 28% rispetto allo scorso anno.

Ancora, un numero elevato di imprese, pari all’86,7% del campione, afferma di utilizzare i dati per alimentare il processo decisionale strategico e operativo. Ciò potrebbe essere in parte dovuto al miglioramento della qualità dei dati disponibili e a metriche più sofisticate e affidabili, conseguenza dello sviluppo da parte delle aziende di nuovi sistemi di misurazione che rappresentano la chiave per raggiungere obiettivi net zero emission. Tuttavia, i manager hanno affermato di aver ancora bisogno di dati certi con una frequenza maggiore e di una migliore trasparenza in termini di calcoli e ipotesi su cui i dati si basano.

Il Cloud abilita business, persone e pianeta

E’ questo il quadro tracciato dallo studio SAP Insights, presentato in occasione di SAP NOW 2022, che ha indagato, fra le altre cose, come stanno evolvendo le motivazioni che spingono le aziende ad adottare azioni più sostenibili e quali ostacoli incontrano nell’implementarle. L’indagine precede la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), che si terrà a Sharm El-Sheikh, in Egitto, a novembre.

“Il 59% degli intervistati ritiene che le questioni ambientali siano, o lo saranno presto, rilevanti per i risultati aziendali, con un aumento del 67% rispetto allo scorso anno – ha affermato Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia, che ha aggiunto – Negli ultimi 50 anni, le nostre soluzioni innovative hanno aiutato i clienti a trasformare i loro processi aziendali e a rimanere all’avanguardia in scenari in rapida evoluzione. Il nostro impegno rimane invariato anche per il futuro”.

Oggi business, persone e pianeta sono elementi fortemente connessi e il digitale rappresenta il fattore che abilita queste tre dimensioni e permette a un’organizzazione di generare valore per il suo ecosistema e crescere in modo sostenibile. “Per questi progetti di trasformazione, che richiedono un’innovazione continua, il cloud rappresenta un percorso senza alternative e noi stiamo accompagnando le aziende verso questa importante transizione. Un passaggio che ci contraddistingue a livello italiano per le tante richieste e conferme rispetto al nostro obiettivo di promuovere un passaggio al cloud che favorisca agilità, rapidità e sostenibilità, dove la velocità ha sempre il significato ultimo di avere una migliore vicinanza al cliente o al cliente del cliente”.

Cresce di sette volte l’importanza della domanda green dei clienti

L’analisi rivela che le aziende sono più mature rispetto l’anno scorso quando si tratta di integrare la sostenibilità nelle loro operazioni e processi di business. La crescita dei ricavi e dei profitti si conferma ancora il principale fattore che spinge le imprese a operare in modo sostenibile (36,6%), seguito dal purpose dell’azienda (36%) e dall’impegno del Board (35%). Ma cresce di ben sette volte l’importanza della domanda dei clienti per prodotti e servizi green rispetto al 2021, salendo al 33,7%. Si tratta del cambiamento più significativo fra tutte le motivazioni e sottolinea il potere crescente dei clienti nell’influenzare la strategia di sostenibilità di un’impresa.

“Nello scenario attuale emergono alcuni temi forti, sui quali è necessario lavorare. In primis, la trasformazione aziendale, che è una delle priorità nell’agenda dei clienti SAP. La seconda necessità è quella di blindare supply chain già messe a dura prova dalla pandemia e ora ancora più sotto pressione. Infine, tutti i temi legati all’ESG. Oggi proprio l’ESG  ha raggiunto una soglia di criticità maggiore, anche perché i consumatori ritengono le imprese responsabili rispetto a tutto quanto concerne la transizione green. E SAP vuole essere attore di questo cambiamento” continua Masperi.

Al di là degli ostacoli, cresce la comprensione di come approcciarsi alla sostenibilità

Fatta eccezione per l’incertezza generata dalla pandemia da COVID-19 che rimane ancora tra i principali ostacoli a intraprendere azioni a supporto della sostenibilità, la mancanza di fondi, strategie non coerenti e difficoltà a dimostrare il ritorno sull’investimento delle azioni green sono i principali ostacoli che rallentano le aziende nel loro percorso di sostenibilità.

Durante l’ultimo anno, la misurazione dell’impatto ambientale, l’integrazione della sostenibilità nei processi e l’allineamento delle azioni con la strategia di business sono state barriere che hanno via via perso importanza. Questo dato evidenzia una migliore comprensione da parte dei manager di come approcciarsi ai temi di sostenibilità, cominciando proprio dalla misurazione e conoscenza del proprio punto di partenza.

SAP è del parere che le “imprese sostenibili” debbano dotarsi di una tecnologia dei processi aziendali con cui identificare, quantificare e analizzare i dati rilevanti sulle proprie emissioni climalteranti, sul riutilizzo e il riciclo dei materiali, sui progressi compiuti dal punto di vista della valorizzazione della diversità e della promozione dell’inclusione. Per questo SAP Cloud for Sustainable Enterprises è concepito come un portafoglio di soluzioni ai fini di una gestione olistica delle prestazioni di sostenibilità.

“Se una azienda non vuole fare solo greenwashing, deve avere strumenti per misurare la sostenibilità, per dimostrare al mercato che la sua non è una strategia di facciata o di immagine, ma una vera integrazione della sostenibilità nei processi aziendali – afferma Masperi – Inoltre, sostenibilità significa ripensare profondamente la value chain, analizzando la propria rete di fornitori per essere certi che siano sulla stessa linea d’onda. La sostenibilità è un gioco di squadra, non uno sport individuale. Qui entrano in gioco gli ecosistemi, anzi i business network. E se i business network si moltiplicano, ecco che si lavora su una scala diversa. In questa cornice, la partnership con Ecovadis certifica le aziende green il che significa che in quel network si possono individuare le aziende con un badge di sostenibilità e quindi scegliere il fornitore anche sulla base di questo parametro”.

Sostenibilità: aumentano investimenti e responsabilità condivisa

Dal punto di vista finanziario, la maggior parte delle aziende prevede di aumentare nei prossimi tre anni i propri investimenti per affrontare i problemi causati dal cambiamento climatico. L’analisi SAP Insights ha anche mostrato che il numero delle organizzazioni che sta pianificando di investire in progetti sostenibili è aumentato di cinque volte rispetto al 2021, mentre il numero di imprese che pianifica di ridurre i propri investimenti è diminuito del 55%.

Gli azionisti generalmente sono più inclini a supportare le aziende che investono in sostenibilità. La maggior parte dei manager intervistati ritiene che i propri stakeholder finanziari siano ampiamente favorevoli nei confronti degli obiettivi di sostenibilità che stanno promuovendo, anche a costo di una redditività differita o ridotta.

Inoltre, se le precedenti ricerche di SAP Insights mostravano che l’integrazione della sostenibilità nelle operazioni era guidata quasi esclusivamente dai vertici dell’azienda, l’ultima ricerca mostra una maggiore diversificazione delle responsabilità. Ora i Sustainability e Risk Manager sono ritenuti responsabili di questi temi, oltre agli amministratori delegati e ai responsabili della sostenibilità. Questa responsabilità condivisa evidenzia che le imprese stanno integrando la sostenibilità in modo più ampio in tutta l’organizzazione.

Integrare la sostenibilità nel core business: le aziende sono più mature

Sebbene esistano ancora sfide relative a strategia, finanziamenti e trasparenza dei dati, la ricerca evidenzia come le aziende stiano maturando quando si tratta di integrare la sostenibilità nei loro processi di business. I risultati suggeriscono che questo è dovuto al fatto che le organizzazioni condividono la responsabilità, sono più pronte a soddisfare le richieste dei clienti e supportate dai loro investitori. Hanno anche accesso a dati migliori e sono incentivate da migliori risultati aziendali che ottengono quando attivano comportamenti responsabili.

“Del resto una azienda che non tiene conto della green line non può avere futuro. Una azienda che nella sua strategia non ha il business sostenibile non ha futuro, non è credibile”. SAP stessa ha iniziato a guardare alla sostenibilità 10 anni fa, integrando temi di sostenibilità con quelli finanziari e presentando il suo primo bilancio di sostenibilità. Nel campo della sostenibilità, “noi giochiamo sia il ruolo di exemplar che di enabler”.

A livello organizzativo, in una logica di continuità con la strategia di Manos Raptopoulos, Carla Masperi ha costruito una visione e un approccio ai clienti che rafforza con ancora maggiore impegno. Crescono i progetti legati al femminile, la social responsibiliy, l’impegno a far crescere i giovani talenti e dare spazio alla diversity attraendo donne e aiutando la loro crescita professionale. Il progetto Young Talent partito qualche mese fa risponde alla volontà di SAP di arricchire la propria forza lavoro in questa direzione, dove l’esperienza in azienda diventa la componente più importante per creare giovani talenti. “In Italia abbiamo un problema di digital divide, quindi la formazione sulle STEM diventa per noi una mission, anche per fare ecosistema. Riportare la persona al centro con un approccio olistico in modo da riaggregare i team in una modalità ibrida che faccia da effetto moltiplicatore non solo per il benessere della persona ma anche della società”.

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