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Competenze, competizione e trasformazione: come evolve l’impresa del futuro



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Cinque aziende attive in settori diversi accomunate da una profonda attenzione ai temi dell’innovazione e della trasformazione aziendale si confrontano sui contenuti dell’impresa del futuro: Gianluigi Brembilla AD di Air Liquide Medical Systems Italia, Giuseppe De Vincenzo SVP Logistics di KONE, Marco Denti COO di Turboden, Riccardo Ciambrone AD di Cavanna e Massimo Airoli CEO di Digital360

Pubblicato il 1 lug 2025

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



Competenze, competizione e trasformazione
I partecipanti alla tavola rotonda del convegno "Verso l'impresa del futuro" da sinistra Gianluigi Brembilla, AD Air Liquide Medical Systems Italia, Giuseppe De Vincenzo, SVP Logistics KONE, Marco Denti, Chief Operation Officer TURBODEN, Gruppo MITSUBISHI, Riccardo Ciambrone, CEO, Cavanna e Massimo Arioli, CEO Digital360

In pochi altri periodo della storia le aziende si sono trovate ad affrontare sfide epocali che richiedono un ripensamento profondo dei modelli operativi e strategici. Al centro di questa evoluzione non ci sono solo le accelerazioni delle innovazioni tecnologiche, la capacità di comprendere e affrontare le sfide della competitività, l’abilità nel pilotare processi trasformativi caratterizzati da uno straordinario numero di variabili, di rischi e di opportunità. In occasione dell’evento “Verso l’impresa del futuro, resiliente, intelligente, digitaleDigital360 ha portato l’attenzione, attraverso una survey (analizzata nel servizio Sfide e leve per l’impresa del futuro n.d.r.), una serie di sessioni dedicate a Trasformazione aziendale e competitività e una tavola rotonda sulle sfide, le opportunità, le decisioni tecnologiche e organizzative per affrontare e superare queste trasformazioni garantendo alle imprese la capacità di aumentare la propria competitività. La tavola ha visto la partecipazione e i contributi di Gianluigi Brembilla, AD Air Liquide Medical Systems Italia, Giuseppe De Vincenzo, SVP Logistics KONE, Marco Denti, Chief Operation Officer TURBODEN, Gruppo MITSUBISHI, Riccardo Ciambrone, CEO, Cavanna e Massimo Arioli, CEO Digital360. 

Un contesto instabile, nuove sfide e più concorrenza

Il contesto nel quale si muovono oggi le imprese è caratterizzato da una crescente incertezza dovuta a molteplici fattori e da nuove forme di concorrenza che impattano direttamente sulla capacità di creare valore. Le sfide per le imprese sono oggi soggette a un maggior numero di variabili e a molteplici trasformazioni. La survey condotta da P4I – Digital360 mostra una fotografia delle priorità in termini di preoccupazioni aziendali e di livelli di attenzione che è particolarmente significativa di questo momento storico.

Sfide e leve per l'impresa del futuro Competenze, competizione e trasformazione

Incertezza e competitività: un quadro in evoluzione

Le aziende sono oggi più che mai alle prese con l’incertezza e l’instabilità del contesto e sentono sempre di più l’influenza di problematiche macroeconomiche e geopolitiche. In termini operativi le preoccupazioni e le problematiche si manifestano a livello di politiche commerciali, di gestione della logistica, di difficoltà da affrontare ad esempio in termini di scarsità di materie prime o di aumento dei prezzi per l’improvvisa chiusura di rotte navali. Le minacce e i rischi arrivano poi dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, dalle trasformazioni ambientali legati al riscaldamento globale e dagli eventi naturali estremi che contribuiscono a loro volta a trasformare lo scenario in cui operano le imprese. Il mercato appare sempre più sfidante, con clienti che alzano costantemente l’asticella delle richieste e concorrenti, soprattutto dall’Estremo Oriente, che offrono soluzioni sempre più competitive.

Il grande tema delle Competenze: trovare, far crescere e trattenere i talenti

Una delle criticità più sentite tra le sfide che le imprese sono chiamate ad affrontare è la gestione delle risorse umane: la difficoltà di reperire sul mercato profili con competenze adeguate per affrontare le sfide e, una volta trovate e assunte, la capacità di trattenerle e fidelizzarle nel lungo termine.

Gianluigi Brembilla, Amministratore delegato di Air Liquide Medical Systems Italia, ha evidenziato quanto sia oggi strategico portare in azienda tutte le competenze specifiche e tecniche necessarie, data l’elevata complessità del settore. Per questo, il ruolo di leader e manager è anche quello di lavorare per creare un contesto e una cultura aziendale che sappiano valorizzare meglio gli skill e le esperienze, siano esse interne o acquisite esternamente. È fondamentale una leadership che favorisca il cambiamento e l’innovazione, creando un mix virtuoso tra le nuove generazioni, portatrici di energia positiva e nuove competenze “embedded” e le competenze tecniche forti già presenti.

Competenze, competizione e trasformazione
Gianluigi Brembilla, Amministratore delegato di Air Liquide Medical Systems Italia

Brembilla ha poi sottolineato come nel settore dei dispositivi medici la competitività si traduca in innovazione e affidabilità dei prodotti e di riflesso nella capacità di garantire la continuità di fornitura. La gestione della supply chain è strategica. Il manager ricorda che l’azienda utilizza da oltre 15 anni strumenti basati sui dati, come “Switch360“, per prevenire interruzioni e per gestire un crescente numero di rischi. A questo si aggiunge una considerazione sul ruolo della conformità normativa particolarmente importante nel mondo medicale caratterizzato dalla necessità di effettuare un controllo totale dei processi. Un impegno questo che richiede un grande lavoro sui dati, sche può contare sul supporto dell’intelligenza artificiale per migliorare l’analisi e ottimizzare i tempi.

Anche per Giuseppe De Vincenzo, SVP Logistics di KONE, le competenze sono un fattore chiave. Il settore delle costruzioni e dell’edilizia, in cui opera KONE (con soluzioni e prodotti per ascensoristica e scale mobili n.d.r.), è tradizionalmente un ambito in cui è difficile attrarre talenti, tuttavia, grazie alla crescente digitalizzazione, il settore sta diventando più attrattivo e soprattutto sta emergendo la necessità di nuove skill.

Proprio grazie alle prospettive offerte dalla digitalizzazione KONE sta investendo molto in ambiti come manutenzione e assistenza predittiva. Grazie alla possibilità di raccogliere dati in forma 24/7 dagli ascensori e dalle scale mobili connesse ad esempio per anticipare i guasti, l’azienda si trova ad avere a disposizione un enorme patrimonio di conoscenza. La sfida, per affrontare scenari sempre più complessi, è quella di trasformare la mole di dati in informazioni utili per il cliente finale, per garantire velocità e precisione negli interventi in un contesto instabile e per arrivare a garantire in forma predittiva la funzionalità dei prodotti.

Competenze competizione trasformazione
Giuseppe De Vincenzo, SVP Logistics di KONE

Guardando ai temi della competizione emerge un fattore particolarmente importante che non riguarda più solo produttori di sistemi analoghi, ma mostra i segnali di una competizione basata sulla valorizzazione del dato. Si tratta di operazioni messe in atto da aziende tecnologiche, soprattutto asiatiche, e spesso magari di piccole dimensioni, che agiscono a livello di integrazione dei dati da diverse fonti (ascensori, climatizzazione, videosorveglianza) per offrire servizi innovativi ai gestori degli edifici, creando, per l’appunto, nuove forme di valore dai dati. Per altri versi poi l’adozione di strumenti come il Building Information Modeling (BIM) rappresenta un fattore abilitante che permette, a sua volta grazie ai dati, di migliorare la gestione dei progetti complessi, assicurando una maggior coordinamento e una più efficace gestione dei rischi.

Marco Denti, Chief Operating Officer di Turboden (Gruppo Mitsubishi), ha ribadito che per una società di ingegneria attiva nel settore dell’energia com’è appunto Turboden il prodotto è generato in larghissima misura grazie al risultato delle competenze e delle professionalità delle persone. A questo proposito Denti ricorda che l’azienda conta su personale al 70% laureato di cui l’87% in discipline STEM.

In questo contesto, che si fa costantemente più competitivo, la ricerca e la capacità di trattenere le competenze sono fattori determinanti per garantire la competitività dell’azienda. Denti ha tenuto a sottolineare un “disallineamento tra domanda e offerta” per alcune professionalità particolarmente difficili da reperire sul mercato, citando la carenza di ingegneri elettrici. La strategia di Turboden su questi temi punta a concentrare l’attenzione sull’attrattività aziendale, facendo leva sui valori dell’innovazione, dell’attenzione alla sostenibilità, anche per dare vita a percorsi di costruzione interna delle competenze e sulla collaborazione con le università per attirare talenti.

Competenze, competizione e trasformazione
Marco Denti, Chief Operating Officer di Turboden (Gruppo Mitsubishi)

Sui temi della competitività Denti riflette su come sia influenzata dall’instabilità geopolitica, ma anche da incertezze o dubbi legati all’evoluzione delle normative, con effetti e decisioni che possono vanificare in modo assolutamente imprevedibile anche progetti di grande portata. Appare pertanto indispensabile avere la consapevolezza che l’azienda può essere esposta a rischi imprevedibili e dotarsi di strumenti di conoscenza dei fenomeni del mercato che possano aiutare a intercettare le minacce più pericolose.

Riccardo Ciambrone, CEO di Cavanna, tiene subito a sottolineare come la sua azienda, attiva nella produzione di sistemi per la gestione del packaging per il food e per il pharma, sia al centro di continui cambiamenti e trasformazioni stimolate e guidate fondamentalmente dall’innovazione.

Competenze competizione trasformazione
Riccardo Ciambrone, CEO di Cavanna

Da consumatori e normative stimoli e spinte per la trasformazione tecnologica

I sistemi per la gestione del packaging devono consentire alle imprese produttrici del mondo agroalimentare e farmaceutico di rispondere a sfide di mercato che sono sempre più trasformative. Queste includono l’evoluzione delle abitudini di consumo (ad esempio con la diffusione di monoporzioni nel food o con nuove tipologie di prodotto n.d.r.), le tematiche di sostenibilità (come ad esempio sostituzione della plastica in tanti ambiti del packaging), ma anche l’evoluzione degli impianti, da puramente meccanici a sempre più meccatronici. Accanto a queste sfide che sono determinate da una serie di fattori strettamente connessi all’innovazione del mercato ci sono poi altri fattori come la diminuzione delle competenze operative del cliente, che richiede tecnologie sempre più semplici e accessibili, per certi aspetti con logiche “iPhone-like” ovvero sempre più “user-friendly“.

Ecco che per Cavanna, diventa fondamentale mettere a sistema la competenza, digitalizzarla e remotizzarla, poiché la crescita dell’azienda è determinata in larga misura dalla necessità di spedire i migliori collaudatori in giro per il mondo presso i clienti. In questo senso per Ciambrone la digitalizzazione è sempre più essenziale per monitorare i processi, per simulare il comportamento degli impianti (digital twin) e soprattutto e appunto per “mettere a sistema la competenza“. Il “sogno“, così lo considera, è di arrivare a dare vita a un “avatar” guidato da un centro di controllo centralizzato.

Massimo Arioli, CEO Digital360, ha focalizzato l’attenzione sul tema del valore dei dati sottolineando che, se da una parte i dati rappresentano innegabilmente una ricchezza, dall’altra diventano una opportunità solo nel momento in cui le aziende riescono ad accedere alle competenze e agli strumenti per trasformarli in valore.

Dati come nuovo valore da proteggere a sua volta in modo innovativo

C’è tuttavia un ulteriore dimensione sulla quale Arioli raccomanda di prestare attenzione e riguarda il fatto che la quantità di dati presente in azienda, oltre che un valore potenziale, rappresenta anche una nuova fonte di rischi potenziali. La protezione dei dati, la cybersecurity e l’educazione delle persone sono cruciali per garantire la sicurezza, per prevenire fughe di informazioni, soprattutto con l’avanzare dell’Intelligenza artificiale, che rende sempre più sofisticati i tentativi di phishing o che aumenta la pericolosità di altre minacce.

Competenze, competizione e trasformazione

In merito alle necessità legate alla gestione delle risorse umane e alla valorizzazione delle competenze Arioli tiene a sottolineare che la vera differenza la fa la capacità di integrare competenze di dominio, con competenze specifiche sul digitale e in particolare, in questo periodo, sull’Intelligenza artificiale.

Valorizzare l’esperienza delle persone

L’esperienza, anche quella dei manager più anziani, suggerisci Arioli, è fondamentale ad esempio per formulare le domande appropriate all’Intelligenza artificiale e per valutare la coerenza delle risposte in relazione agli obiettivi dell’azienda.

Più nello specifico poi la considerazione di Airoli riguarda la necessità di restituire la capacità di indirizzo anche tecnologico al business, che ha bisogno di persone sempre più competenti e in grado di strutturare e organizzare catene di “agenti” di AI sempre più complesse, allo scopo di ottenere gli output necessari con livelli di automazione crescenti.

Digital transformation e industrial transformation: dove concentrare attenzione e azione

Il secondo giro della tavola rotonda ha concentrato l’attenzione su un tema molto pragmatico e concreto: “dove concentrare l’attenzione e l’azione” relativamente agli strumenti del digitale, come bilanciare le scelte nella ricerca di una sintesi tra approcci centralizzati e soluzioni verticali e, non ultimo, da quali tecnologie ci si attende che “possano fare la differenza”.

Competenze competizione trasformazione

Gianluigi Brembilla ha voluto chiarire che Air Liquide Medical Systems Italia è un’azienda del gruppo Air Liquide, ovvero una realtà globale con oltre 65.000 dipendenti, che proprio su un tema importante e delicato come quello dell’Intelligenza artificiale ha voluto adottare un approccio nello stesso tempo pragmatico ed equilibrato. Non una soluzione unica per tutti, ma la creazione di diversi cluster suddivisi e organizzati per affinità di attività, con la possibilità di condividere best practice digitali e nello stesso tempo di tutelare e valorizzare le specificità locali.

L’AI è gestita facendo riferimento prima di tutto a un criterio di responsabilità, distinguendo tra “utility individuali(strumenti di produttività per ottimizzare il tempo, come chat e videoconferenze n.d.r.) e “macro progetti(dove l’AI viene adottata per la trasformazione e l’automazione di impianti complessi n.d.r.).

Formazione come fattore abilitante per l’AI aziendale

Brembilla ricorda poi che la formazione rappresenta il cardine per entrambe le aree ed è stata affrontata anche con l’identificazione di “champion” interni per le utility personali in grado di codificare delle best practices per poi condividerle e diffonderle.

C’è poi un tema chiave che riguarda la crescente presenza del digitale nell’ambito dei prodotti medicali e dei device. Brembilla ricorda che la connettività digitale è vitale per il monitoraggio dei pazienti a domicilio e per fornire ai medici dati in tempo reale sull’efficacia delle terapie. Tutto questo, in termini operativi, significa grande capacità di gestione della raccolta dati, di interpretazione e rappresentazione delle informazioni, di attenzione, altissima, alla privacy e alla sicurezza.

Verso un IT più pragmatica, semplice e flessibile

Sul tema delle scelte infrastrutturali e applicative più efficaci per il business Giuseppe De Vincenzo ha sollevato qualche perplessità in merito all’approccio del passato che indirizzava “implementazioni complesse e pesanti” come potevano essere ERP globali che cercavano di “abbracciare il mondo” ovvero di coprire tutte le possibili funzioni e dimensioni aziendali. Le tempistiche di implementazione lunghe, in un contesto che nello stesso tempo vedeva mercati, prodotti e processi cambiare, hanno spesso allontanato i risultati dalle aspettative. Anche per questo De Vincenzo sottolinea che l’approccio attuale di KONE è più pragmatico e “mirato”: il business deve guidare lo sviluppo dei sistemi, definendo chiaramente i risultati attesi. In particolare, portando l’attenzione sulle azioni prioritarie con cui l’azienda concentra gli impegni sul piano della digitalizzazione e nel caso di KONE riguarda la manutenzione e l’automazione industriale.

Competenze, competizione e trasformazione

Massima attenzione al rischio di “paralisi da analisi”

Una raccomandazione alla quale KONE sta presentando poi una particolare attenzione riguarda l’impegno ad evitare quella che può essere definita come la “paralisi da analisi”, ovvero quel lavoro che si rischia di affrontare nel momento in cui si dispone di un eccesso di dati che non vengono adeguatamente trasformati in informazioni. Al contrario, nel momento in cui i processi di comprensione e di valorizzazione dei dati si mettono correttamente in moto, ci si può avvicinare a quello che De Vincenzo definisce come il “sogno” nell’ambito della gestione logistica dell’azienda, vale a dire la visibilità totale del materiale a livello mondiale. Un obiettivo a cui concorre anche l’utilizzo e l’implementazione di digital twin, per simulare scenari di instabilità nella supply chain e per individuare fattori di rischio.

In generale, anche con questi esempi, emerge la necessità e la volontà di attuare processi di digitalizzazione più semplici, più specifici e dai risultati concretamente misurabili.

Una nuova relazione tra IT e business

Marco Denti COO di Turboden ha sottolineato a sua volta che la relazione tra IT e business non è sempre facile, ma i due mondi non possono rimanere distinti; anzi, devono essere l’uno l’estensione dell’altro.

Denti concorda sul fatto che spetta al business guidare, con le proprie esigenze e i propri obiettivi, le strategie digitali. Tuttavia, chi si occupa di business non conosce appieno le potenzialità della tecnologia e ha bisogno di supporto adeguato. Ecco che è fondamentale avere persone che sappiano muoversi a cavallo dei due mondi, che sappiano coniugare la conoscenza tecnologica con le esigenze del business.

Competenze, competizione e trasformazione

Le strade per stimolare, favorire e attuare questa integrazione possono essere diverse. Turboden ha avviato progetti di Artificial intelligence su piccoli task (come ad esempio riconciliazione ordini o estrazione dati doganali o analisi dei requirements progettuali) per stimolare la curiosità e mostrare la potenzialità dello strumento. Ha poi scelto di portare a progetti più robusti come l’analisi di documenti di gara, velocizzando alcune fasi di analisi con metodologie che hanno permesso di liberare tempo prezioso a personale con alte competenze, per attività a maggior valore aggiunto.

Team multifunzionali con specialisti AI e ingegneri energetici

In particolare poi per l’analisi dei dati e per lo sviluppo di algoritmi predittivi, Turboden ha scelto di creare dei team multifunzionali, affiancando persone che conoscono gli algoritmi AI a ingegneri energetici che conoscono la termodinamica e il processo, poiché solo così si raggiunge il risultato voluto. Confermando l’importanza di unire competenze di dominio con competenze high tech digital.

In merito al potenziale dei dati Denti ricorda come la raccolta dati dagli impianti sia attiva da oltre 10 anni e abbia messo a disposizione una conoscenza fondamentale per indirizzare problematiche e opportunità aziendali strategiche. Tra gli esempi rientra il tema strategico della manutenzione predittiva, ma nello stesso tempo Denti ricorda anche come la cybersecurity, specialmente nel settore energetico (direttiva NIS 2), stia cambiando i temi dell’accesso ai dati, e stia indirizzando l’adozione di infrastrutture più sicure e di competenze specifiche.

Il digitale nei prodotti e il digitale nei processi

Riccardo Ciambrone ha spiegato come in Cavanna la digitalizzazione sia fortemente presente sia nei processi sia nei prodotti. Nello specifico, nei processi, porta efficienza nella gestione delle informazioni (solo per fare alcuni esempi la gestione del ciclo passivo, il supporto trasferte, le note spese, il processo di offerta e tanti altri). Avvicinandosi ai prodotti poi la simulazione dei collaudi tramite digital twin è un esempio di digitalizzazione che permette di individuare possibili malfunzionamenti, di intervenire velocemente e in modo preciso con risultati che si misurano in qualità dei prodotti e in risparmi economici.

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Riccardo Ciambrone, CEO di Cavanna

Servitization: tutti i vantaggi del passaggio dal prodotto al servizio

Relativamente al prodotto Ciambrone sottolinea il ruolo essenziale della servitization, che sta trasformando il mix di offerta, integrando il prodotto fisico con servizi ricorrenti.

A questo proposito Ciambrone sottolinea come l’azienda generi il 20% del proprio fatturato e il 40% dell’EBITDA dai servizi, che comprendono molteplici dimensioni, come il manuale interattivo per i ricambi, il sistema di ticketing, la piattaforma di e-commerce, per arrivare sino alla manutenzione predittiva e alle control room per il monitoring.

Nella servitization la vendita dell’hardware diventa una “base installata per i servizi”, e l’automazione e l’AI permettono di potenziare le persone, liberandole da task a basso valore aggiunto per concentrarsi su attività che richiedono il loro valore effettivo e il loro giudizio.

Una trasformazione, quella verso i servizi, che secondo Ciambrone richiede un importante lavoro a livello di cambio di mentalità, una trasformazione abilitata dal digitale e dalla valorizzazione dei dati che per un’azienda di prodotto non è sempre facilissima. I risultati di esperienze e progetti dimostrano peraltro tutto il valore dei servizi, i benefici ottenibili in termini di marginalità e di valore di una gestione più intelligente e più efficiente anche in termini di consumo delle risorse.

Ripensare il rapporto tra scelte tecnologiche e scelte di business

Massimo Arioli riprende il tema del rapporto tra IT e Business ribadendo che le aziende non devono più delegare all’IT le scelte tecnologiche: il business deve riappropriarsi della guida dei processi di trasformazione, con la tecnologia al servizio delle esigenze aziendali. Il vero tema, in questo scenario, è nella capacità di migliorare i processi per favorire il business. Le tecnologie e le competenze, insieme a un solido percorso di change management, rappresentano la strada che consente di unire trasformazione digitale e trasformazione industriale. Sempre di più poi, il successo dei sistemi IT dipende dalla chiarezza e dalla precisione con cui i leader di business indicano esigenze ed obiettivi e da come riescono ad accompagnare questo processo con un cambiamento pervasivo della cultura aziendale.

Costruire una governance in grado di gestire tutti i livelli

In questo senso serve una governance olistica, capace di considerare tutte le dimensioni. Appare cioè sempre più essenziale predisporre una visione molto chiara del livello di rischio di un’impresa, dettagliando e governando i diversi livelli (infrastrutturale, applicativo, operativo) attraverso leve come competenze, tecnologie, organizzazione e appunto governance.

E alla complessità delle scelte IT del passato occorre contrapporre una maggiore semplificazione, perché le aziende hanno bisogno di capire cosa serve esattamente al business, hanno bisogno di innovazione misurabile e di maggiori garanzie a livello di business continuity.

Arioli ha poi enfatizzato come le aziende debbano affrontare oggi trasformazioni che richiedono grandi cambiamenti di processo, dove la differenza arriva dalla capacità di gestire il change management. Perché il percorso di cambiamento delle persone è fondamentale, non solo per imparare a usare nuovi strumenti, ma per iniziare a pensare come le nuove tecnologie possano risolvere anche quei problemi che in passato richiedevano enorme dispendio di tempo. Un percorso che deve essere affrontato nel segno della formazione, dell’accompagnamento e del supporto intelligente, a partire dalla stessa individuazione dei progetti che possono portare a un cambiamento rilevante nella generazione di nuovo valore.

Dalla raccolta dati alla creazione di valore

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Una considerazione a parte merita poi il tema della raccolta dati e della loro trasformazione in informazioni valide per alimentare un supporto alle decisioni. Una considerazione che nasce dalla speciale attenzione con cui le aziende guardano al tema complessivo della governance dei dati come emerso dalla survey.

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Dai dati una straordinaria opportunità per aprire nuove strade

Gianluigi Brembilla osserva come Air Liquide Medical Devices disponga di enormi quantità di dati, che arrivano da tante e diverse fonti come sistemi, documenti e analisi. La capacità di analizzarli, di metterli in relazione e di individuare modelli è un’opportunità straordinaria per aprire nuove strade. L’AI può contribuire in modo fondamentale nella valorizzazione di questi dati permettendo di raggiungere obiettivi altrimenti impossibili, come può essere la gestione e la riduzione dei fattori di rischio. Benefici che, a fronte di governance attenta (si legga a questo proposito l’articolo su corporate governance e accountability n.d.r.), permette di ottenere un impatto diretto sul business.

Per Giuseppe De Vincenzo la grande disponibilità di dati, laddove non siano trasformati correttamente in informazioni, rischia di rappresentare un freno. L’AI e i sistemi predittivi in questo senso stanno svolgendo un ruolo chiave per contribuire a dare significato e valore a questi dati. In concreto, una delle prospettive più sfidanti per un attore come KONE, che opera in un settore complesso in movimento verso lo sviluppo di soluzioni di smart building, è quello della collaborazione con altri attori a loro volta impegnati in altri comparti delle costruzioni. L’obiettivo è di arrivare a una valorizzazione congiunta di dati tra loro naturalmente integrati.

Un focus speciale sul tema della qualità dei dati

Marco Denti invita a considerare sia il tema della quantità di dati a disposizione delle aziende, sia il tema ancora più rilevante della qualità di questi dati. La rilevanza assoluta della qualità del dato rappresenta un fattore determinante perché si possa costruire un contesto di reale fiducia verso sistemi di supporto alle decisioni che potranno essere precisi e affidabili in ragione della affidabilità dei dati sui quali lavorano. Dalla qualità dei dati dipende sempre di più la qualità dei servizi, anche in questo caso a fronte di una governance adeguata e funzionale agli obiettivi.

I dati servono a tutti gli effetti per migliorare i servizi verso i clienti e servono per far evolvere e migliorare i prodotti stessi, nel momento in cui, verificata la loro qualità, possono essere utilizzati a livello di progettazione. Il lavoro sui dati, supportato dall’AI, può poi aiutare le risorse umane a essere più efficaci nella risoluzione delle problematiche di funzionamento degli impianti. Grazie al monitoraggio continuo, ad esempio, si possono identificare le problematiche ricorrenti, garantendo la possibilità di agire con maggiore reattività e individuando i nuovi bisogni sui quali costruire nuovi servizi.

Da un know-how euristico a un approccio data-driven

Riccardo Ciambrone, in relazione alla valorizzazione dei dati, ricorda come una delle prime sfide di Cavanna sia avvenuta con il passaggio da un know-how euristico, basato sull’esperienza personale a un approccio data-driven. Questo processo ha richiesto che la governance iniziasse a integrare una competenza gestionale in un ambiente altamente tecnico. Da questo punto di vista l’AI rappresenta una ulteriore sfida in termini di accelerazione, in quanto permette di analizzare grandi masse di dati, permette di individuare correlazioni, effettuare previsioni, per poi agire a livello di previsione e di simulazione. Altri ambiti che rientrano nella valorizzazione dei dati tramite AI sono rappresentati dalla gestione delle specifiche tecniche o delle FAQ e dal troubleshooting nel Service. Tutti vantaggi molto concreti, ammonisce Ciambrone, che hanno però sempre bisogno di human intelligence per diventare risultati concreti di business.

Arioli rammenta in conclusione che il percorso verso l’impresa resiliente, intelligente e digitale è intrinsecamente legato alla valorizzazione del capitale umano. Il focus deve essere oggi sulla crescita delle competenze, sull’integrazione tra intelligenza umana, esperienza ed intelligenza artificiale e su una governance dei dati che metta al centro sia l’opportunità di business sia la protezione del valore aziendale. La tecnologia è nella condizione di “potenziare la persona“, di agevolare e automatizzare numerosi compiti liberando tempo ed energie per attività a maggior valore aggiunto, dove l’esperienza e la capacità di giudizio umano restano in ogni caso insostituibili.

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Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
L'ANALISI
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
CONTRIBUTI
Bonus Tlc 2025, opportunità per cittadini e imprese
LA DECISIONE
Digital gap: l’Europa punta a un sostegno mirato per le zone rurali
INNOVAZIONE
Fondi Ue, motore della digitalizzazione delle imprese italiane
COMPETENZE
Software developer, il caso Apple Academy tra innovazione e rigenerazione urbana
I PROGETTI
Laboratori ad alta tecnologia, l’Emilia-Romagna spinge l’innovazione delle imprese
INNOVAZIONE
Smart Cities, digitalizzazione e sostenibilità urbana con i fondi Ue
L'APPROFONDIMENTO
Open Data, più trasparenza e innovazione con i fondi Ue
IL WHITE PAPER
Verso una Sicilia sostenibile: innovazione e rigenerazione urbana
Le proposte
Riforma della politica di coesione Ue: nuove priorità per sfide globali
IL WHITE PAPER
AMBIENTE: i progetti finanziati dalla politica di coesione
INNOVAZIONE
Agricoltura e rinnovabili: agrivoltaico come simbiosi tra energia e food
SCENARI
Sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: Sicilia capofila
IL PROGETTO
Economia blu sostenibile: BYTHOS trasforma gli scarti di pesce per la salute umana
IL WHITE PAPER
Innovazione e coesione: la trasformazione digitale della Campania con il PO FESR
BANDA ULTRALARGA
Piano Italia 5G, i fondi coesione driver di innovazione
IL PROGETTO
5GMed, ecco i quattro casi d’uso per la mobilità europea
L'APPELLO
Banda 6GHz chiave di volta del 6G: le telco europee in pressing su Bruxelles
EU COMPASS
Tlc, l’Europa adotta la linea Draghi: ecco la “bussola” della nuova competitività
ECONOMIE
EU Stories, il podcast | Politica industriale in Puglia: attrazione di talenti creativi e investimenti esteri grazie ai fondi di coesione
L'APPROFONDIMENTO
La coesione è ricerca e innovazione. Long form sugli impatti del FESR 2014-2020 nel quadro della Strategia di Specializzazione Intelligente a favore della ricerca e dell’innovazione
L'APPROFONDIMENTO
Pnrr e banda ultralarga: ecco tutti i fondi allocati e i target
L'ANNUARIO
Coesione e capacità dei territori
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
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La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
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Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
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Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
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EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
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La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
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Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
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L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
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Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
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Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
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