Innovazione sostenibile

Manufacturing sostenibile: il ruolo della virtualizzazione e degli ecosistemi

Per un’industria che sta abbracciando un’economia più circolare, dalle catene di approvvigionamento, ai processi aziendali, alle collaborazioni intersettoriali, al riutilizzo degli strumenti di produzione e dei prodotti sino ai nuovi sistemi di distribuzione. Le funzionalità di virtualizzazione, le soluzioni predittive, di modellazione e simulazione possono dettare la strada per una gestione sostenibile del ciclo di vita di prodotti e dei materiali. La visione e il ruolo di Dassault Systèmes 

Pubblicato il 26 Nov 2021

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Innovazione industriale e sviluppo sostenibile

Patrick Johnson, Sciences & Corporate Research, Senior Vice President, Dassault Systèmes

L’innovazione industriale è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per attuare e accelerare misure veramente consistenti per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030 ed evitare i gravi rischi legati al climate change. In occasione di COP26 sono arrivate tante conferme scientifiche alle prospettive che abbiamo davanti come numerosi progetti e impegni, certamente c’è uno scenario molto chiaro relativo all’impegno che ciascun settore può svolgere e il settore manifatturiero è chiamato appunto a svolgere un ruolo fondamentale. Un recente rapporto delle Nazioni Unite mostra che abbiamo una brevissima finestra di opportunità per modificare la traiettoria climatica e raggiungere emissioni nette zero nei tempi stabiliti. I ripetuti scenari di temperature estreme, incendi, uragani, inondazioni ci dicono quanto sia urgente procedere in fretta in questa direzione.

Trasformazione industriale per affrontare il cambiamento climatico

Una analisi mostra che il mondo vede raddoppiare il numero dei giorni con temperature oltre i 40 gradi rispetto al 1980. Che cosa significa? In primo luogo, occorre creare soluzioni su scala globale per evitare il carbon lock-in; guidare il cambiamento trasformativo in tutti i settori delle industrie; e continuare a fare innovazione a livello di opzioni per i percorsi di carbonizzazione. Stiamo già assistendo a segnali incoraggianti: l’industria sta abbracciando un’economia più circolare, dalle massicce catene di approvvigionamento, ai processi aziendali alle collaborazioni intersettoriali al riutilizzo degli strumenti di produzione e persino dei prodotti ai nuovi sistemi di distribuzione. Un ruolo fondamentale in questo scenario può essere svolto dalle tecnologie Digital Twin o, nella declinazione Virtual Twin come nella visione e nella proposta di innovazione di Dassault Systemes.

La sfida della virtualizzazione

Cambiamento climatico. Pandemia. Assistenza sanitaria. Città sostenibili. Nell’era dell’esperienza, possiamo creare, testare e iterare in un mondo virtuale soluzioni innovative per le più grandi sfide in quello reale. Possiamo costruire e distruggere le cose più velocemente, limitando gli sprechi, riducendo i rischi ed eliminando costosi errori. Sulla piattaforma 3DEXPERIENCE, Dassault sta integrando la gestione del ciclo di vita per aiutare l’industria a valutare l’impatto sul pianeta e prendere decisioni migliori in altri processi di innovazione e produzione. Ma quali sono i principali successi e le sfide più pressanti in questo viaggio?

Rhonda Barnett, National Manufacturing Executive Skills and Diversity advocate e Presidente e COO AVIT Manufacturing ha trasformato una importante azienda manifatturiera di famiglia in una società di automazione globale che offre soluzioni personalizzate ai più grandi produttori del mondo.  Barnett conta su una vasta esperienza in leadership e strategia aziendale, sviluppo aziendale, commercio, finanza, governance, turnaround e pianificazione della successione.

Investire in modo sistematico nella innovazione sostenibile

Rhonda Barnett, National Manufacturing Executive Skills and Diversity advocate e Presidente e COO AVIT Manufacturing

Per Rhonda Barnett non si può continuare a guardare all’innovazione più veloce, più economica e migliore. Ora, occorre concentrarsi su ciò che il mondo intero sta chiedendo, e la richiesta va verso i temi della sostenibilità, dell’inclusività e dell’etica. Il mondo che ci circonda si sta muovendo rapidamente e in tanti modi. ed è sottoposto a importanti trasformazioni: cambiamenti geopolitici, digitalizzazione, progressi tecnologici, cambiamenti demografici e purtroppo rischi climatici e disordini sociali. Il cambiamento climatico sta cambiando lo scenario mondiale: più del 70% della popolazione mondiale sta ora affrontando una crescente disuguaglianza di reddito.

Molti attori industriali sono in ritardo su un’azione efficace per i cambiamenti climatici, ma questo è invece il momento di uscire allo scoperto e ripensare le strategie e stabilire nuove ambizioni. Grazie alla guida di un moderno ecosistema di innovazione, è possibile risolvere alcune delle più grandi sfide del mondo e fornire prodotti che rendono il nostro mondo e le nostre vite migliori.

Barnett ricorda di aver trascorso oltre tre decenni lavorando nell’ingegneria, nell’energia e nella produzione e di essere stata spesso l’unica donna in molti tavoli decisionali e anche per questo richiama la necessità di avere persone e mentalità diverse che aiutino ad affrontare le sfide più urgenti che il mondo ha davanti oggi. Ma non deve essere vissuta come una casella da spuntare nell’elenco aziendale solo per dire che è stata messa in atto una politica di diversità o solo per dare vita a una politica di sostenibilità.

Quando si labora per incorporare la diversità e la sostenibilità nelle culture aziendali e nazionali, non solo si sposta il quadrante sull’inclusione e la sostenibilità, ma si creano aziende migliori, comunità migliori, prodotti migliori e una migliore prospettiva per il pianeta. Serve però un ecosistema adeguato per guidare questo movimento.

Come si può lavorare per progettare e costruire innovazione sostenibile? Siamo in una situazione in cui è necessario pensare a una comunità di risolutori di problemi che si riuniscono in modi inaspettati per guidare una migliore innovazione. In questo scenario ci sono nuove domande. Dobbiamo chiederci, come possiamo attrarre e trattenere i migliori talenti? E come sfruttare le tecnologie più innovative? Come costruire e fornire soluzioni sostenibili per i nostri clienti? Come possiamo muoverci e posizionare la sostenibilità non come un add-on, ma come il modo in cui viene condotto normalmente il business, rispondendo alla necessità di creare valore in modo diverso per gli stakeholder e di indirizzare le organizzazione verso un nuovo scopo, più ampio e completo.

Verso un rinascimento manifatturiero

Il futuro ecosistema dell’innovazione sta guidando un cambiamento sistematico verso la diversità e la sostenibilità. La pandemia ha accelerato una trasformazione digitale che era già in corso. Adesso occorre investire per costruire aziende leader a livello mondiale e per ispirare i settori tradizionali, come in particolare il manufacturing, a trasformarsi digitalmente.

Alcune persone in tutto il mondo sostengono che la produzione a costi elevati in paesi come il Canada e gli Stati Uniti, è destinata ad esaurirsi. Eppure, in Canada, l’industria manifatturiera costituisce il 10% del PIL e il 10% dell’occupazione; paga salari superiori alla media nel paese. Al contrario, paesi come il Canada e gli Stati Uniti si possono ritrovare in un rinascimento manifatturiero e occorre nel momento in cui sanno sfruttare ulteriormente la tecnologia per competere a livello globale. I veicoli più recenti hanno milioni di linee di codice informatico e dozzine di unità di controllo elettriche che eseguono di tutto, dai freni ai fari. L’elettronica e il software costituiscono un terzo del valore dell’auto in questo momento. Ed entro il 2030, si prevede che tale quota sarà superiore al 50% del valore delle vetture. Le piattaforme di oggi offrono molto più di una semplice modalità di trasporto e le case automobilistiche ora pensano a se stesse come aziende tecnologiche.

Tutti i grandi attori stanno cercando di distinguersi prima come azienda tecnologica e non come produttori di tecnologia. Il business non è solo nella trasformazione, i produttori non si devono limitare a inserire robot e automazione nei loro processi. C’è un tema di intelligenza da portare nei processi, nel ridisegno dei progetti, nella logica dei servizi. In questo senso ‘è il ruolo di software tecnologici che lavorano nei processi e appunto nei prodotti fisici. Occorre valorizzare i dati in modo migliore e più efficiente anche per finalità legate alla sostenibilità. La fabbrica del futuro sta combinando sistemi elettrici, software e meccanici e la rete che collega tali sistemi si sta integrando in ambienti aziendali intelligenti, con fabbriche intelligenti, infrastrutture intelligenti e persino città intelligenti. Ora stiamo progettando un sistema di approccio sistemico allo sviluppo di prodotti moderni.

Con il 3D di Dassault Systèmes la produzione diventa più conveniente e sostenibile

Dal 2000, la piattaforma software SOLIDWORKS di Dassault Systèmes si è evoluta e ha guidato l’innovazione del processo di sviluppo del nostro prodotto. Si progettano nuovi processi nelle apparecchiature in un ambiente 3D per i nostri clienti sfruttando l’intera piattaforma software. Abbiamo la capacità di simulare importanti problemi di produzione tra cui interferenze di parti, miglioramenti della produzione, ma anche di esaminare i problemi dell’operatore, tra cui centinaia di problemi ergonomici prima di finalizzare la nostra progettazione e costruire l’attrezzatura fisica in fabbrica.

Molti dei nostri clienti che sono tra i più grandi produttori del mondo, stanno sfruttando il modello digitale: ad esempio con un modello 3D del loro asset fisico e del loro sistema operativo. L’utilizzo di questo modello 3D con sensori specializzati offre ai produttori una panoramica dell’intera fabbrica nello spazio virtuale. Ciò supporta la nuova gestione delle risorse, migliorando i tempi di attività della macchina, le esigenze di manutenzione e persino fornendo le opinioni su come alcuni macchinari stanno lavorando e sull’automazione. Questo modello 3D consente di creare un gemello digitale in grado di simulare lo stress test, la prototipazione e l’assistenza in attività come la formazione delle persone prima di introdurle nell’ambiente fisico della fabbrica o della macchina.

Molti di questi hanno familiarità con il gemello digitale: noi stiamo portando avanti questo concetto per coprire sia la progettazione che la produzione per semplificare e integrare meglio il processo sia per la creazione che per la produzione di massa di un prodotto. Infatti, si tratta di un processo più conveniente e più sostenibile per le aziende impegnate nella ricerca e sviluppo e consente di gestire la trasformazione nella scelta dei materiali, nel loro utilizzo, nella forza, nel tempo, nella riduzione degli sprechi, nella gestione dell’energia e molto altro ancora.

La fabbrica digitale ha gli strumenti per una produzione più sostenibile

La fabbrica digitale è un ingrediente chiave per un futuro sostenibile, ma la realtà è che anche se questa tecnologia esiste da oltre un decennio, solo il 10% degli investimenti manifatturieri e tecnologici è stato fatto nell’industria e abbiamo ancora il 90% da realizzare. C’è una lunga strada da compiere e nel viaggio, c’è la vera opportunità per i produttori di prendere parte al movimento che incentiva la sostenibilità.

Quindi, la produzione non è in crisi tutt’altro, sta seguendo l’onda della rivoluzione industriale, per questo abbiamo ancora bisogno di produrre, ma ora abbiamo anche la possibilità di produrre in un modo migliore, più intelligente, più pulito e più sostenibile.

Gli strumenti digitali rappresentano una componente fondamentale della strategia. La pandemia permette di fare luce sulla necessità della digitalizzazione per rafforzare le operazioni. Questo tipo di movimento sostiene maggiori progressi, in termini di cultura aziendale attuale e di cultura orientata al raggiungimento di risultati che sosterranno anche le donne, le minoranze e a impegnarsi di più all’interno della forza lavoro dopo questa pandemia.

La necessità di una forza lavoro STEM e inclusiva

La trasformazione delle competenze è un’area legata al concetto di innovazione della forza lavoro. Aziende di sviluppatori di software, come Dassault Systèmes, e produttori come AVIT Manufacturing così come società di contabilità e istituzioni finanziarie si stanno posizionando come società tecnologiche. Questo ha creato uno spazio nel mondo del lavoro per i laureati STEM. Ci si aspetta che entro il 2040 il 50% dei posti di lavoro nella società sarà legato a questi studi.

E’ necessario coinvolgere l’intera popolazione per risolvere i problemi più urgenti del pianeta; senza dimenticare che il 50% dei consumatori nel mondo sono donne. Le donne non vogliono essere utenti passivi; al contrario, occorre essere sempre più attivi anche contribuendo a rendere i prodotti migliori e più sostenibili. La vera innovazione richiede più di un semplice impegno, richiede l’azione dei nostri leader aziendali.

McKinsey riferisce che la diversità vince e ci mostra il lavoro che dobbiamo ancora fare: nel business l’inclusione e la diversità sono più forti che mai e per le aziende questi elementi potrebbero aiutare a migliorare le prestazioni in termini di redditività. Già nel 2019 è stato evidenziato come i team diversificati avessero il 25% di probabilità di essere più redditizi.

L’importanza di misurare le prestazioni in termini di inclusione e sostenibilità

Il prossimo passo sta nella capacità di misurare i progressi aziendali anche su tematiche “immateriali”. Occorre domandarsi “Siamo davvero un’azienda diversificata?”, “misuriamo le cose giuste?” “se vogliamo più donne nella forza lavoro, come stiamo promuovendo le nostre modalità di misurazione come il congedo parentale?”, “Quali sono le nostre metriche di mentoring e sponsorizzazioni?”.

Quindi, concentrandosi su come competere e innovare, è necessario che tutti siano coinvolti in questo processo. Mentre la trasformazione digitale continua, è fondamentale investire in up-skilling e re-skilling, un’azienda deve essere anche un luogo di istruzione. Non si devono aspettare le istituzioni accademiche, occorre iniziare a pensare in modo diverso.

Infine, come si può pensare ad un ecosistema dell’innovazione per costruire un futuro migliore senza parlare più esplicitamente di sostenibilità? E più in generale di criteri ESG (Environmental Social Governance)? ESG non è una novità, ma è la nuova parola d’ordine che circola nell’industria e un elemento critico del moderno ecosistema dell’innovazione. Una posizione etica dovrebbe informare il modo in cui tutti noi facciamo affari, aumentare la ricchezza e guidare l’innovazione. Le aziende devono passare dal reporting alla realtà ESG e vedere questi aspetti come creatori di valore in un ecosistema di trasformazione.

C’è pressione per affrontare la sostenibilità in tutta l’organizzazione della catena del valore. Ma occorre affrontare la sostenibilità con un sistema basato sulla misurazione delle performance ESG e attualmente, il 90% delle grandi aziende pubblica report di sostenibilità, ma sono molte meno quelle che hanno un reale riferimento ai fattori ESG nei propri documenti. La standardizzazione è carente e la sostenibilità continua ad essere solo una casella da controllare per molte aziende.

L’innovazione non è più un viaggio verso ciò che è più economico, più grande, migliore, più veloce. Oggi i clienti chiedono uguaglianza sociale, sostenibilità ambientale e il rispetto dei più elevati standard globali. C’è una grande opportunità per i prodotti e per i servizi che supportano le richieste di una ripresa economica digitale, sostenibile e innovativa. Occorre sfruttare la tecnologia digitale concentrandosi sulla sostenibilità, guidando il nuovo sviluppo di prodotti e servizi facendo leva su questo nuovo mondo di opportunità.

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