Ambiente

Soluzioni basate sulla natura: la strategia urbana contro le temperature estreme



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Lo studio Life VEG-GAP, coordinato da ENEA, evidenzia come foreste urbane, corridoi verdi e tetti verdi possano ridurre la mortalità legata a caldo e freddo nelle città, grazie alla mitigazione delle temperature estreme e al raffrescamento degli ambienti urbani. Analizzati gli effetti di piani di inverdimento a Milano, Bologna e Madrid, con benefici per la salute pubblica e la resilienza climatica

Pubblicato il 17 dic 2025



Nature Based solutions

Soluzioni basate sulla natura: come le città possono ridurre la mortalità legata alle temperature estreme

Le foreste urbane, i corridoi verdi, l’agricoltura verticale, i tetti verdi e le pavimentazioni permeabili rientrano tra le Soluzioni basate sulla natura o Nature-based Solutions (NBS) che consentono di ridurre la mortalità nelle aree urbane mitigando le temperature estreme sia nei mesi estivi che in quelli invernali. È quanto emerge da uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Forests e svolto nell’ambito del progetto europeo Life VEG-GAP, coordinato da ENEA. L’analisi ha valutato il potenziale a medio-lungo termine dell’inverdimento urbano in due città italiane, rilevando che futuri interventi di vegetazione potrebbero prevenire fino a 3,4 decessi all’anno a Bologna e 1,2 a Milano.

Secondo Mihaela Mircea, ricercatrice ENEA presso il Laboratorio Modelli e Misure per la Qualità dell’Aria e le Osservazioni Climatiche e coordinatrice del progetto VEG-GAP, “la vegetazione aiuta a contrastare l’effetto isola di calore urbano, favorendo il raffrescamento delle città e apportando benefici alla salute dei cittadini, soprattutto nelle aree più densamente costruite”. Mircea sottolinea inoltre che la variabilità climatica non solo incide sugli eventi di caldo o freddo estremi ma influenza anche i trend termici di lungo periodo; comprendere come l’esposizione prolungata alla variabilità termica incida sulla salute della popolazione urbana è quindi essenziale.

Risultati dello studio Life VEG-GAP: effetti del verde urbano su Milano e Bologna

Per valutare l’impatto della vegetazione sulle temperature urbane, i ricercatori hanno applicato due sistemi di modellazione atmosferica ad alta risoluzione spaziale (1 km²), in grado di stimare meteorologia, qualità dell’aria e mortalità a lungo termine dovuta alle variazioni delle temperature giornaliere.

Il sistema italiano MINNI, sviluppato da ENEA, è stato utilizzato per Milano e Bologna; per Madrid è stato adottato il sistema internazionale WRF-CMAQ. A Milano il piano di inverdimento comporterebbe un aumento delle temperature medie di +0,1 °C nei giorni più caldi e di +2,4 °C nei giorni più freddi. Queste variazioni si traducono in un lieve incremento della mortalità legata al caldo (+0,9 decessi/anno) ma in una riduzione più marcata della mortalità legata al freddo (–2,1 decessi/anno), con un saldo netto positivo pari a 1,2 decessi evitati annualmente.

Secondo Mircea “il limitato impatto delle NBS sulla temperatura a Milano dipende sia dalla tipologia di interventi pianificati sia dalla morfologia cittadina – topografia piatta e alta densità edilizia – che rende difficile ottenere forti effetti di raffrescamento”. A Bologna invece il nuovo piano di forestazione urbana dovrebbe generare effetti raffrescanti soprattutto nella zona nord della città (fino a –0,2 °C) e una lieve riduzione dei degree days calorici (–0,7 °C). Dal punto di vista sanitario ciò corrisponderebbe a una diminuzione della mortalità legata al freddo (3 decessi evitati/anno) superiore rispetto a quella legata al caldo (–0,4 decessi/anno), per un beneficio netto stimato in 3,4 decessi evitati ogni anno. Nel caso di Madrid gli effetti attesi sono ancora più marcati: la netta riduzione dei decessi annuali è pari a 4,1 casi grazie alla diminuzione della mortalità da caldo (–7,4 decessi/anno), mentre aumenta leggermente la mortalità legata al freddo (+3,2 decessi/anno), principalmente dovuta all’incremento dei degree days freddi.

Le NBS nelle strategie urbane contro i rischi climatici e la perdita di biodiversità

Le Nature-based Solutions possono svolgere un ruolo centrale nel rendere le città più resilienti davanti ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità – sfide globali che non possono essere affrontate separatamente dall’espansione urbana. Considerando che entro il 2050 circa il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, Mircea osserva che un numero crescente di amministrazioni pubbliche sta già integrando le NBS nelle strategie di gestione del territorio e protezione dei cittadini. Questi strumenti sono sempre più adottati per rispondere a criticità urgenti come scarsità idrica, rischio alluvioni ed eventi estremi di calore o degrado degli ecosistemi causati da urbanizzazione e cambiamenti climatici.

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