Secondo i dati dell’EUIPO, tra i settori più colpiti dalla contraffazione c’è il vino, con 356 milioni di euro di vendite perse fino al secondo trimestre del 2019. In Italia a lanciare l’allarme è l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), uno dei maggiori organismi europei di controllo antifrode dell’agroalimentare del MIPAAF. Nel 2020 è stato aperto un fascicolo penale presso la Procura della Repubblica di Pisa che ha portato al sequestro probatorio di 443 hl di vino atto a dare Chianti DOCG biologico e di 50 hl di IGT Toscano biologico confezionato.
Convinta che la digitalizzazione sia la strada maestra nella lotta alla contraffazione, TrackyFood propone etichette digitali garantite dalla blockchain con cui consente – spiega Federico Persico, Chief Technology Officer di Trackyfood – di tracciare, registrare e datare tutte le fasi ed i processi della filiera vitivinicola (data di vendemmia, fermentazione, affinamento, messa in botte, assemblaggio in caso di blend, ecc.) e di ogni lotto di produzione. Così, il consumatore, attraverso l’etichetta interattiva, può scoprire tutto sulla bottiglia che ha in mano, arrivando fino a visualizzare la posizione esatta dei vigneti dai quali l’uva è stata raccolta.
Già in fase di sviluppo un ulteriore elemento innovativo che consente di dialogare digitalmente attraverso l’impiego di macchinari dotati di sensoristica 4.0. “L’obiettivo – conclude Persico- è quello di integrare automaticamente, quindi in maniera ancora più veloce e sicura, riducendo ulteriormente il rischio di contraffazione, ad esempio le informazioni generate dalle macchine di imbottigliamento (data, numero di bottiglie, lotto, ecc.) con le informazioni di tracciabilità”.
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