La ricerca di CEIGRAM sul Risk Management nell’agricoltura europea

Uno studio di CEIGRAM sugli strumenti di gestione del rischio agricolo adottati dagli Stati membri alla luce delle disposizioni della nuova Politica Agricola Comune che copre il periodo tra il 2014 e il 2020.

Pubblicato il 11 Dic 2018

Schermata-2018-12-11-alle-17.35.47

L’uso più sostenibile delle risorse naturali, i cambiamenti climatici, la crescente concorrenza sui mercati globali e la necessità di mantenere aree rurali prospere in tutta l’UE sono alcune delle sfide che l’agricoltura europea deve affrontare su tutti i fronti.

I rischi che gli agricoltori devono superare, sono spesso percepiti in modo diverso dagli Stati Membri, che da sempre adottano approcci differenti e personali di gestione del rischio. La nuova riforma della Politica Agricola Comune (PAC) del 2013 ha cercato di trovare un equilibrio tra il perseguimento di obiettivi politici comuni e il permesso di ciascun Stato Membro di mantenere quei mezzi che hanno funzionato rispetto al proprio approccio di gestione del rischio. Un nuovo paradigma gestionale per l’UE per quanto riguarda lo sviluppo e l’attuazione di strumenti alternativi nel Risk Management.

Il contenuto della ricerca di CEIGRAM

Lo scopo dello studio intitolato “State of play of risk management tools implemented by MS during the period 2014-2020: national and European frameworkscondotto dal Research Centre for the Management

of Agricultural and Environmental Risks (CEIGRAM) è di riesaminare il grado di attuazione da parte degli Stati membri delle disposizioni sulla gestione dei rischi del regolamento (UE) n. 1305/2013, presentati alla Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) nel 2014.

Si evincono 3 aspetti:

  • panoramica generale dello stato di avanzamento nella gestione dei rischi 2014/2020 analizzando i programmi di sviluppo presentati dagli Stati membri (o dalle regioni);
  • somiglianze e differenze negli strumenti di gestione del rischio al fine di ottenere una migliore comprensione del loro scopo e design, i loro limiti e la loro efficienza potenziale;
  • suggerimenti sulla futura PAC per affrontare più efficacemente incertezze sul reddito e volatilità del mercato.

Le principali conclusioni

Dalla ricerca traspare che:

  • l’UE non offre un quadro di sostegno omogeneo per gli strumenti di gestione del rischio agricolo. Gli Stati Membri hanno sviluppato modelli di gestione del rischio che differiscono nel tipo e nella misura, ma anche nel livello di copertura e sovvenzione. In pratica, sono adattati all’entità dei rischi che si ritrovano ad affrontare.
  • Ogni riforma delle Politiche Agricole Comuni dovrebbe essere compatibile con i modelli di supporto esistenti implementati dagli Stati Membri: dovrebbe aiutare a migliorarli, ampliarli e non mettere mai a rischio i sistemi che funzionano e che hanno fornito aiuto agli agricoltori. Nella prossima Riforma della PAC, le coperture sul rischio di mercato/prezzo dovrebbero essere facoltativamente coperti da redditi o entrate assicurative sovvenzionate.
  • I rischi dovrebbero essere strutturati in diversi livelli di gravità, natura sistemica e lungo l’asse di rischio normale-catastrofico. Questo consentirebbe il posizionamento di diversi strumenti, lo stabilimento dei canali di comunicazioni attraverso i quali trasferire il rischio e la costruzione un partenariato pubblico-privato efficace.
  • Le norme vigenti sono inefficaci per prevenire la crisi reale e la riserva di crisi non raggiunge efficacemente il suo obiettivo.
  • L’attuazione dell’assicurazione entrate/proventi dovrebbe richiedere significativi studi tecnici di fattibilità, compresi i mezzi per valutare le perdite di reddito, lo sviluppo di reddito robusto o indici di entrate, creazione di banche dati, istituire controllo e metodi di monitoraggio, cercando complementarità con sistemi assicurativi esistenti
  • Le esigenze di riassicurazione possono essere grandi e costose, ma c’è spazio per definire una coassicurazione/riassicurazione efficace regimi in un partenariato pubblico-privato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 5