report

Industria alimentare, PwC: l’AI varrà $43,4 miliardi nel 2028



Indirizzo copiato

La ricerca condotta dal Team Innovation di PwC Italia rivela che il Nord America domina il mercato, seguito da Europa e APAC. L’AI trova applicazione soprattutto nella logistica, ma crescerà maggiormente nel controllo qualità. E’ la tecnologia più diffusa tra le startup italiane di Food Tech

Pubblicato il 26 mar 2024



pexels-tara-winstead-8386440

Entro il 2028 l’Intelligenza Artificiale (AI) nell’industria alimentare raggiungerà un valore di mercato di $43,4 miliardi, superando di cinque volte la quota di $8,2 miliardi del 2023 con un CAGR del 39,5% nel periodo 2023-2028. A guidare il mercato è il Nord America dove vale $3,5 miliardi. Dietro troviamo Europa ($2,2 miliardi) e APAC ($1,7 miliardi).

La possibilità di rendere più smart la gestione del magazzino e dei dati fa della logistica il segmento della catena di fornitura dove l’AI registra il maggior valore ($2,8 miliardi). Il controllo qualità è invece il segmento in cui l’AI crescerà di più, raggiungendo $6,2 miliardi nel 2028 (con un CAGR del 40,63%).

In linea alle tendenze mondiali, l’intelligenza artificiale risulta essere la tecnologia predominante tra le 341 startup italiane Food Tech, con una percentuale di adozione del 42,8%. Il 37% si avvale di tecnologie di Machine Learning. Seguono biotecnologie (32%), Internet of Things (28,6%), Blockchain (10,5%) e Robotica (9,5%).

Sono alcuni dei risultati della ricerca condotta dal Team Innovation di PwC Italia sugli usi e sulle potenzialità dell’AI nella Food Industry.

I fattori che trainano il ricorso all’AI nell’industria alimentare

Sono sostanzialmente tre i fattori responsabili del crescente aumento in termini di impiego dell’AI nell’industria alimentare. Anzitutto, i regolamenti come GDPR, OECD, CCPA e AI ACT che promuovono l’uso responsabile dell’AI, proteggendo i dati dei consumatori e incentivando le aziende a sviluppare soluzioni che aumentino l’efficienza operativa.

Un secondo fattore è legato alle competenze: entro il 2031 si prevede, infatti, una crescita di forza lavoro qualificata e di specialisti AI del +36% (Occupational Outlook Handbook 2023, U.S. Bureau of Labor Statistics). Il che si tradurrà nella disponibilità di nuove competenze atte a ottimizzare la produzione, la distribuzione e la sicurezza alimentare.

Infine, c’è una dimensione legata all’automazione dei processi: capacità che consente all’AI nell’industria alimentare di migliorare l’efficienza operativa, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività sostenibile.

Nord America in testa, Europa e APAC a seguire

Nel 2023 il valore dell’AI nell’industria alimentare ha toccato i $3,5 miliardi in Nord America, con una quota del 42,7% sul mercato globale che, secondo PwC, salirà al 43,4% nel 2028. Questo dominio è frutto di un rafforzamento nei controlli di sicurezza alimentare, all’implementazione di standard qualitativi superiori e all’introduzione di innovativi modelli di business che favoriscono l’automazione, in particolare nella gestione logistica.

L’Europa segue con un 27% del mercato globale e un rendimento di $2,2 miliardi, con Germania e Francia in testa, e poi Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svizzera. Il mercato europeo dell’AI nell’industria alimentare è favorito da regolamentazioni che incoraggiano nuove strategie di business per migliorare la sicurezza e il controllo qualità dei cibi, oltre a nuove applicazioni di analisi predittiva per ottimizzare la gestione della food supply chain.

Il terzo posto è occupato dall’APAC, con una fetta del 21% equivalente a $1,7 miliardi nel 2023. Tuttavia, PwC anticipa che questa regione vedrà la crescita più rapida nell’uso dell’AI nell’industria alimentare, con un CAGR del 40% tra il 2023 e il 2028. Questo sviluppo sarà sostenuto da iniziative governative per il finanziamento del settore, il supporto all’agricoltura, la ricerca sulla sicurezza dei cibi e la formazione di personale qualificato mediante programmi come AI TEACH per l’ASEAN.

Food chain, l’impatto dell’AI su logistica e controllo qualità

Grazie all’impiego di sistemi avanzati per l’automazione, l’AI nell’industria alimentare è in grado di portare un maggior livello di efficienza e reattività nei magazzini. Inoltre, l’utilizzo dell’AI per perfezionare i processi di imballaggio, insieme all’introduzione di sistemi di ispezione visiva automatizzati, assicura che le consegne siano tempestive e che l‘integrità dei prodotti venga mantenuta attraverso l’intera catena di distribuzione. Non a caso la logistica rappresenta il 34,5% del mercato dell’AI.

Guardando al futuro, sarà invece il controllo della qualità ad emergere come il principale ambito di innovazione per l’AI nell’industria alimentare, con previsioni che indicano un valore di mercato di $6,2 miliardi entro il 2028 e un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 40,6% tra il 2023 e il 2028, secondo le analisi di PwC.

Questo slancio all’innovazione del controllo qualità è stimolato sia dalle regolamentazioni sempre più rigorose riguardanti gli standard di sicurezza e trasparenza alimentare, sia dalla crescente domanda dei consumatori per prodotti di origine certa e processi sostenibili. L’adozione di algoritmi sofisticati per il monitoraggio in tempo reale della supply chain, l’uso di tecnologie predittive per la manutenzione preventiva e l’integrazione di sistemi di tracciabilità intelligente rappresentano le chiavi che faciliteranno questa evoluzione.

Sostenibilità: il nuovo trend in materia di alimentazione

L’analisi del social sentiment condotta dal Team Innovation di PwC su più di 100.000 conversazioni sui social e sul web ha messo in luce un interesse crescente verso i temi di alimentazione sostenibile e salutare, con un sentiment positivo nel 60% dei casi su un target di utenti Millennials (61%), Gen Z (30,4%) e Gen X (8,7%).

L’identikit del consumatore medio di cibi salutari è una donna millennial, tra i 25-34 anni, appassionata di cucina salutare che dedica parte del suo tempo a sperimentare ricette vegetariane e vegane, integrando la passione per il cibo con uno stile di vita sostenibile.

La ricerca PwC rivela che il 45% degli utenti online è influenzato dai valori nutrizionali nelle decisioni di acquisto alimentare, mentre il 20% considera fondamentale il rapporto qualità prezzo. Circa il 43% dei consumatori è disposto a spendere di più per packaging sostenibili e pratiche aziendali responsabili, e il 20% predilige acquistare in negozi specializzati.

Un focus particolare è stato posto sull’offerta di ristorazione nei centri commerciali, dove i Millennials dominano come frequentatori giornalieri (60%), seguiti da Gen Z (30%) e Gen X (10%). Tra le opzioni gastronomiche, ristoranti giapponesi e poké si distinguono per popolarità, con il poké che riscuote un apprezzamento particolare per la qualità e la freschezza degli ingredienti oltre alla possibilità di personalizzare la ricetta e l’accessibilità delle promozioni.

Le caffetterie attraggono per l’offerta di prodotti gourmet, come caffè di alta qualità e dolci raffinati, dal 45% degli utenti, per l’atmosfera accogliente (30%), l’accesso a esperienze premium come la tostatura del caffè (15%), il design della location (7%) e il servizio personalizzato (3%). Pizzerie fanalino di coda fra gli utenti online.

In generale, il servizio guida la scelta dei locali nei centri commerciali per il 45% dei consumatori, seguito dal prezzo (18%), dalla qualità degli ingredienti (13%) e dal design della location (9%).

AI nell’industria alimentare per qualità, sicurezza e sostenibilità

“La rivoluzione dell’AI nel settore F&B non è solo una proiezione futuristica ma una realtà in atto. Come dimostrano i dati è evidente una crescita esponenziale del mercato e delle applicazioni innovative lungo tutta la filiera di settore – ha commentato Vincenzo Tanania, Innovation Director PwC Italia – L’impatto della GenAI e l’utilizzo strategico dei dati stanno plasmando un nuovo paradigma di business data-driven, focalizzato sulla personalizzazione, efficienza e sostenibilità. Le aziende che sapranno cavalcare questa onda, integrando le soluzioni AI nelle loro strategie e processi, non solo guideranno attivamente il cambiamento ma risponderanno efficacemente alle crescenti aspettative dei consumatori in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità dei prodotti alimentari.”

Articoli correlati

Articolo 1 di 5