G20 Agricoltura: verso una “Carta dell’agricoltura sostenibile”

In preparazione al vertice dei ministri dell’agricoltura dei G20 e in continuità con una serie di iniziative che vedono l’Italia nel ruolo di nazione attiva e propositiva sui temi della trasformazione energetica (G20 di Napoli) e della trasformazione dei sistemi agroalimentari (UN Pre Summit Food System Transformation di Roma) si tiene a Firenze l’Open Forum sull’agricoltura sostenibile

Pubblicato il 16 Set 2021

G20-AGRICOLTURA-2021

Ancora una volta l’Italia non solo “gioca in casa”, ma si è guadagnata una iniziativa che ha un valore davvero speciale anche in vista del prossimo COP26 di Glasgow: così come è avvenuto a luglio in occasione del G20 di Napoli dedicato alla trasformazione energetica (G20 Energia e Clima: una intesa (quasi) completa che prepara il terreno al prossimo COP26) adesso è Firenze a ospitare l’Open Forum sull’Agricoltura sostenibile che anticipa e prepara i lavori Vertice dei ministeri dell’Agricoltura del G20 in un percorso che ha tra i suoi obiettivi anche la proposta della stesura di una “Carta dell’Agricoltura Sostenibile”.

In tema “trasformazione dei sistemi agroalimentari”, già lo scorso luglio, è stata Roma ad ospitare il Pre-Summit delle Nazioni Unite dedicato al food system, un evento che ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio Mario Draghi, il messaggio di Papa Francesco, gli interventi del direttore generale della FAO QU Dongyu con una serie di messaggi fortemente orientati ad accelerare il percorso di trasformazione dei sistemi agroalimentari verso il raggiungimento degli SDGs (con focus ovviamente su Zero Hunger).

Ma sempre in quella occasione è emerso con forza che non basta affrontare il problema della fame producendo di più, ma occorre ripensare i modelli di produzione e consumo per contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale del settore primario e delle filiere alimentari. Non da ultimo, per l’agricoltura appare sempre più importante sperimentare e creare nuove occasioni e nuovi modelli di sviluppo (UN Food System Pre-Summit: politica, finanza e industria per un sistema agroalimentare più sostenibile).

Open Forum sull’Agricoltura Sostenibile

Ora, sotto la guida del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l’Italia accoglie nel capoluogo toscano i Ministri dell’agricoltura e i delegati dei Paesi G20 e di altre nazioni accanto a rappresentanti di aziende sia del mondo agricolo sia dell’industria agroalimentare a organizzazioni del mondo agricolo e figure impegnate sui temi della trasformazione del food system.

I numeri del G20

La sostenibilità economica, sociale e ambientale per il mondo dell’agricoltura ha un valore speciale che è ben rappresentano dai quattro pillar che vengono affrontati in questo evento:

  • i temi legati all’aumento della produttività, alla necessità di garantire l’occupazione e di aumentare la capacità dei sistemi agroalimentari di generare valore aggiunto anche sul piano della sostenibilità;
  • la sfida fondamentale in tanti paesi verso un miglioramento delle condizioni di vita e di uno sviluppo che sia sostenuto da crescita economica in grado di essere a sua volta inclusiva;
  • i temi legati alla gestione delle risorse e alla sostenibilità ambientale;
  • un focus speciale su un’area geografica che ha un valore speciale, ovvero la domanda di cibo in Africa.

Un coordinamento internazionale, avviato nel 2015, per lo sviluppo dell’agricoltura

Alla presidenza italiana del G20 è affidato dunque il compito di spingere a un “passaggio all’azione” dopo una lunga fase di analisi e di preparazione rispetto al ruolo che deve essere svolto dal settore primario nel raggiungimento di nuovi obiettivi.

Per i G20 la “prima volta” risale al 2011 a Parigi quando la necessità di affrontare l’impatto della crisi economica sul settore agricolo e di trovare forme per calmierare la volatilità dei prezzi ha visto un primo coordinamento tra i ministri dell’agricoltura delle economie più sviluppate. Il 2015, ovvero l’anno degli SDG (Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, dell’Agenda 2030 (firmati in agosto e) e degli Accordi di Parigi (conclusi nel 2015 di quell’anno) è anche un passaggio significativo per il mondo dell’agricoltura che inizia da quel momento a vedere alcuni momenti di incontro per discutere di sicurezza alimentare, di evoluzione dei sistemi agroalimentari, di nutrizione e di sviluppo globale del settore agricolo.

Il ruolo dell’innovazione tecnologica e dell’agricoltura 4.0

Nella fase di preparazione dell’Open Forum e del vertice Ministeriale dell’Agricoltura dei G20, è stata posta l’attenzione sui temi della sostenibilità in termini economici, ambientali e sociali con un’attenzione particolare alle azioni e alle politiche necessarie per un’agricoltura resiliente. In questo senso un ruolo fondamentale è attribuito all’innovazione tecnologica e digitale come fattori abilitanti per raggiungere obiettivi di sostenibilità, di resilienza, di sicurezza alimentare. Tutti ambiti sui quali l’agricoltura 4.0 può permettere di accelerare i tempi nel raggiungimento di obiettivi comuni.

Gli obiettivi di una agricoltura sostenibile

Sotto il grande “cappello” del settore primario e della sostenibilità, ci stanno tematiche che concorrono tanto alla capacità di garantire un futuro sostenibile per le risorse del pianeta quanto all’abilità di sostenere un aumento della produzione alimentare soddisfacendo l’aumento della popolazione e superando le difficoltà di un food system ancora troppo esposto a rischi e soggetto a incertezze. In questo ambito, si collocano i temi della tutela della di biodiversità e degli ecosistemi, la necessità di favorire lo sviluppo di una finanza sostenibile in grado di sviluppare investimenti responsabili, un ridisegno del commercio agroalimentare che tenga in considerazione le risorse necessarie a rispondere alla domanda di paesi più sviluppati e la necessità di contribuire in modo più incisivo alla riduzione degli sprechi. Ma su questo terreno è sempre più importante costruire una agricoltura che sappia valorizzare meglio il ruolo delle persone, la conoscenza dei territori, le logiche specifiche di ogni singolo sistema produttivo, e ancora le tradizioni alla ricerca o alla riscoperta di pratiche agricole rispettose dell’ambiente che assicurino la tutela delle risorse naturali.

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