Energia

Energaid, l’isolamento attivo può aumentare l’efficienza del mondo agrifood

La tecnologia efficiente messa a punto dalla startup italiana può consentire di migliorare i rendimenti energetici delle serre e delle industrie del mondo agrifood

Pubblicato il 05 Set 2023

energaid

Il fabbisogno di energia termica, in tempi di caro energia, rappresenta una crescente preoccupazione per le aziende del settore Agrifood. Come si racconta in questo articolo sulla testata di EnergyUp.Tech,la startup italiana Energaid ha sviluppato un sistema isolante attivo, in grado di contrastare efficacemente l’andamento climatico dell’ambiente esterno. La scelta di utilizzare l’involucro come barriera termica attiva evita la necessità di riscaldare/raffreddare l’aria dell’ambiente interno, migliorando in modo significativo il livello di comfort ambientale atteso, senza necessità di utilizzare appositi macchinari e dispositivi.

La tecnologia richiede solo una quota marginale di energia elettrica ausiliaria, tanto come energia consumata che impegnata, preferibilmente prodotta da fonti rinnovabili. Inoltre, tutto il sistema nel suo complesso non utilizza gas climalteranti, riduce l’inquinamento da combustione, impiega quantitativi di materiali molto ridotti e messi in condizioni operative di elevata durabilità nel tempo rispetto allo stato dell’arte riducendo ulteriormente l’impatto ambientale e abilitando prospettive economiche vantaggiose.

Le applicazioni nel settore agricolo

In particolare, nel contesto dell’agricoltura, l’impiego di Energaid per la produzione di ortaggi e fiori offre particolari vantaggi. La tecnologia consente di mantenere l’ambiente interno confinato e maggiormente protetto da possibili contaminazioni, oltre a consentire una significativa riduzione di consumi di acqua, promuovendo colture più sostenibili e di alta qualità. Nel contesto dell’industria agri-food, Energaid trova un campo applicativo particolarmente adatto e già validato per la stagionatura/maturazione di formaggi, dove ha dimostrato vantaggi significativi anche per il processo/prodotto.

In particolare, le potenzialità della tecnologia sono state confermate da un progetto sperimentale, caratterizzato da 18 mesi continuativi di funzionamento di una cella pilota per la stagionatura del formaggio di tipo grana. In questo caso, è stato soddisfatto il rigoroso mantenimento continuativo della temperatura di 17°C come da disciplinare, senza la presenza di generatori di calore e refrigeratori.

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