Commercio

Agroalimentare italiano: 2023 da record per export e import, nel 2024 migliora la bilancia



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I dati del Rapporto 2023 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 32a edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia

Pubblicato il 24 lug 2024



CREA Rapporto sul commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari

Nel 2023 il commercio estero dell’agroalimentare italiano ha raggiunto nuovi traguardi. L’export ha visto un incremento del 6,6% rispetto al precedente anno, toccando un picco storico di 63,1 miliardi di euro, un netto salto rispetto ai 42 miliardi del 2018. Anche le importazioni hanno segnato un primato, arrivando a 64,7 miliardi di euro con una crescita del 4,1% rispetto al 2022. Queste dinamiche hanno contribuito a migliorare sensibilmente la bilancia commerciale agroalimentare nel 2023. Sono i dati del Rapporto 2023 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari (scaricabile gratuitamente a questo link), giunto alla sua 32a edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia.

Made in Italy agroalimentare: formaggi e carni lavorate trainano l’export

Le esportazioni del Made in Italy agroalimentare – cioè prodotti agroalimentari che sono riconosciuti all’estero come tipici del patrimonio culinario italiano, spesso associati a un alto valore aggiunto – hanno mostrato una performance particolarmente positiva nel 2023 superando i 46 miliardi di euro. È in crescita dell’8% rispetto al 2022, facendo meglio dell’agroalimentare nel complesso. A tale risultato hanno contribuito sia i prodotti trasformati (come prodotti da forno e formaggi), sia i prodotti agricoli, come quelli orticoli (+20% in valore).

Durante il 2023 si è registrato un incremento significativo delle esportazioni italiane in quasi tutti i principali mercati e categorie produttive. In particolare, si sono distinte le vendite all’estero di carni lavorate e formaggi, tra cui spiccano Grana Padano e Parmigiano Reggiano che hanno visto aumentare il loro valore dell’8,3% e la quantità del 6,1%.

Flessioni delle importazioni dall’Asia, aumentano gli scambi con l’UE27

L’area dell’UE27 rimane il principale destinatario delle esportazioni agroalimentari italiane coprendo il 59,4%, mentre al contempo assorbe il 70,5% delle importazioni italiane: entrambe le percentuali sono in aumento rispetto al 2022.

Si riduce l’incidenza del mercato asiatico, dopo gli incrementi degli ultimi anni, con un calo dell’import dall’Indonesia e dalla Cina rispettivamente del 16% e del 21,5%. Dinamiche che possono essere in parte ricondotte alla crisi che sta interessando il Mar Rosso a partire dagli ultimi mesi del 2023.

Inoltre c’è stato un incremento di circa il 10% nelle esportazioni verso Germania e Francia, primi due mercati di destinazione per l’agroalimentare italiano. Anche verso il Regno Unito si registra una crescita significativa (+7.8%), mentre risulta più contenuto l’aumento in valore delle vendite verso gli Stati Uniti (+2%).

Con la contrazione delle importazioni, migliora la bilancia commerciale agroalimentare

Per quanto riguarda le importazioni, dopo l’aumento generalizzato dell’anno scorso dovuto all’incremento dei prezzi delle materie prime a livello globale, nel 2023 si è osservata una riduzione sia in termini di valore che di volume per prodotti come olio di semi, caffè grezzo e mais.

Nonostante i prezzi internazionali continuino a influenzare il mercato creando discrepanze tra l’andamento dei valori e quello delle quantità, nel 2023 questa dinamica è risultata meno marcata rispetto al 2022.

Nel corso dell’anno l’import ha mostrato una decrescita progressiva fino a contrarsi negli ultimi mesi, mentre l’export ha mantenuto una tendenza positiva costante. Questo ha portato a un notevole miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare nella seconda metà dell’anno con un deficit che si è ridotto a 1,64 miliardi di euro (-1,34 miliardi) rispetto all’anno precedente.

2024: boom delle esportazioni di conserve di pomodoro e pelati, importazioni in calo

I dati relativi ai primi tre mesi del 2024 confermano la tendenza osservata alla fine del precedente anno: le esportazioni crescono ulteriormente (+6.7% rispetto al primo trimestre 2023) mentre le importazioni calano (-2.5%). Queste dinamiche portano ad un ulteriore miglioramento della bilancia commerciale agroalimentare italiana che risulta positiva nel primo trimestre. Le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati mostrano aumenti significativi sia in valore che in quantità (+10%).

“Sono numeri, questi del trentaduesimo Rapporto CREA Politiche e Bioeconomia, che raccontano molto della nostra competitività sui mercati internazionali – dichiara il presidente CREA, Andrea Rocchie dell’attrattività che il modello alimentare italiano, fatto di qualità, cultura, tradizione e cura, esercita sul consumatore globale. In questo quadro, innovazione e ricerca sono strategici per mantenere al passo con i tempi identità e leadership del made in Italy agroalimentare.”


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