Energia rinnovabile

CER e transizione energetica: il mondo religioso prende l’iniziativa



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Parrocchie, enti ecclesiastici e associazioni scelgono le Comunità Energetiche Rinnovabili per ridurre i costi, rafforzare la coesione sociale e sperimentare nuovi modelli di finanza inclusiva. L’iniziativa “Adotta una CER” evidenzia la sinergia tra imprese e realtà religiose, abilitando circuiti di welfare locale e sostenibilità condivisa nei territori più fragili

Pubblicato il 28 nov 2025



CER mondo religioso
A Roma il convegno nazionale sulle Comunità energetiche rinnovabili nel mondo religioso, organizzato da RS CER.

Da dove nasce “Adotta una CER”

Negli ultimi anni, le comunità energetiche rinnovabili (CER) stanno attirando l’attenzione di una varietà di attori, ben oltre il tradizionale ambito industriale o residenziale. Un interesse particolare emerge dal mondo religioso, dove parrocchie, enti ecclesiastici e associazioni vedono nelle CER uno strumento non solo per ridurre i costi energetici ma anche per rafforzare la coesione sociale e sostenere nuovi modelli di collaborazione. Iniziative come “Adotta una CER”, nate dalla sinergia tra imprese private e realtà religiose, evidenziano un percorso verso forme di finanza più sostenibili e orientate all’inclusione, in cui la produzione condivisa di green energy si traduce in benefici concreti per comunità spesso al centro della vita territoriale.

Il ruolo delle comunità energetiche rinnovabili nel mondo religioso

La diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili tra enti religiosi rappresenta una svolta metodologica e culturale nella gestione del patrimonio immobiliare ecclesiastico e no-profit. L’incontro romano organizzato da RS CER ha messo in luce come la partecipazione attiva di parrocchie, diocesi e associazioni confessionali alle CER vada oltre la semplice adesione a un nuovo modello energetico. Si tratta di una presa di responsabilità su obiettivi trasversali: riduzione della povertà energetica, diminuzione della dipendenza da fonti fossili estere e attivazione di forme di mutualismo sociale. Le comunità religiose, spesso radicate in aree periferiche o a bassa dotazione infrastrutturale, assumono così il ruolo di abilitatori territoriali della transizione ecologica, offrendo un punto di contatto tra esigenze energetiche locali e processi di innovazione sostenibile per l’ambiente sostenibile.

CER mondo religioso
A Roma il convegno nazionale sulle Comunità energetiche rinnovabili nel mondo religioso, organizzato da RS CER.

Benefici economici e sociali delle CER per enti ed associazioni

L’adesione alle CER comporta vantaggi misurabili per gli enti religiosi e per l’ecosistema comunitario che li circonda. Oltre agli incentivi economici—pari al 45% del valore energetico autoconsumato—le ricadute si manifestano in una maggiore resilienza finanziaria delle strutture ecclesiastiche e associative, che possono investire le risorse ottenute in servizi essenziali: borse di studio, attività sportive per minori in situazione di fragilità, manutenzione degli edifici storici.

La prospettiva è quella di una redistribuzione annuale che può arrivare a 30 milioni di euro, con benefici su circa 400 realtà. Questo flusso finanziario offre un margine operativo per azioni di welfare locale che difficilmente sarebbero sostenibili con i soli fondi ordinari, permettendo agli enti religiosi di consolidare il proprio ruolo sociale in territori spesso esclusi dalle dinamiche dello sviluppo economico tradizionale.

L’iniziativa ‘Adotta una CER’: sinergia tra imprese e realtà religiose

L’iniziativa ‘Adotta una CER’ si colloca all’incrocio tra responsabilità sociale d’impresa e innovazione nei modelli di governance energetica territoriale. Attraverso l’adesione volontaria di aziende energivore—che condividono virtualmente la produzione fotovoltaica—è possibile destinare integralmente la tariffa eccedentaria (circa 60mila euro annuali per ogni megawatt installato) a enti religiosi selezionati nei comuni interessati. Il meccanismo non comporta costi aggiuntivi per le aziende, ma consente loro di attivare politiche di welfare territoriale e supporto alle comunità senza intermediazione filantropica tradizionale. In questo modo si crea un circuito virtuoso: le imprese contribuiscono alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo di un’economia sostenibile, mentre le parrocchie e le associazioni acquisiscono strumenti finanziari per rispondere ai bisogni emergenti delle popolazioni più vulnerabili.

CER mondo religioso
A Roma il convegno nazionale sulle Comunità energetiche rinnovabili nel mondo religioso, organizzato da RS CER.

Verso una finanza sostenibile e inclusiva: il contributo delle CER

L’evoluzione delle CER all’interno del mondo religioso solleva interrogativi rilevanti sul futuro della finanza sociale e sulla necessità di superare modelli estrattivi a favore di circuiti redistributivi. I riferimenti ai principi espressi nella Laudato Sì e dai Pontefici pongono l’accento su una visione dell’economia capace di generare inclusione piuttosto che marginalità. In questo quadro, la finanza legata alle CER non si limita a fornire incentivi o risorse materiali, ma diventa strumento per facilitare coesione sociale, ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi essenziali e rafforzare la partecipazione giovanile attraverso valori condivisi e progetti ad alto impatto locale. La presenza istituzionale al convegno indica un’attenzione crescente verso queste dinamiche, suggerendo che il percorso verso una finanza più equa potrebbe trovare nelle comunità energetiche un laboratorio privilegiato per sperimentare nuove pratiche collaborative tra pubblico, privato e terzo settore.

CER e attenzione a modelli energetici collaborativi

La crescente attenzione verso modelli energetici collaborativi sta delineando un nuovo spazio di dialogo tra realtà religiose, imprese e operatori del terzo settore. Le comunità energetiche rinnovabili appaiono come uno degli strumenti più concreti per favorire questo incontro, facilitando l’adozione di pratiche sostenibili e aprendo opportunità inedite sia dal punto di vista operativo che valoriale. L’intreccio tra motivazioni etiche, esigenze economiche e responsabilità sociale non solo arricchisce il dibattito sulla transizione ecologica, ma suggerisce anche la possibilità di percorsi condivisi capaci di generare impatti tangibili su territori e comunità. In questo quadro, la sperimentazione di nuove alleanze rappresenta una prospettiva pragmatica per rendere la finanza più accessibile e in linea con le sfide poste dalla sostenibilità.

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