Tra scaffali automatizzati, sensori intelligenti e dati che scorrono in tempo reale, la logistica sta cambiando volto. Non più semplice cerniera tra produzione e distribuzione, ma cuore della sostenibilità aziendale, dove ogni scelta – dallo stoccaggio all’imballaggio – può fare la differenza per l’ambiente e per i conti economici.
In questo scenario, STESI rappresenta un modello di eccellenza italiana: da quasi trent’anni sviluppa soluzioni digitali che uniscono intelligenza artificiale, IoT e gestione smart dei processi, trasformando magazzini e stabilimenti in ecosistemi efficienti e tracciabili.
“La sostenibilità non è un costo, ma un fattore di efficienza replicabile – afferma Emilio Collot, Sales Director dell’azienda. “Non basta dichiararla: va governata con dati e processi reali.”
Perché la sostenibilità nella logistica non è più un’opzione?
Con l’introduzione della CSRD, del Digital Product Passport, della direttiva SUP e della EUDR, la sostenibilità nella logistica non è più una scelta strategica, ma un obbligo normativo e tecnico.
Oltre il 70% delle emissioni aziendali deriva dalle attività indirette della supply chain (Scope 3), ma meno della metà delle imprese riesce oggi a tracciarle in modo completo (fonte: Gartner). In questo scenario, la capacità di misurare gli impatti diventa la vera chiave competitiva.
Quali sono i trend che guidano la trasformazione digitale delle imprese?
Secondo l’Osservatorio Bilanci di Sostenibilità, il 90% dei dirigenti italiani si dice pronto alla rendicontazione ESG, mentre ARC Advisory evidenzia come l’adozione di piattaforme digitali consenta tagli ai costi operativi fino al 15% annuo.
Digitalizzazione, tracciabilità e automazione non sono più parole di moda, ma leve strutturali per un’economia a basso impatto. La sostenibilità diventa così un asset di business, capace di migliorare efficienza e resilienza.
Come le aziende italiane stanno rendendo la logistica più green?
I numeri, spiega Stesi in un comunicato, parlano chiaro. Alce Nero ha gestito un incremento del 357% degli ordini riducendo del 25% tempi e consumi, mentre Rigoni di Asiago ha integrato logistica e produzione in un magazzino automatico che ottimizza spazio e risorse.
Nel mondo dell’arredobagno, Samo Group ha digitalizzato cinque stabilimenti, ottenendo un -20% nei tempi di gestione e un -15% nel picking, grazie alla piattaforma Silwa.
E ancora, Alpla, colosso del packaging, ha ridotto del 25% i cicli operativi nei suoi stabilimenti europei, e insieme a Infia ha lanciato un progetto per attribuire un’identità digitale ai materiali plastici riciclati tramite blockchain, anticipando le logiche del Digital Product Passport.
In che modo STESI accompagna le imprese nella transizione digitale?
Da San Fior (Treviso), STESI Srl continua a innovare il mondo della supply chain con Silwa, un sistema WMS/MES modulare sviluppato interamente in Italia. Integrando sensori ambientali, impianti automatizzati e intelligenza artificiale, Silwa consente di monitorare in tempo reale i flussi, ridurre sprechi e ottimizzare risorse.
STESI si propone come partner tecnologico per un’economia più sostenibile e trasparente, capace di adattare le proprie soluzioni alle variazioni della domanda senza sacrificare efficienza o qualità.



































































