Perché ridurre lo spreco alimentare nella GDO è una priorità?
La Grande Distribuzione Organizzata (GDO) è responsabile di una quota significativa dello spreco alimentare lungo la filiera. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo non viene consumato. Una parte consistente di queste perdite avvengono lungo la filiera e una quota rilevante si concentra nelle attività di rivendita. Per i retailer, questo si traduce non solo in costi economici, ma anche in impatti ambientali legati sia alle emissioni di CO2 sia allo smaltimento.
Perché ridurre lo spreco alimentare è diventata una necessità strategica per le imprese della GDO?
Oggi, ridurre lo spreco alimentare non è più un’opzione: è una necessità strategica e un passaggio necessario per garantire la food sustainability. Consumatori, investitori e istituzioni chiedono trasparenza e responsabilità. Inoltre, l’adozione di pratiche innovative permette alla GDO di migliorare i KPI ESG, accedere a incentivi e rafforzare la reputazione.
Per supportare la decarbonizzazione della GDO e per trovare un nuovo equilibrio tra mondo agroalimentare e sostenibilità sono presenti sul mercato diverse soluzioni digitali. Ne analizziamo alcune.
Applicazioni per la vendita di prodotti invenduti
Le app dedicate alla vendita di prodotti prossimi alla scadenza rappresentano una delle soluzioni più diffuse. Too Good To Go, ad esempio, consente ai supermercati di offrire “Magic Box” di prodotti invenduti a prezzi ridotti. Questo approccio riduce gli sprechi e garantisce vantaggi economici ai consumatori.
Piattaforme di donazione alimentare digitale
Molte catene GDO collaborano con piattaforme come Regusto o BringTheFood, che facilitano la donazione di alimenti a enti caritativi. Grazie a sistemi digitali, è possibile tracciare quantità e tipologie di cibo donato, garantendo trasparenza e semplificando la rendicontazione. Un percorso questo che unisce sostenibilità alimentare e innovazione digitale.
Soluzioni di predictive analytics per la gestione delle scorte
La tecnologia di intelligenza artificiale e machine learning viene utilizzata per ottimizzare la gestione dell’inventario. Piattaforme di predictive analytics analizzano i dati storici di vendita, stagionalità e promozioni per prevedere la domanda, riducendo il rischio di overstock e di scadenze non gestite.
Etichette intelligenti e sistemi di tracciabilità
L’adozione di etichette smart e soluzioni di blockchain per la supply chain basate sul packaging alimentare permettono di monitorare in tempo reale la vita utile dei prodotti. Tecnologie RFID e QR code comunicano ai retailer e ai consumatori informazioni aggiornate sulla freschezza, ottimizzando il consumo prima della scadenza.
Sconti dinamici e pricing intelligente
Alcune piattaforme consentono di applicare sistemi di dynamic pricing: i prodotti vicini alla scadenza vengono automaticamente scontati, incentivando i clienti all’acquisto e riducendo gli sprechi. Diverse catene hanno già sperimentato con successo modelli di pricing intelligente.
Partnership con food bank e onlus locali
La collaborazione strutturata con banche alimentari e associazioni non profit è una delle soluzioni più efficaci e socialmente rilevanti. La GDO può donare eccedenze alimentari perfettamente commestibili ma invendute, riducendo i costi di smaltimento e rafforzando il proprio impegno sociale.
Piattaforme di gestione integrata delle eccedenze
Soluzioni come FoodCloud o Equoevento offrono piattaforme digitali integrate che mettono in contatto supermercati, produttori e associazioni. Consentono di gestire eccedenze, tracciarle e distribuirle in modo rapido ed efficiente, garantendo valore sia ambientale che sociale.
Packaging innovativo e conservazione avanzata
Nuove tecnologie di packaging attivo, imballaggi sostenibili e materiali sostenibili permettono di estendere la shelf life dei prodotti freschi. Atmosfere protettive, confezioni biodegradabili e sensori di freschezza sono strumenti chiave per ridurre le perdite, soprattutto nella frutta e verdura.
Educazione dei consumatori e campagne di sensibilizzazione
La lotta allo spreco passa anche dal consumatore. La GDO può attivare campagne di sensibilizzazione nei punti vendita e online per educare i clienti sull’uso corretto delle date di scadenza (TMC vs “da consumarsi entro”), sul recupero degli avanzi e sulla pianificazione degli acquisti.
Rendicontazione ESG e KPI anti-spreco
Infine, la riduzione dello spreco alimentare deve essere integrata nei bilanci di sostenibilità. Misurare KPI specifici – quantità di cibo recuperato, tonnellate donate, percentuale di prodotti venduti tramite app – permette alla GDO di comunicare in modo trasparente i risultati ottenuti e di allinearsi agli standard ESG richiesti dal mercato e dalla normativa europea.
Innovazione e responsabilità per ridurre lo spreco alimentare nella GDO
Le soluzioni illustrate dimostrano che lo spreco alimentare può essere affrontato con successo attraverso una combinazione di tecnologia, partnership e governance ESG e può rappresentare un fattore chiave nella costruzione di una corporate governance e accountability aziendale. La GDO ha la possibilità non solo di ridurre i costi e l’impatto ambientale, ma anche di generare valore sociale e rafforzare la propria competitività in un percorso verso un nuovo rapporto tra decarbonizzazione e competitività che permette di costruire un’economia sostenibile.