Affrontare oggi i temi della sostenibilità, per qualsiasi organizzazione, significa affrontare una grande complessità. Non che “prima fosse semplice” ma oggi il tema dello sviluppo sostenibile è soggetto a “molteplici tensioni” con forme di negazionismo che hanno trovato nuovo vigore e con un ruolo di normative e burocrazia che imbrigliano imprese e organizzazioni. Ecco che diventa importante capire e vedere concretamente come agire, per avere contezza delle azioni e dei progetti che trasformano realmente le organizzazioni e permettono di capire cosa significa attuare uno sviluppo sostenibile.
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Azioni concrete per la sostenibilità: il ruolo della Terza Via
Alessandro Perego, Vicerettore per lo sviluppo sostenibile e impatto del Politecnico di Milano nel suo intervento al convegno su “La Terza via della sostenibilità” ha subito osservato come sia necessario cercare una una “terza via” creativa e innovativa, con la consapevolezza che abbracciare la complessità intrinseca dello sviluppo sostenibile implica la necessità di sciogliere (tanti) nodi.
In questo senso le azioni concrete attengono all’impegno del Politecnico di Milano e al suo primo piano strategico di sostenibilità, focalizzato su una serie di progettualità nelle quali il tema dell’impatto, ambientale e sociale, svolge un ruolo centrale. Azioni a livello di decarbonizzazione Net Zero, di nuovo campus sostenibile, di azioni per favorire e diffondere logiche di economia circolare e, relativamente alla dimensione sociale, per spingere progetti di accessibilità si uniscono a progetti esterni di innovazione sociale e di supporto al non profit.
La sostenibilità sociale da mettere al centro dello sviluppo
Perego, ha ricordato come questo percorso di sostenibilità sia iniziato circa due anni e mezzo fa, per la precisione all’inizio del 2023. Il contesto appare poi particolarmente rilevante considerando che il “Politecnico è una comunità vasta di circa 60.000 persone costituite da 50.000 studenti a cui si aggiunge tutto il personale. A questa “popolazione” occorre poi aggiungere altre 20-30.000 persone che frequentano le strutture e i servizi annualmente in funzione di tante specifiche necessità. La prima considerazione di Perego attiene alla necessità di considerare come con questi numeri il Politecnico di Milano si configuri a tutti gli effetti al pari di un attore che svolge un ruolo educativo “sostanziale” sulla sostenibilità.
Perego ricorda poi il primo piano strategico di sostenibilità come un passaggio chiave anche sotto il profilo culturale proprio perché un ateneo come il PoliMi voleva porsi l’obiettivo di essere “leader by example“, dimostrando con azioni e fatti concreti come si poteva agire in questa direzione. Un altro aspetto sul quale il vicerettore per lo sviluppo sostenibile e impatto del Politecnico di Milano torna a insistere riguarda l’invito a non considerare la sostenibilità solo come un tema ambientale, ma “anche come un valore sociale”, un punto che “non è per nulla scontato” e che va messo in relazione con i temi di una “responsabilità sociale” che comprende anche la necessità e l’impegno a lavorare bene sulla sostenibilità.
Azioni concrete per la sostenibilità: verso una sostenibilità by design
Proprio per dare indicazioni in termini di azioni concrete Perego ha ricordato alcuni dei risultati raggiunti in questi due anni e mezzo
- Un percorso verso il Net Zero Carbon al 2040, con una riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030 (scope 1 e 2 quasi a net zero al 2030).
- Investimento nel nuovo campus “La Goccia” a Bovisa, progettato per essere completamente Net Zero “by design” con geotermico e fotovoltaico. Il progetto include la valorizzazione del bosco esistente.
- Progetti di depavimentazione e restituzione di verde.
- Un progetto di economia circolare con gestione qualificata del 100% dei rifiuti (normali e speciali).
- Un progetto per la piena accessibilità del campus e della didattica rispetto a qualsiasi disabilità.
- Importante lavoro sull’introduzione “pervasiva” della sostenibilità in tutti i percorsi didattici, con la creazione di una “libreria” di corsi base a disposizione di tutti i corsi di studio.
- Progetti sul tema sociale: il progetto “Off Campus” con presenze del Politecnico fuori dalla sede in quartieri di Milano (carcere di San Vittore, San Siro, Cascina Nosedo, mercato coperto Nolo) per fare progetti di innovazione sociale con studenti e didattica. È una grande infrastruttura di ateneo per l’innovazione sociale sul territorio.
- Il progetto “Polimi for non profit” per potenziare le relazioni con il mondo del non profit (già 500 soggetti), offrendo servizi gratuiti (formazione, accesso al career service, proposte di volontariato).
Una ultima considerazione Perego la riserva ai temi dell’innovazione sottolineando come l’incrocio tra innovazione digitale e sostenibilità sia “potentissimo”, anche se la direzione non è scontata: l’intelligenza artificiale è infatti una “grandissima opportunità ma può anche rappresentare una minaccia” ed è necessario oggi più che nel passato agire per un nuovo rapporto tra digitale e sostenibilità.