Inclusione e sviluppo

Sostenibilità e responsabilità sociale: un valore per le persone e per il business

La visione e l’impegno di Schneider Electric volto a garantire la centralità della persona in tutto il suo percorso in azienda, l’attenzione ai territori e a tutti gli stakeholder, anche con l’impegno in iniziative come Diversity360 e con lo sguardo attento a uno sviluppo economico sostenibile. A ESG360 parlano Chantal Maria Scaccabarozzi, HR Vice President Italy e Marco Gamba, Innovation Program Manager, Schneider Electric

Pubblicato il 30 Mar 2023

Chantal Maria Scaccabarozzi, HR Vice President Italy Schneider Electric

Ci sono esempi di percorsi di sostenibilità che sono il segno di una visione e di un impegno che va oltre il lodevolissimo obiettivo di “prendersi cura” dell’ambiente, dei territori e delle persone. Ci sono casi, come quello che vediamo con Chantal Maria Scaccabarozzi, HR Vice President Italy e con Marco Gamba, Innovation Program Manager, Schneider Electric in cui un’azienda lavora per costruire una cultura, delle competenze specifiche, delle best practices e delle metodologie e le valorizza come un asset che contribuisce alla crescita del mercato.

È probabilmente questo il messaggio più forte che esce da un confronto che ha come denominatore comune la passione e la determinazione nel voler portare il proprio contributo a una trasformazione sostenibile.

Chantal Maria Scaccabarozzi ricopre da un anno la carica di Responsabile del Dipartimento Risorse Umane e si dice subito convintissima dell’importanza di unire i temi della sostenibilità con quelli dell’innovazione e del coinvolgimento. In particolare, sottolinea che l’innovazione è realmente efficace quando è incrementale e diffusa ovvero quando è supportata da percorsi di conoscenza che favoriscono lo sviluppo presso il maggior numero di persone, “ma – precisa – non è tanto una questione di diffondere il verbo dell’innovazione, quanto di abilitare le persone a disporre degli strumenti per metterla in pratica: è questa la vera forza – osserva – di una sostenibilità legata all’innovazione”.

A livello di organizzazione, Schneider Electric conta su un modello nel quale ci sono grandi obiettivi strategici fissati a livello corporate e spazi di ideazione e azione a livello locale. Il tutto nella costruzione di quello che potrebbe essere considerato come un “percorso sostenibile”, che tiene conto del contesto in cui opera in considerazione del fatto che il Gruppo è attivo in più di 100 paesi con oltre 140 mila persone.

E in Italia, come sottolinea Marco Gamba, ci sono tanti “cantieri” nei quali si lavora unendo sustainability e innovation: “con l’obiettivo fondamentale di coinvolgere le comunità locali, di interpretare e rispondere alle istanze sociali e restituire valore a tutti coloro che operano con noi in modo diretto e indiretto”.

Marco Gamba, Innovation Program Manager, Schneider Electric

L’impegno in Diversity360 per valorizzare  e incentiva la diversità in azienda

Relativamente gli impegni, Scaccabarozzi ricorda gli obiettivi ambientali, legati alla riduzione delle emissioni e ai processi di decarbonizzazione nei siti produttivi, ma anche le azioni per trasferire alle comunità attività di formazione e coinvolgimento sui temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica. Due temi questi che sono anche due esempi di percorsi attivati in collaborazione con gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e le università.

Impegni che si affiancano poi ad attività di volontariato sociale e ambientale e che puntano a porre le persone sempre al centro in termini di inclusione per permettere a tutti di poter esprimere il proprio potenziale e il proprio valore anche ai fini dell’inserimento professionale.

“Approccio che li ha spinti ad aderire al progetto Diversity360 di Digital360, volto a valorizzare la diversità in azienda e incentivarla, raccontando storie di professionisti nel digitale come Luca Tencati Corino (nel video che segue) che ha avviato un percorso da Digital Expert in Schneider Electric.

Diversity360 - Luca Tencati Corino Digital Expert in Schneider

Diversity360 - Luca Tencati Corino Digital Expert in Schneider

Guarda questo video su YouTube

 

Un impegno strategico, nel tempo, sulla parità di genere

Una nota speciale Scaccabarozzi la dedica al tema della parità di genere e in particolare, invita a guardare in profondità a questa trasformazione. “Noi abbiamo scelto di agire, strategicamente, a livello di organizzazione e ci siamo posti di affrontare un percorso che può essere sintetizzato in tre numeri: 30-40-50. In concreto puntiamo ad assumere il 50% di donne su tutte le nostre posizioni, vogliamo arrivare ad avere una prima linea manageriale con una rappresentanza femminile del 40% e intendiamo raggiungere un 30% di donne nei ruoli apicali di management in tutti i territori”.

Nel riflettere sulle sfide legate a questo percorso, emerge che aumentare la quota femminile in paesi come l’Italia dove c’è una presenza produttiva importante è più complesso. “Ad oggi siamo al 27% se si considerano tutti i ruoli, ma si scende al 21% se si restringe l’analisi agli ambiti dell’automazione e dell’elettrico”. Anche per questo Scaccabarozzi invita a considerare l’importanza della formazione e della sensibilizzazione verso i giovani a guardare con più attenzione a questi percorsi formativi per creare, nella società, le condizioni affinché si possa effettivamente arrivare alla parità di genere.

Questa sfida non riguarda poi solo la capacità di lavorare ai “nuovi ingressi”, ma attiene anche alla capacità di trattenere i talenti, di dare continuità a rapporti di lavoro che costituiscono un asset di competenze e conoscenze aziendali. L’obiettivo per Scaccabarozzi è quello di consolidare un ambiente che coltiva le risorse e le competenze, che crea sempre nuove forme di motivazione e che le valorizza anche grazie all’impegno nelle comunità locali dove le persone vivono e dove possono ritrovare i segni dell’impegno di Schneider Electric.

La formazione come impegno e presidio sui territori

Marco Gamba conta su un percorso professionale di oltre 14 anni nell’innovazione e nel mondo dell’automazione industriale e porta nel team una lettura e una visione legata a specifiche esigenze di sviluppo dei mercati. “Lavoriamo in autonomia nel gestire progetti di formazione, di sostenibilità sociale, di impegno con stakeholder territoriali. Ci muoviamo con un coordinamento centrale, con risorse che sono messe a disposizione dall’azienda e con la convinzione che per qualsiasi risultato serve un forte coinvolgimento delle persone e degli strumenti tecnologici più adeguati per agire”.

E si entra così anche in una dimensione nella quale si colgono i segnali di una ulteriore forma di valorizzazione dell’impegno in termini di CSR. “Promuoviamo anche attività di formazione interna – spiega Scaccabarozzi – con il coinvolgimento di colleghi esperti su tecnologie e mercati. Da 10 anni organizziamo la learning week, dove ciascun team porta un contributo con almeno una sessione di formazione. Una operazione che ha contribuito, insieme ad altre iniziative, ad arrivare nel corso del 2022 a qualcosa come 86 mila ore di formazione per Schneider Electric Italia”.

Con l’ESG ci si avvicina sempre di più al business

In un percorso come questo è inevitabile affrontare i temi ESG e in particolare un tema di business fondamentale riguarda la E di Environmental, a cui è associata una necessità aziendale strategica di ridurre il footprint. Su questo punto, Gamba pone l’attenzione sull’importanza di considerare che Schneider Electric è un’azienda produttiva, che affronta in modo molto concreto la progettazione e la implementazione di misure di decarbonizzazione sui siti produttivi. “Abbiamo lavorato molto nel raggiungimento di obiettivi relativi allo Scope 1 e allo Scope 2, e da diversi anni stiamo focalizzando l’attenzione su colleghi, partner e clienti per agire a livello di Scope 3”.

In questo caso, si crea un bridge tra le skill sviluppate dall’azienda per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e la capacità di portare queste competenze e best practices sul mercato. “Siamo nella condizione di mettere a disposizione dei clienti delle roadmap di decarbonizzazione a valle di uno specifico assessment facendo leva, appunto, sulle nostre competenze, sulle nostre esperienze e sulle nostre tecnologie – spiega -. In questo senso un valore speciale arriva dall’impegno con cui abbiamo scelto di lavorare sulla nostra catena del valore ingaggiando e chiedendo anche ai fornitori di decarbonizzarsi. Qui si colloca un progetto che si rivolge ai fornitori che partecipano con noi a un grande percorso di decarbonizzazione con obiettivi comuni di riduzione delle emissioni: abbiamo l’obiettivo di ridurre del 50% entro il 2025 le emissioni di CO2 dei nostri primi 1000 fornitori. Un percorso particolarmente importante anche perché si presta, come modello, ad essere replicato nei distretti industriali del nostro paese”.

“Quella della decarbonizzazione – prosegue – è a tutti gli effetti una best practice che abbiamo costruito all’interno per il raggiungimento dei nostri obiettivi e che adesso mettiamo a disposizione delle aziende clienti per supportarle in un assessment adeguato e per definire la roadmap più adeguata al raggiungimento dei rispettivi obiettivi. In questo percorso – sottolinea – ci sono forme di innovazione tecnologica sulle quali Schneider Electric sta lavorando mettendo anche qui a valore le conoscenze acquisite che consentono di arrivare sul mercato con soluzioni tecnologiche nativamente sostenibili”.

Una attenzione alla LCA che arriva da lontano

In merito alla tecnologia c’è poi un tema che l’attenzione alla sostenibilità ha contribuito ad accentuare e amplificare e che riguarda le logiche di Life Cycle Assessment o LCA, una scelta che attiene alla capacità di consentire una valutazione e un controllo dell’impronta ambientale di un prodotto o di un servizio, nel corso del suo intero ciclo di vita.

“Mettiamo a disposizione la LCA dei nostri prodotti dal 2010 – dichiara Gamba – l’80% delle nostre soluzioni arriva sul mercato con Life Cycle Assessment certificata da terze parti. Ci sono aziende che stanno iniziando ad analizzare in questo senso le proprie macchine e i propri impianti: la nostra LCA diventa un componente fondamentale della loro sostenibilità e rappresenta una leva di business rilevante”.

Un altro aspetto ragguardevole è poi rappresentato dalle soluzioni digitali a supporto della sostenibilità come i digital twin. Soluzioni che permettono, a loro volta, di incidere sullo Scope 3 e che portano nuove forme di competitività.

Inclusività come valore per garantire competenze diffuse e nuove idee

I risultati si raggiungono, tuttavia, nel momento in cui si dispone delle competenze necessarie per procedere in questa trasformazione. “Occorre contribuire fattivamente – interviene Scaccabarozzi – affinché queste soluzioni siano gestibili in ottica di sostenibilità e per questo si ritorna alla centralità della persona e della formazione”. Ci sono normative che impongono una crescente attenzione ai temi della rendicontazione e occorrono competenze e soluzioni per gestire la grande domanda di misurabilità. Disporre di soluzioni come LCA di prodotto e di competenze per controllare e tracciare il ciclo di vita dei prodotti è un fattore chiave che porta benefici alle persone e alla competitività delle imprese.

“Si tratta di un percorso – prosegue Scaccabarozzi -, dove il valore primario per noi è quello dell’inclusività, delle tecnologie, dell’identità e dell’innovazione. Gli studi dimostrano che quando c’è troppa uniformità è più difficile stimolare l’innovazione, quando invece c’è inclusività e attenzione alla diversità si accendono nuovi percorsi di crescita, arrivano nuovi stimoli e nuove idee”.

“Certamente – conclude Scaccabarozzi – vediamo grande fermento e opportunità nel nostro paese e siamo convinti che saranno probabilmente i distretti industriali a trascinare anche le imprese di minori dimensioni verso un commitment. Per tante di queste realtà lo Scope 3 può essere sia una sfida sia una leva per fare la differenza”.

Marco Gamba conclude a sua volta osservando che da qualche anno cresce il numero delle aziende che hanno definito delle green vendor list dove si attribuiscono dei punteggi migliorativi al fornitore che dimostra – con i dati – di agire in modo concreto sulla sostenibilità. Si avverte una trasformazione sostenibile che sta cambiando l’attenzione verso i temi dell’energia, verso la progettazione dei sistemi di produzione, verso le modalità di lavoro, verso la gestione delle risorse e l’innovazione di prodotto.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Mauro Bellini
Mauro Bellini

Ha seguito la ideazione e il lancio di ESG360 e Agrifood.Tech di cui è attualmente Direttore Responsabile. Si occupa di innovazione digitale, di sostenibilità, ESG e agrifood e dei temi legati alla trasformazione industriale, energetica e sociale.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4