Il Rapporto 2021 sulla rendicontazione non finanziaria delle società quotate italiane di Consob esamina, per il quarto anno consecutivo, gli effetti dell’entrata in vigore della direttiva 2014/95/UE recepita in Italia con il d.lgs. 254/2016, con lo scopo di cogliere eventuali segnali di una progressiva trasformazione culturale innescata dalla considerazione dei fattori ESG (environmental, social and governance) nella definizione dei modelli di business, nel processo decisionale, nelle strategie e nei modelli di corporate governance aziendali.
Verrà presentato il prossimo 7 ottobre, dalle ore 10:30 alle 12:00 nel corso di un webinar che si terrà in streaming; il link di collegamento verrà inviato in prossimità dell’evento a coloro che si saranno registrati. La partecipazione è libera, ma è gradita la registrazione online che potete fare direttamente QUI.
Il Report è stato curato anche da Livia Piermattei, Board Advisor for a Sustainable Success e Senior Advisor Methodos, noto marchio milanese nel mercato dell’Advisory e delle piattaforme per il Change Management, con cui a giugno Digital360 ha siglato un accordo vincolante per l’acquisizione del 51% delle quote nella direzione di ampliare la propria presenza nel mercato dell’Advisory, a supporto del cambiamento organizzativo e della trasformazione digitale nelle organizzazioni, in forte crescita per effetto anche dell’impulso della pandemia e dei piani di rilancio e rinnovamento dell’economia post emergenza promossi dal PNRR.
Il IV Rapporto Consob sulla DNF in Italia
Il IV Rapporto Consob sulla DNF esamina, per il quarto anno consecutivo, l’evoluzione delle modalità attraverso cui le società italiane con azioni ordinarie quotate sul principale mercato azionario italiano hanno dato attuazione alla normativa in materia di rendicontazione non finanziaria.
La prima sezione riporta informazioni sulle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF), pubblicate nel 2021 da 151 società quotate e sulle informazioni concernenti l’analisi di materialità. Rispetto a quest’ultimo si rileva una maggiore diffusione di taluni comportamenti legati al coinvolgimento delle strutture o degli organi interni (116 casi; erano 114 nel 2020) nel processo di identificazione dei temi rilevanti e del Consiglio di Amministrazione (51 casi, in continuo aumento rispetto ai 39 del 2020 e ai 21 del 2019) nella finalizzazione dello stesso, mentre è leggermente diminuito rispetto allo scorso anno il numero di emittenti che coinvolgono stakeholders esterni (81 nel 2021, 83 nel 2020).
Inoltre, al fine di individuare i segnali di una possibile integrazione dei fattori ESG nella visione aziendale, nella stessa sezione sono stati esaminati gli abstract dei Piani strategici pubblicati da 63 società sui propri siti web, da cui si evince che 30 società integrano considerazioni a lungo termine in materia di sostenibilità, 16 collegano la strategia agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e 8 (imprese attive nel settore Energia/Oil e Gas) integrano nella comunicazione della strategia tematiche che generano valore nel breve e nel lungo termine, descrivendo le connessioni tra questioni finanziarie e non finanziarie.
La seconda sezione del Rapporto raccoglie indicatori dell’integrazione dei fattori ESG nel processo decisionale del board. Nel corso del 2021, tra le società che hanno redatto la DNF, 49 hanno rinnovato il board; di queste, 34 hanno pubblicato linee guida per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, menzionando i temi non finanziari in 25 casi (51% del totale delle società che hanno rinnovato il board a fronte del 38% nel 2020). Nell’autovalutazione del Consiglio, i fattori ESG sono citati in 45 casi (37 nel 2020), mentre sono 53 gli emittenti che li hanno inclusi nei programmi di induction erogati ai membri del consiglio (32 nel 2020).
La terza sezione analizza, sulla base delle Relazioni sulle politiche in materia di remunerazione pubblicate nel 2021, l’integrazione dei fattori ESG nelle politiche di remunerazione dei CEO. Gli emittenti che integrano fattori non finanziari nelle remunerazioni degli amministratori delegati sono 106, in netta crescita rispetto al 2020, quando il dato si attestava a 63. In particolare, il riferimento a tali parametri riguarda le remunerazioni di breve termine in 97 casi (53 nel 2020) e la componente di lungo termine in 56 casi (29 nel 2020).
L’ultima sezione include un addendum con i risultati di un’analisi, svolta dai ricercatori Matteo La Torre e Paola Tamburro dell’Università di Chieti-Pescara attraverso una piattaforma di Natural Language Processing, tesa a verificare l’evoluzione dell’informazione ambientale resa nelle DNF nel periodo 2018-2021, da cui si evince che la rendicontazione delle informazioni ambientali ha maturato nel tempo un grado crescente di articolazione e dettaglio e che le informazioni sulle performance e sugli impatti ambientali delle imprese hanno assunto un rilievo sempre più rilevante.