Gender Equality

Bloomberg Gender-Equality Index (GEI): focus su Indra

Far parte del GEI per il secondo anno consecutivo riconosce l’impegno che la società spagnola di consulenza e tecnologia investe nella parità di genere e diversità, sia sul posto di lavoro che nei Paesi in cui opera e nella società in generale. La diversità è uno dei pilastri della trasformazione culturale che l’azienda sta portando avanti negli ultimi anni per diventare più attraente e motivante

Pubblicato il 02 Feb 2021

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Per il secondo anno consecutivo, Indra si posiziona nel Bloomberg Gender-Equality Index (GEI), che riconosce il suo impegno per la promozione della parità, del progresso delle donne e della diversità, così come la trasparenza sulle questioni di genere. La società è una delle 38 aziende del settore tecnologico in tutto il mondo che fanno parte di questo indice di riferimento globale. Un indice che permette agli investitori di valutare la performance delle aziende e confrontarle con altre del settore, ampliando le informazioni disponibili sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG), che sono sempre più richiesti.

Leadership femminile e talento; parità di retribuzione; cultura inclusiva; politiche contro le molestie sessuali; e sostegno istituzionale alle donne (pro-women brand) sono i cinque pilastri che l’Index GEI 2021 ha monitorato e valutato per ciascuna delle 380 aziende di 11 settori in 44 paesi. Indra si è distinta per aver ottenuto un punteggio dell’89% nella divulgazione delle sue politiche, buone pratiche e statistiche sulla diversità e dell’87% nella qualità dei dati relativi alla parità salariale e di genere. Nello specifico, la società possiede un Piano di Uguaglianza, procedure di Risorse Umane che garantiscono la meritocrazia, un Codice Etico e di Conformità Legale che include i principi di professionalità e rispetto, e ogni anno rafforza il suo Programma di Diversità con nuove iniziative.

Con un gap salariale tra donne e uomini del 3%, ben al di sotto della media del settore visto che in caso di lavoro digitale il divario salariale medio è del 21%, Indra ha il 35% di donne a livello globale e una presenza femminile del 38,5% nel suo consiglio di amministrazione, dove il 57,14% degli amministratori indipendenti sono donne. In Italia, dove la società è presente con il brand Minsait, ha anche aumentato la percentuale di donne tra i propri professionisti, che adesso è pari al 32%, molto al di sopra della media del settore IT italiano, nel quale solo il 15,1% degli specialisti sono donne, secondo i dati di Eurostat.

“In Indra contiamo sul potere delle donne di migliorare la società attraverso la tecnologia. Le donne non solo contribuiscono alla digitalizzazione, ma devono guidare il processo di trasformazione digitale (e culturale). Ecco perché scommettiamo sulle donne, per attirarle nel settore tecnologico, tra quelli che offrono maggiori opportunità di lavoro, con grande impatto sulla società; per valutare il loro talento e aiutare a definire punti di riferimento al femminile; per abbattere pregiudizi; per favorire il loro sviluppo professionale e la loro leadership” afferma Roberta Ficorella, responsabile Human Resources della società in Italia.

Immagine fornita da Shutterstock.

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