Finance

Più digitale e meno rischi per banche e fintech: nasce IBM Cloud for Financial Services

A disposizione degli operatori del settore una piattaforma cloud-ready per i servizi finanziari che include il supporto per Red Hat OpenShift. I punti di forza della nuova offerta: security, conformità normativa, forte ecosistema di partner e partecipazione delle migliori banche globali

Pubblicato il 14 Apr 2021

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Il Cloud sta diventando un must per le istituzioni finanziarie, ma questa tendenza non riguarda ancora i workload mission-critical del settore, dal momento che soltanto il 9% di questi è passato al cloud pubblico. Nasce da questa considerazione IBM Cloud for Financial Services, che mette a disposizione di istituti finanziari, i loro partner e le FinTech la prima piattaforma cloud-ready per i servizi finanziari e che include il supporto per Red Hat OpenShift e altri servizi cloud nativi.

L’annuncio di IBM Cloud for Financial Services, che è stata progettata in collaborazione con Bank of America, risale al 2019, e da allora Ibm lavora sulla piattaforma per supportare il settore finanziario nella risoluzione delle esigenze principali, dai carichi di lavoro mission-critical alla protezione dei dati, offrendo contemporaneamente conformità normativa e funzionalità di sicurezza leader nel settore. L’idea alla base della progettazione di questa piattaforma, spiega Ibm in una nota, è di consentire alle istituzioni finanziarie, ai loro partner e alle FinTech di ridurre i rischi e di innovare più velocemente, grazie alla presenza di controlli integrati a cui aderiscono in maniera uniforme tutti gli attori dell’ecosistema.

La collaborazione sul progetto non si limita a Bank of America, ma è allargata ad altre istituzioni finanziarie mondiali come Bnp Paribas, Luminor Bank e Mufg. L’ecosistema che sostiene IBM Cloud for Financial Services è composto da oltre 90 partner, tra i quali quelli di più recenti ingresso sono EY e Tata Consultancy Services, mentre del gruppo fanno parte anche software provider indipendenti (ISV) e provider di Software-as-a-Service (SaaS), e per ultima si è aggiunta Sap, che mette a disposizione un portafoglio di applicazioni diversificato di cui i clienti potranno usufruire attraverso la piattaforma.

“Insieme ad alcune delle più grandi banche del mondo, già leader nella conformità normativa, stiamo guidando un importante cambiamento nell’adozione del cloud per le industrie altamente regolamentate, con l’obiettivo di migliorare le caratteristiche di sicurezza e conformità per l’intero settore – afferma Howard Boville, Head IBM Hybrid Cloud Platform – Al centro del nostro processo c’è la sicurezza dei dati, che possiamo fornire grazie al confindential computing e alle più sofisticate capacità di crittografia di IBM. In questo modo, puntiamo a ridurre i rischi nella supply chain di banche, assicurazioni e altri attori del settore dei servizi finanziari, accelerando al contempo i tempi di integrazione e utilizzo di funzionalità innovative”.

Open innovation al centro del progetto

All’interno della piattaforma, con il supporto di partner tecnologici, banche, FinTech e istituti finanziari potranno sviluppare applicazioni con Red Hat OpenShift, migrare i workload di macchine virtuali e stabilire profili di conformità per tutti i workload, al fine di supportare le necessità di conformità in maniera continuativa. IBM Cloud for Financial Services è costruito su IBM Cloud, il cloud più sicuro e aperto per le imprese, che utilizza Red Hat OpenShift come ambiente Kubernetes principale per la gestione di software containerizzati a livello enterprise e che include più di 200 servizi PaaS cloud nativi e disponibili attraverso API per creare app cloud native nuove. Gli sviluppatori e i partner dell’ecosistema possono contare su un ambiente sicuro per costruire prodotti e modernizzare processi in linea con le necessità dei clienti di oggi.

Dati al sicuro con il Confidential Computing

Per assicurare la protezione dei dati nei workload cloud nativi e VMware, la piattaforma utilizza le capacità di confidential computing di quarta generazione di IBM e la crittografia “Keep Your Own Key” fornita tramite IBM Hyper Protect Services e supportata dal più alto livello di certificazione di sicurezza disponibile sul mercato. “Ciò garantisce alle imprese il controllo, supportato dalla tecnologia – spiega il comunicato – delle proprie chiavi di crittografia, in modo che i clienti siano gli unici a poter gestire l’accesso ai loro dati. Un supporto ulteriore è dato dal confidential computing, che consente alle istituzioni finanziarie di elaborare i dati critici in un’enclave sicura all’interno di un ambiente cloud condiviso”.

Quanto alla compliance rispetto ai requisiti di sicurezza e normativi di settore, la piattaforma ruota attorno a Ibm Cloud Framework for Financial Services, che fornisce l’insieme di controlli di sicurezza e di conformità del settore per operare in modo sicuro con i dati sensibili delle banche nel cloud pubblico.

Il nuovo ingresso di Sap

Grazie all’ingresso di SAP nell’ecosistema, i clienti possono ingaggiare rapidamente la più grande azienda di ERP per i propri workload. “Ibm – prosegue la nota – guiderà Isv e provider di SaaS attraverso ogni fase del processo di onboarding, che comprende una valutazione tecnica e di sicurezza, la migrazione del workload, e la certificazione di idoneità prevista per far fronte ai rischi di terze e quarte parti. IBM Cloud for Financial Services è dotato di un framework di controllo progettato per aiutare le istituzioni finanziarie a ridurre i costi e accelerare la crescita dei ricavi, promuovendo un ecosistema di partner sicuro e conforme”. “Il processo – continua – si avvale di IBM Cloud Framework for Financial Services per la verifica dei requisiti di conformità dei partner e di un approccio sistematico, supportato dai team tecnici, di sicurezza e normativi di IBM, per il completamento dell’onboarding”.

Il ruolo di Bnp Paribas

Basato sulla tecnologia Ibm Cloud, il Multi Zone Region (MZR)  dedicato di Bnp Paribas e situato a Parigi sarà ora dotato della sicurezza e dei controlli necessari per iniziare l’onboarding dei workload della banca e dei partner dell’ecosistema su Ibm Cloud for Financial Services – spiega Ibm nel comunicato – Bnp Paribas ha già portato a termine la migrazione di oltre 40 applicazioni di business sulla piattaforma e mira ad accelerare ulteriormente il processo di migrazione nei prossimi anni. I partner tecnologici di Bnp Paribas stanno anche lavorando con la banca stessa per avviare il loro processo di onboarding al fine di consentire lo sviluppo di soluzioni e la gestione delle transazioni in un ambiente sicuro.

“Collaboriamo con Ibm da molto tempo per la sua profonda conoscenza nel cloud e nella sicurezza, compresa la crittografia dei dati – commenta Bernard Gavgani, Global CIO, BNP Paribas  e per la forte esperienza nel settore associata a quella sulle normative bancarie. Stiamo lavorando con IBM per disporre di un cloud dedicato a BNP Paribas che sia compatibile con tutte le norme previste dalle autorità di regolamentazione di tutto il mondo”.

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