Sicurezza condivisa

Per una trasformazione digitale affidabile, serve una strategia consolidata tra IT e sicurezza

La rete rappresenta una priorità per abilitare connettività e strategie multicloud, ma per sfruttarne il potenziale bisogna definire una strategia unica tra team di rete e sicurezza

Pubblicato il 10 Giu 2020

In risposta all'evoluzione delle minacce informatiche, la decisione delle imprese di delegare la cyber security a fornitori esterni attraverso l'adozione di soluzioni integrate rappresenta un'ottima tattica per assicurare un alto livello di protezione per le risorse e i servizi digitali.

Nelle imprese moderne, l’IT e la sicurezza devono definire strategia comune e responsabilità condivise, affinché l’azienda possa raggiungere contemporaneamente sicurezza e agilità, facendo avanzare l’intero business. Tuttavia, questo non rientra nei programmi del 29% dei responsabili IT in EMEA, percentuale che in Italia raggiunge il 50%, dimostrando una scarsa volontà di agire secondo una regia unica. Secondo più di un terzo dei responsabili IT (il 37% in EMEA, il 38% in Italia) ad aver portato un disallineamento tra i due team è anche la visibilità end-to-end della propria rete, ritenuta molto difficoltosa dal 57% in EMEA (il 50% in Italia).

Sono alcuni dati che possiamo cogliere nella ricerca VMware condotta in collaborazione con Forrester su 665 IT e security manager dell’area EMEA (CIO e CISO inclusi) sulla crescente attenzione strategica rivolta alla rete per garantire connettività, sicurezza intrinseca e delivery delle app. Con il 43% delle organizzazioni europee che afferma che essa ha rappresentato e rappresenterà una priorità chiave tra il 2019 e il 2021; solo un terzo (38%) dei team di rete è coinvolto nello sviluppo di strategie di sicurezza, dato che nel nostro Paese sale al 46%. Tuttavia, il 60% (il 66% in Italia) di questi è coinvolto nell’esecuzione della stessa. Un risultato che evidenzia che i team di rete non sono percepiti come paritari rispetto agli altri team IT o di sicurezza, quando si tratta di definire le strategie di cyber security.

“Assistiamo cioè oggi a un aumento esponenziale della connettività e all’adozione di ambienti multi-cloud per costruire, eseguire, gestire e proteggere le applicazioni, e il ruolo abilitante nell’offrire tutto questo, dal data center al cloud pubblico e al edge, risiede nella rete”, ha commentato Jeremy Van Doorn, Senior Director of Systems Engineering, Software Defined Data Center di VMware, area EMEA. In questo senso, la rete è fondamentale per proteggere i dati in tutta l’organizzazione, dalla base all’utente, ma ciò è possibile solo se la rete è software-delivered, e solo attraverso un approccio coeso e collaborativo all’interno dell’IT. “Il virtual cloud offre una connettività e una sicurezza costanti e pervasive per le applicazioni e i dati ovunque essi risiedano”.

Questioni di priorità e responsabilità

Le aziende individuano le loro priorità strategiche nella maggior sicurezza (per il 55% degli intervistati in EMEA, il 46% in Italia), nell’innovazione tecnologica (56% EMEA, 54% Italia) e nella capacità di rispondere più velocemente (56% EMEA, 62% Italia).

A livello globale, la priorità maggiore per l’IT è l’efficienza (51%), mentre i team di sicurezza si concentrano sulla risoluzione degli incidenti (49%). Il 45% degli intervistati in EMEA e il 50% in Italia riconosce che una strategia unica e consolidata potrebbe contribuire a ridurre le violazioni dei dati e a identificare più rapidamente le minacce. Tuttavia, l’84% degli intervistati (l’86% in Italia) ammette che fra team di sicurezza e IT spesso non esiste un rapporto di stretta collaborazione (a livello VP e inferiore).

Più della metà delle organizzazioni in EMEA, ma solo il 42% in Italia, desidera passare a un modello di responsabilità condivisa nei prossimi 3-5 anni, in cui l’architettura di sicurezza IT (per il 58% in EMEA, per il 48% in Italia) e la sicurezza in cloud (per il 43% in EMEA, per il 40% in Italia) siano condivise tra team IT e di sicurezza; ciò richiede quindi una collaborazione molto più stretta di quella attuale.

Per quanto riguarda la risposta alle minacce, se in EMEA il 51% degli intervistati auspica una responsabilità condivisa, in Italia è solo il 30% a pensarla così, con il 48% degli intervistati che opta perché la responsabilità sia dell’IT.

Partire dalla Virtual Cloud Network

“La sicurezza dovrebbe essere considerata come uno sport di squadra”, eppure molte organizzazioni continuano ad adottare un approccio a silos. Come spiega Jeremy Van Doorn “La chiave del successo dell’IT e della sicurezza moderni è lavorare insieme con responsabilità e piani condivisi, garantendo che ogni elemento della sicurezza, compresa la rete, sia integrato alla base della propria strategia fin dall’inizio”.

Molti dei problemi che sorgono a seguito di questo approccio possono essere mitigati adottando un approccio software-first, come rappresentato dai principi della Virtual Cloud Network. “Questo aiuterà le organizzazioni a connettere e proteggere le applicazioni e i dati attraverso i cloud privati, pubblici e edge/branch, offrendo una connettività e una sicurezza costanti per applicazioni e dati ovunque essi risiedano, indipendentemente dall’infrastruttura fisica sottostante” conclude Van Doorn.

Questo mese, VMware ha annunciato novità in ambito rete e sicurezza progettate per aiutare le aziende a connettersi e a proteggere meglio le applicazioni e i dati attraverso cloud privati, pubblici e edge/branch.

Immagine fornita da Shutterstock.

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