PA 4.0

PNRR: il ruolo della PA, lo smart working e la digitalizzazione secondo i cittadini italiani

Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio PA, in collaborazione con l’Istituto Piepoli, su un campione di 1023 persone, circa il 28% degli italiani non conosce il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); 8 su 10 hanno utilizzato i servizi digitali tramite SPID, CIE o appIO, ma il 41% avrebbe bisogno di un corso di formazione digitale; semplificazione, nuove assunzioni e digitalizzazione della macchina pubblica sono le 3 priorità per la PA e per metà degli italiani lo smart working è un’opportunità per migliorarne l’efficienza

Pubblicato il 23 Dic 2021

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La seconda edizione dell’Osservatorio PA “La Pubblica Amministrazione di fronte alle sfide dell’innovazione, realizzato da FPA, – società del Gruppo Digital360 – in collaborazione con l’Istituto Piepoli mostra, attraverso un’indagine demoscopica condotta su un campione di 1.023 persone, il pensiero della popolazione italiana sulla digitalizzazione della PA e il suo “funzionamento” si fronte alle sfide di questa trasformazione.

Dai dati emerge che, il 28% degli italiani non conosce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nemmeno per sentito dire. Un fenomeno diffuso soprattutto tra le donne (35%) e i giovani nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni (35%) da imputare, secondo il 43% dei cittadini, alla insufficiente e poco chiara comunicazione istituzionale: solo un italiano su 10 ritiene che il PNRR sia stato spiegato in modo efficace, con trasparenza e chiarezza.

Tra i possibili interventi di ammodernamento della PA, al primo posto la semplificazione dei processi amministrativi per cittadini e imprese, in particolare per gli over 55 (48%), gli abitanti dell’area Nord Ovest (50%) e gli uomini (43%). Al secondo posto, le assunzioni e la revisione delle procedure concorsuali, per favorire l’ingresso di nuovi talenti (28%), poi la digitalizzazione della PA (19%) e la formazione dei dipendenti per lo sviluppo di nuove competenze (13%). 

Lo smart working è considerato un’opportunità per un’amministrazione efficiente e moderna dal 49% degli italiani, un rischio solo da uno su tre, ma la fiducia è in calo di 6 punti rispetto al 2020. 8 italiani su 10 considerano fondamentali gli investimenti nelle infrastrutture di rete per innovare il Paese; l’86% afferma che il Governo dovrebbe investire nella formazione digitale dei dipendenti pubblici. 

Nell’ultimo anno 8 italiani su 10 hanno utilizzato almeno una volta i servizi digitali della PA tramite strumenti come SPID, CIE o appIO, ma la maggior parte lo fa ancora sporadicamente e il 41% dichiara che avrebbe bisogno di un corso di formazione per potervi accedere in modo sicuro. Inoltre, quasi metà degli italiani (47%) ritiene che rispetto ad un anno fa la PA sia cambiata poco: i servizi pubblici hanno lo stesso livello di efficienza sia online che in presenza. Sono ancora molti gli italiani che guardano alla digitalizzazione dei servizi con diffidenza: il 36% teme di non poter ricevere supporto tempestivo in caso di imprevisti durante la fruizione online, soprattutto gli over 54 (42%) e gli abitanti del Nord Est (43%); il 29% teme di essere vittima di frodi.

L’articolo completo lo trovi su Internet4Things.

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