Scenari

Il digitale per la sostenibilità, un’opportunità da non perdere

Le tecnologie digitali sono uno strumento fondamentale per indirizzarci verso un futuro più attendo all’ambiente e alle persone. Ecco un quadro delle innovazioni che passa in rassegna i principali ambiti di applicazione del digitale per raggiungere gli obiettivi Esg

Pubblicato il 05 Apr 2023

La traiettoria dello sviluppo delle tecnologie digitali e quella dell’attenzione e dell’azione per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica sono protagoniste nell’attuale momento storico di una serie di “incroci virtuosi”, che abilitano opportunità utili per combattere le cause dei cambiamenti climatici e per costruire un modello più sostenibile per l’ambiente e per le persone. Un esempio lampante di queste opportunità risulta chiaro se si consultano con attenzione i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per il 2030, per raggiungere i quali proprio il digitale e le sue applicazioni pratiche possono giocare un ruolo di primo piano.

Ma passiamo rapidamente in rassegna, con qualche esempio rappresentativo, quali possono essere i contributi alla sostenibilità dei principali ambiti di sviluppo delle tecnologie digitali.

Internet of Things

L’implementazione delle tecnologie dell’Internet delle cose in ogni ambito possono dare un contributo importante per la sostenibilità, a partire dall’ottimizzazione dell’uso delle risorse, che è centrale sia dal punto di vista ambientale sia da quello sociale ed economico. Grazie ai sensori connessi in rete e in grado di scambiare informazioni tra loro e con una “centrale operativa” senza l’intervento umano, dalle smart city all’agricoltura e all’industria 4.0, è infatti possibile ottimizzare i processi produttivi, le catene di approvvigionamento e le infrastrutture, riducendo ad esempio l’inquinamento e il consumo di risorse, ma anche evitando a operatori umani di sottoporsi ad attività usuranti, pericolose o particolarmente faticose.

Nel 2022 il mercato dell’Internet of Things ha superato su scala globale gli 8 miliardi di euro, con un +13% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano in Italia gli oggetti connessi sono complessivamente 124 milioni, pari a 2,1 per ogni abitante, con una crescita del fatturato in particolare nel campo delle soluzioni IoT per l’agricoltura (540 milioni, +32%), per la fabbrica (780 milioni, +22%) e l’edificio (1,3 miliardi, +19%). Sono in tutto 39 milioni le connessioni IoT cellulari (+5%), e 85 milioni quelle abilitate da altre tecnologie (+15%), di cui 2,4 milioni di connessioni tramite reti LPWA (+20%). Nell’Industria, il 77% delle grandi aziende e il 58% delle Pmi ha avviato almeno un progetto IoT.

Per dare un quadro indicativo di come queste tecnologie possano rendersi utili oggi e in futuro per la sostenibilità basterà dare uno sguardo al grafico seguente, che fotografa la diffusione dell’IoT secondo le rilevazioni dell’edizione 2022 dell’osservatorio:

Big data Analytics

Grazie all’analisi dei big data si abilita per le organizzazioni di ogni livello la possibilità di avere un quadro chiaro della situazione attuale di arrivare a prevedere cosa succederà in futuro, predisponendo tutto il necessario per gestire al meglio la situazione, in termini operativi e strategici. Ovviamente questo paradigma può essere applicato in ambiti disparati e in ognuno può contribuire alla sostenibilità, anche in maniera indiretta. Soltanto per citare qualche esempio, grazie all’analisi dei Big data è possibile ridurre il consumo energetico di risorse, monitorare in tempo reale lo stato di salute degli ecosistemi, nell’ambito delle smart city adottare soluzioni per il traffico che consentano di contenere al massimo le emissioni inquinanti dei veicoli, o ancora studiare indirizzare i servizi rivolti alle persone analizzando il loro sentiment. Secondo un recente report del Capgemini Research Institute (Data for Net zero: why data is key to bridging the gap between net zero ambition and action) le organizzazioni devono sfruttare al massimo il potenziale dei dati per raggiungere i loro obiettivi net zero: ma se da un lato la stragrande maggioranza delle aziende riconosce il valore dei dati sulle emissioni (85%), dall’altro la metà di esse sostiene di non riuscire a utilizzarli efficacemente nei processi decisionali.

Intelligenza Artificiale

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale può portare a risultati importanti nel campo della sostenibilità sia in ambito sociale, sia economico, sia ambientale, come spiegano Andrea Reghelin ed Elisa Costantino, rispettivamente Associate Partner e Privacy Consultant di P4i, Partners for innovation. In campo sociale può contribuire al raggiungimento degli obiettivi Onu, come strumento prezioso per la rilevazione e misurazione delle criticità, per la prevenzione, per l’ottimizzazione delle risorse e per la riduzione degli sprechi in ogni ambito, da quello medicale a quello agricolo o industriale.

In campo economico, l’Ai può rendersi utile principalmente per l’ottimizzazione delle risorse materiali e quella delle risorse umane, aiutando quindi a ridurre la minimo gli sprechi o per sostituire il personale nelle attività ripetitive a basso valore aggiunto o ad alto livello di pericolosità.

Infine in campo ambientale l’intelligenza artificiale può tornare particolarmente utile per implementare modelli di analisi sofisticati che tengano in considerazione un elevatissimo numero di fattori per restituire un’immagine precisa sull’attuale situazione climatica e sulle prospettive.

L’intelligenza artificiale può inoltre essere uno strumento per efficientare la produzione energetica da fonti rinnovabili, oltre che per o l’utilizzo delle materie prime agricole ed industriali.

Blockchain

La bkockchain può avere un ruolo centrale nel campo dei progetti per la sostenibilità: lo conferma in un intervento su Esg360 William Nonnis, Full Stack & Blockchain developer al Ministero della Difesa: si tratta infatti di una tecnologia innovativa disruptive che può dare risultati importanti in ambiti come Fintech, Sanità, Istruzione, Giustizia, Energia, comprendendo nell’Energy la gestione dei rifiuti, il settore idrico, le gestione delle fonti come gas. Proprio in quest’ultimo settore la blockchain può dare un contributo per la sostenibilità, dando certezza sul consumo reale di energia, combattendo la dispersione e favorendo l’efficienza energetica. In altre parole, la blockchain è protagonista in tutti i comparti in cui è importante garantire la tracciabilità dei prodotti all’interno di una filiera, garantendo massima trasparenza: un principio che trova quindi applicazione sia nella sfera della sostenibilità economica, sia di quella ambientale, sia di quella sociale, a seconda dell’utilizzo che ne viene fatto.

Cloud

Il cloud è una tecnologia che può consentire una serie di vantaggi in termini di sostenibilità. Per evidenziarlo potrà bastare fare qualche esempio, dalla riduzione dei consumi energetici per le aziende che non dovranno più avere un server on premise, alla riduzione, per lo stesso motivo, dell’emissione di gas serra. Questa tecnologia consente inoltre a chi la adotta di fare un passo deciso verso la dematerializzazione dei documenti, con tutti i vantaggi che questo passaggio comporta dal punto di vista economico e ambientale.

I gestori dei data center saranno avranno così la possibilità di indirizzarsi verso soluzioni sostenibili, i cosiddetti “green data center”, a partire dall’alimentazione con energie rinnovabili e non provenienti da fonti fossili. Oltre a tutto questo, dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale, il cloud può essere una soluzione per “democratizzare” l’accesso alla tecnologia grazie ai nuovi modelli di utilizzo as-a-service.

Questo vuol dire, per gli utilizzatori, costi più bassi rispetto a quelli necessari per realizzare un servizio “in house”, poter contare sempre su servizi di ultima generazione senza avere l’onere diretto di aggiornarli, scalabilità e una base di utenti sempre più ampia ed eterogenea.

Digital twin

I gemelli digitali, o digital twin, sono le repliche “virtuali” degli oggetti fisici, e hannlo l’obiettivo di abilitare la “continuità digitale” tra la progettazione e la produzione, consentendo anche il coordinamento da remoto di fasi operative come nel caso della manutenzione e all’assistenza. Uno dei punti di forza della tecnologia dei digital rtwin è che consente di prevedere una serie di effetti prima di mettere alla prova un progetto con la realizzazione di un prototipo fisico, con un contenimento importante di tempi e costi. E’ così possibile svolgere simulazioni e analisi predittive per prevenire gli incidenti, o agevolando i processi decisionali dei progettisti.

Secondo una ricerca del Capgemini Research Institute, il 57% delle imprese sceglie di ricorrere ai digital twin anche per soddisfare gli obiettivi Esg, dal momento che digitalizzando i processi s contribuisce a ridurre l’impatto ambientale direttamente e indirettamente, grazie anche alla riduzione dei processi, favorendo tra l’altro il lavoro da remoto. Secondo il report le aziende che utilizzano già con costanza i digital twin ritengono che questi contribuiscano a migliorare almeno del 16% le metriche legate alla sostenibilità: il 34% del campione dice di aver implementato i digital twin per comprendere e prevedere in maniera più dettagliata i consumi energetici e le emissioni legate ai propri processi.

3D Printing

La sostenibilità è uno dei concetti chiave anche per una tecnologia che sta vivendo nell’ultimo periodo un momento di sviluppo sostenuto, la stampa 3D. A testimoniarlo è una ricerca pubblicata a fine 2022 da Sculpteo, “The State of 3D Printing 2022”, ricerca annuale arrivata alla sua ottava edizione. Secondo questo studio manager, ingegneri e progettisti sono d’accordo nel sostenere che la stampa 3D sia utile per migliorare l’impatto ambientale delle loro attività. Il 41% del campione, ad esempio, afferma che il 3D printing aiuta le aziende a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle aziende, e il 61% è convinto che questa tecnologia consenta di produrre la giusta quantità di pezzi per il giusto scopo, evitando di utilizzare più materiali del necessario. Altro punto a favore della stampa 3D è la sua affidabilità: il 61% del campione afferma infatti che la produzione on-demand è tra i principali vantaggi di questa tecnologia, mentre si fanno strada i prodotti biobased. Tre in sostanza i punti ancora da migliorare per rendere sempre più sostenibile la stampa 3D: arrivare ad avere più opzioni di riciclaggio per gli oggetti stampati, contare su una scelta maggiore di materiali sostenibili per i processi di stampa e la possibilità di riutilizzare in maniera crescente le polveri.

Space economy

Secondo il report recentemente pubblicato dall’Osservatorio Space economy della School of management del Politecnico di Milano le tecnologie satellitari e la Space economy sono due fra i più rilevanti driver per il raggiungimento dei 17 Sustainable development goals delle Nazioni Unite. Gli esempi non mancano, dalla possibilità di realizzare mappe di copertura del suolo per sviluppare modelli climatici o immagini multispettrali e radar per costruire modelli predittivi sulla deforestazione, sino alla creazione di mappe di suscettibilità sulle zone a rischio frane e al monitoraggio dei livelli di inquinamento o delle dune nel deserto. Secondo la ricerca dell’Oseervatorio, inoltre, la ricerca spaziale può giocare un ruolo importante anche nell’ambito della transizione digitale e ecologica, della mobilità sostenibile, dell’inclusione e della salute: infatti la protezione del pianeta e la transizione ecologica richiedono applicazioni avanzate di osservazione dallo spazio, mentre la mobilità intelligente e la guida autonoma potranno svilupparsi solo con sistemi satellitari di posizionamento e geo-localizzazione.

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