Trasformazione energetica

Economia circolare: la Calabria “fa scuola” con l’appalto per il riciclo delle materie prime seconde

Attenzione puntata sulle nuove tecnologie per sfruttare scarti e rifiuti: al via la prima consultazione di mercato per l’individuazione di strategie che consentano il riutilizzo come materie prime degli scarti della lavorazione industriale e del materiale derivante dal riciclaggio dei rifiuti. Inaugurato il metodo dell’appalto innovativo pre-commerciale, con la partnership con AgID

Pubblicato il 15 Dic 2021

economia circolare

Identificare nuove tecnologie che consentano il riutilizzo come materie prime degli scarti della lavorazione industriale e del materiale derivante dal riciclaggio dei rifiuti, le cosiddette Materie Prime Seconde (MPS): è questo l’obiettivo della prima consultazione di mercato lanciata nell’ambito dell’Accordo di collaborazione tra AgID, Regione Calabria e Fincalabra S.p.a.

L’utilizzo di nuove tecnologie energetiche per sfruttare scarti e rifiuti è diventato uno dei temi centrali nello studio della riduzione dell’impatto ambientale e dei rischi ad esso collegati. Seguendo la logica dell’end of waste, l’obiettivo è innovare in ambito del trattamento dei flussi di materia a partire dal circuito pubblico urbano e includendo anche quello privato, per verificarne la possibilità di un riutilizzo nel libero mercato con la connotazione di materia prima seconda.

“Uno dei ruoli svolti dall’Agenzia per l’Italia Digitale è fare da centrale di committenza di appalti precommerciali per conto delle regioni e delle altre amministrazioni competenti – spiega Francesco Paorici, Direttore Generale di AgID – L’obiettivo di fondo è quello di promuovere e facilitare la domanda pubblica di innovazione affinché questa guidi i processi di innovazione dell’intero mercato. Un modo per indirizzare e quindi ottimizzare lo sviluppo tecnologico sulla base dei reali fabbisogni delle pubbliche amministrazioni”.

In particolare, la consultazione di mercato è volta alla ricerca di tecnologie in grado di contribuire alla transizione verso l’economia circolare dei materiali, rendendo sistemico il processo di gestione dei flussi di smaltimento rifiuti per categorie merceologiche nonché dei processi di recupero e riuso dei materiali. 

Dialogo aperto fra tutti gli operatori

“È la prima volta che la Regione Calabria, come poche altre Regioni, si rivolge al mercato in modo innovativo, stimolando un dialogo aperto con tutti gli operatori, per affrontare la delicata questione del riciclo degli scarti di produzione e dei rifiuti, nell’ottica dell’Economia Circolare – sottolinea la Vicepresidente della Giunta Regionale, Giuseppina Princi – È ormai divenuta imprescindibile la cooperazione estesa a tutti i portatori di interessi coinvolti, ricorrendo alla ricerca innovativa per trovare delle soluzioni che coinvolgano comunità sempre più ampie, a partire da esigenze e fabbisogni espressi dal territorio regionale”.

La consultazione apre al confronto con gli operatori di mercato, per acquisire tutti gli elementi utili per la preparazione della gara, in un dialogo aperto che coinvolge imprese, startup, centri di ricerca, associazioni del terzo settore. “L’innovazione e la ricerca rappresentano importanti fattori di crescita e sviluppo per la nostra Regione, grazie anche all’implementazione di nuove metodologie finalizzate al rafforzamento di un sistema a rete, che metta assieme Pubblica Amministrazione, Università, Centri di Ricerca, imprese, Start up, associazioni di categoria – così Alessandro Zanfino, Presidente di Fincalabra SpA -. In tale contesto, l’azione preziosa avviata con gli Avvisi pubblici dedicati alla crescita di servizi per l’innovazione, di progetti di Ricerca & Sviluppo, di valorizzazione dei risultati della ricerca, dei Living lab, dei Poli di innovazione e delle infrastrutture della ricerca, vede l’apporto di un nuovo importante strumento, l’appalto innovativo pre-commerciale dedicato all’economia circolare, con la partnership con AgID”.

Al termine della consultazione verrà dato seguito alla procedura di appalto di innovazione attraverso la pubblicazione di uno o più bandi di gara nell’ordine di circa 4 milioni di euro. La partecipazione è aperta a tutti gli operatori siano essi imprese, università, centri di ricerca, enti del terzo settore o persone fisiche.

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