Standard

Corporate reporting e ESG: WEF alla ricerca di una metrica universale per “misurare” la sostenibilità

Presentato al World Economic Forum un report con proposte e roadmap per la definizione di standard comuni che permettano di valutare gli impatti ESG sul valore economico delle aziende. Un progetto che vede la collaborazione tra WEF, Deloitte e Impact Management Project

Pubblicato il 25 Feb 2021

shutterstock_1491295262

Il valore di una classifica, di qualunque disciplina si tratti, è determinato dall’affidabilità delle metriche in base alle quali vengono misurate le performance. Sui temi della sostenibilità in generale e dell’ESG (Environmental, Social, Governance) l’attenzione e l’esigenza di risposte universalmente accettate e riconosciute è quanto mai alta e importante. Il valore di qualsiasi percorso o progetto di sustainability è determinato dalla possibilità di verificarne i risultati e di comunicarli poi in modo affidabile e preciso. Su questo tema arrivano una serie di risposte dal World Economic Forum che con la collaborazione di Deloitte e Impact Management Project mette in evidenza la possibilità di dare vita a una metrica standard che consenta di misurare gli impatti delle performance ESG sul valore economico delle aziende. Il white paper “Reporting on enterprise value” presenta la possibilità di un primo prototipo di standard dedicato all’informativa sulla sostenibilità e sul cambiamento climatico sul valore delle imprese. La prospettive che intende aprire questo lavoro riguarda la possibilità di misurare, quantificare e successivamente comunicare, nel rispetto di standard condivisi, gli effetti di valori legati ai contenuti ESG in termini di sostenibilità e di governance sulla generazione di nuovo valore per le imprese o al contrario su eventuali rischi che possono erodere quel valore.

La proposta intende condurre alla creazione di uno standard globale e potrebbe portare novità molto rilevanti a livello di Corporate Reporting. Le eventuali novità nell’ambito del Corporate reporting avrebbero una ricaduta importantissima anche a livello di intervento sulla struttura informativa delle imprese, ovvero sulla mappatura e sul controllo delle fonti rilevanti per mettere a disposizione i dati appropriati per questo tipo di reportistica.

Integrazione tra l’informativa finanziaria e l’informativa non finanziaria

Il lavoro condotto da WEF con Deloitte e Impact Management Project va anche nella direzione di una maggiore integrazione tra l’informativa finanziaria e l’informativa non finanziaria (si suggerisce la lettura a questo proposito di Le normative sulla rendicontazione non finanziaria) allo scopo di comprendere il valore e l’impatto di fattori come il climate change o come le varie declinazioni della sostenibilità che hanno un evidente impatto sui risultati di business sia in termini di opportunità, sia in forma di possibili rischi.

Il punto chiave dello studio sta nel concetto di “interconnessione” tra i diversi fattori e i diversi fenomeni che incidono in modo diretto e indiretto sui risultati delle imprese e che devono consentire agli investitori e agli analisti di comprendere il vero valore delle imprese con metriche comuni basate sulla relazione tra la sostenibilità ESG e il rendimento degli investimenti. Il documento ipotizza di affiancare l’informativa sulla sostenibilità a un nuovo componente informativo rappresentato delle sustainability-related financial disclosures rappresenta e misura l’impatto specifico dei contenuti che rientrano negli ambiti ESG espressamente sul valore delle imprese che a sua volta si affianca a una lettura “contabile” di questa misurazione costituita dal financial accounting e disclosure che ha il compito di misurare gli impatti ESG Environmental, Social, Governance e climate change sulla creazione di valore e da un componente denominato financial accounting e disclosure a cui è invece affidato il compito di gestire l’impatto contabile di questi parametri sulle metriche economico-finanziarie dell’impresa

La centralità del Risk Management

Come molti osservatori hanno più volte sottolineato uno dei valori fondanti dell’ESG è rappresentato dalla possibilità di aumentare la capacità delle imprese di utilizzare strumenti di Risk Management. Questo tipo di reportistica consolida questa dimensione e anzi la attualizza e la riconduce alla possibilità di parametrarne l’impatto sul valore delle imprese. Lo studio, come mette in evidenza la nota di Deloitte, pone al centro le necessità di fornire una informativa con una forte relazione rispetto ai rischi e alle opportunità ad esempio rispetto agli impatti del climate change, anche in termini finanziari. Il tutto nel rispetto delle raccomandazioni TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) e nel riconoscimento dei principali punti di riferimento come governance, strategia, gestione del rischio e metriche.

Immagine fornita da Shutterstock

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4