Waste management

Capitalizzare l’innovazione sulla plastica: come affrontare questa trasformazione

L’inquinamento dovuto alla plastica, oltre ad essere una catastrofe ambientale, rappresenta anche una forte inefficienza economica. Mentre i governi mirano a ridurre l’inquinamento, c’è una pressione crescente sul settore privato affinché venga presa l’iniziativa di agire. Molti investitori chiedono alle aziende di migliorare le loro pratiche di riciclaggio e di rivelare i loro obiettivi pluriennali di riduzione dei rifiuti.

Pubblicato il 28 Apr 2021

Hilde Jenssen, Head of Fundamental Equities, Nordea AM, SGR del Gruppo Nordea

Ogni anno, si stima che 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano nei nostri oceani e rappresentano l’80% di tutti i detriti marini, dalle acque di superficie ai sedimenti delle profondità marine. La produzione di plastica è cresciuta rapidamente passando globalmente da circa 1,5 milioni di tonnellate nel 1950 a 368 milioni di tonnellate nel 2019. L’inquinamento generato dalla plastica non è solo una catastrofe ambientale, ma rappresenta anche una forte inefficienza economica. Più di 300 milioni di tonnellate di plastica sono prodotte ogni anno, la metà delle quali è usata per produrre articoli monouso come borse della spesa, tazze e cannucce. Circa il 95% del valore complessivo degli imballaggi di plastica (80 – 120 miliardi di dollari all’anno) viene perso dopo un breve ciclo di utilizzo. Comprendere il ciclo economico della plastica e le soluzioni disponibili è fondamentale per fare progressi verso il ripristino dei nostri oceani, da cui dipendono tutte le varie forme di vita.

Da dove viene la plastica?

Prima di diventare pressoché onnipresente nelle posate, nei contenitori e nei tappi delle bottiglie che usiamo nella vita di tutti i giorni, la plastica ha avuto origine da materiali organici basati su combustibili fossili o biologici – entrambi riciclabili. Le fonti primarie della plastica prodotta dall’uomo sono il petrolio greggio e il gas naturale. I cicli di vita dei diversi tipi di plastica variano di molto.

Anni necessari alla bio-degradazione di vari elementi in ambiente marino. Source: Statista

Sulla terraferma, la durata della plastica varia da meno di un anno a più di 500 anni. Nell’oceano essa è causa di diverse problematiche per la vita marina e spesso viene ingerita dai pesci quando si disintegra in piccoli pezzi che possono finire nel nostro cibo.
L’inquinamento da plastica è un problema globale e colpisce tutti gli operatori coinvolti nella catena del valore, dalla produzione alla gestione dei rifiuti. Una soluzione, per essere efficace, deve affrontare il problema su più fronti: riduzione, riciclo, regolamentazione e rivisitazione della plastica.

Il tema della riduzione della plastica

Il 1° gennaio 2017 la Cina ha annunciato di non voler più essere il ricettacolo di rifiuti del mondo. Dal 1992, infatti ha assorbito circa il 45% dei rifiuti di plastica del mondo. Quello stesso anno, l’Europa ha spedito l’85% dei suoi rifiuti totali in Cina. 110 milioni di tonnellate di rifiuti dovrà essere destinata altrove entro il 2030 come risultato della presa di posizione cinese, mettendo sotto pressione le altre nazioni, specialmente quelle asiatiche. I grandi programmi di riduzione dei rifiuti di plastica rappresentano un’opportunità di investimento. Aziende come Republic Services, che forniscono stazioni di trasferimento e soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti, sono in grado di beneficiare di questa necessità.

Le logiche del riciclo per il mondo della plastica

Il divieto della Cina sulle spedizioni di rifiuti di plastica è stato un campanello d’allarme per l’UE, che ha dichiarato il proprio obiettivo di implementare imballaggi di plastica riciclabili o riutilizzabili entro il 2030. Nel 2018, il tasso di riciclo europeo dei rifiuti di imballaggio in plastica è stato del 41,2% . La decisione dell’UE crea opportunità per le aziende con le competenze tecniche nello smaltimento e nella decomposizione di materiali. A nostro avviso, le aziende chimiche possono trarne vantaggio, soprattutto se sono in grado di limitare l’impatto ambientale. Altri beneficiari sono le aziende di beni di consumo attraverso il design intelligente degli imballaggi e l’utilizzo di materiali riciclati più economici. Aziende come Mondelez International che producono imballaggi biodegradabili sono in grado di beneficiare del riciclo dalla plastica.

La necessità di regolamentare il riciclo della plastica

Il riciclo della plastica è un megatrend che probabilmente durerà per molti anni a venire. Mentre le aziende stanno destinando investimenti ponendo attenzione all’esecuzione e alla trasparenza dei loro programmi di riciclo, è probabile che i regolamenti diventeranno più severi. Sicuramente questo megatrend creerà vincitori e vinti, separando le aziende che hanno adottato una strategia di business sostenibile da quelle che non l’hanno fatta. Come investitori attivi, è nostro compito selezionare aziende che comprendono il cambiamento in atto. Per esempio, Tomra Systems ha sviluppato un sistema di selezione basato su sensori che permette ai clienti di estrarre componenti di maggiore purezza dal riciclo e dai flussi di rifiuti, al fine di massimizzare sia i rendimenti che i profitti. Questo sistema può essere di grande beneficio per le aziende che devono dimostrare le loro iniziative di sostenibilità.

Reinventare gli ambiti nei quali si può utilizzare la plastica riciclata

Le preferenze dei consumatori sono una parte importante di questa equazione e le recenti preferenze verso imballaggi di dimensioni più piccole hanno creato qualche ostacolo. Dal lato positivo ci sono i costi di produzione inferiori grazie ai prezzi più bassi della plastica riciclata, in ulteriore diminuzione dal 2011.

Indice dei prezzi di produzione di plastica riciclata.
Source: Fred Economic Data

C’è anche una tendenza crescente verso l’uso di plastica riciclata. Per esempio, Coca-Cola European Partners (CCEP) ha annunciato l’introduzione di CanCollar® Eco di WestRock, una soluzione innovativa di imballaggio in carta e cartone per le lattine multipack in Spagna. La scelta conferma il suo impegno, in collaborazione con Coca-Cola in Europa occidentale, nell’eliminazione di tutta la plastica non necessaria o difficile da riciclare dal suo portfolio, evitando l’uso di più di 11.000 tonnellate di plastica all’anno in tutta la regione.

Lo sguardo attento degli investitori

Mentre i governi mirano a ridurre l’inquinamento, c’è una pressione crescente sul settore privato affinché venga presa l’iniziativa di agire. Molti investitori chiedono alle aziende di migliorare le loro pratiche di riciclaggio e di rivelare i loro obiettivi pluriennali di riduzione dei rifiuti. C’è anche la necessità di capire come ne siano influenzati i potenziali guadagni di un’azienda e come la riduzione dei rifiuti sia legata ai KPI principali. Questo è particolarmente importante per alcune aziende di consumo, che sono tra i maggiori produttori al mondo di materiali da imballaggio in plastica.

Come è possibile generare un impatto ambientale positivo investendo in una società?

Ci sono due modi in cui gli investitori possono aiutare a ridurre l’inquinamento da plastica:
• Investire in aziende con chiari obiettivi di riciclo
• Investire in aziende che forniscono alternative alla plastica, per esempio aziende di imballaggi
rinnovabili.
Considerando che circa il 50% di tutta la plastica è attualmente monouso, imporre tassi di riciclo avrà un impatto significativo sull’ambiente. Per gli investitori, comprendere il potenziale impatto ambientale dei loro investimenti è sempre più importante. La salute del pianeta dipende dal modo in cui verrà limitata la marea di rifiuti di plastica. Fortunatamente, sempre più aziende sfruttano il loro potere per affrontare il problema attraverso la riduzione, il riciclo e reinventando l’uso della plastica.

Gli imprenditori spesso aprono la strada nella lotta contro le sfide del pianeta, e gli investitori possono sostenerli nello sviluppo di nuove tecnologie e nel ripensare i modelli di business che contribuiscono positivamente sia ai margini di profitto che all’impatto sociale.

Hilde Jenssen è Head of Fundamental Equities di Nordea AM, SGR del Gruppo Nordea

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