Cosa sono i rischi di transizione?
I rischi di transizione sono i rischi economici e finanziari che derivano dal percorso verso un’economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile. Si manifestano quando imprese, investitori e istituzioni devono adattarsi a nuove normative ambientali, all’innovazione tecnologica, ai cambiamenti nei modelli di consumo e alle pressioni sociali e reputazionali.
Quale può essere un primo esempio di rischio di transizione?
Tra gli esempi rientrano l’introduzione di carbon tax, la necessità di investire in tecnologie pulite, l’obsolescenza di asset legati ai combustibili fossili, o la perdita di competitività per chi non si adegua ai nuovi standard ESG.
Questi rischi possono influire sui bilanci delle aziende, sulla stabilità del sistema finanziario e sull’accesso al credito. Per questo le istituzioni finanziarie e le imprese devono integrarli nei processi di risk management e pianificazione strategica.
In che modo i rischi di transizione sono collegati a logiche di adattamento?
I rischi di transizione possono essere considerati come una sorta di prezzo da pagare per l’adattamento verso un contesto guidato da criteri di sostenibilità. Si tratta di costi inevitabili ma che possono e devono essere gestiti tramite logiche di risk readiness per fare in modo che la costruzione di un’economia sostenibile sia a tutti gli effetti alla portata delle imprese.
Come si deve agire per conoscere i rischi legati ai cambiamenti climatici?
Cosa fare davanti alle trasformazioni incalzanti legate ai cambiamenti climatici? Mitigazione, adattamento o, meglio ancora, entrambe? Aziende e organizzazioni di qualsiasi dimensione in qualsiasi area del paese sono nella condizione di affrontare una trasformazione, più o meno grande, che permetta di affrontare e gestire i rischi climatici. La transizione energetica o la trasformazione industriale di interi settori pongono, a loro volta, le imprese davanti a scelte strategiche importantissime, decisive per il loro futuro.
Da dove arriva la necessità di considerare nuovi rischi?
Per evitare tanti di questi rischi occorre mettere in conto la necessità di affrontare anche i rischi di transizione. La trasformazione o la transizione, di qualsiasi tipo, implica infatti e necessariamente l’assunzione di nuovi rischi che devono essere valutati, analizzati e affrontati con strumenti adeguati.
Rischi di transizione: a cosa si riferiscono esattamente?
I rischi di transizione si riferiscono alle problematiche economiche, sociali e legislative che le aziende e i mercati devono affrontare nell’adattarsi a un’economia ispirata ai principi di sostenibilità. Questi rischi sono determinati dai cambiamenti nei prodotti, nei servizi, nei processi di produzione o nei modelli di business e sono da mettere in relazione con i cambiamenti tecnologici, normativi e organizzativi che si rendono necessari per attuare quelle stesse trasformazioni necessarie per contribuire alla mitigazione o all’adattamento ai cambiamenti climatici.
Come agire affinché i rischi di transizione permettano alle imprese di garantire la stabilità finanziaria e operativa?
La sostanza di questi rischi può essere rappresentata nelle capacità di una impresa di attuare in modo efficace le tante trasformazioni necessarie per ridurre e per disporre di strumenti in grado di gestire il proprio impatto senza compromettere la stabilità finanziaria e operativa.
Questi rischi fanno riferimento a cambiamenti normativi, all’evoluzione e all’adozione di standard, all’accesso e utilizzo di tecnologie specifiche e alla capacità di comprendere e gestire le evoluzioni del mercato, sia in termini di consumatori sia dal punto di vista degli investitori. I rischi di transizione hanno una relazione diretta con i criteri ESG e contribuiscono a determinare in modo sempre più importante il valore di una impresa.
Per quale ragione i rischi di transizione impongono di modificare il modello operativo delle imprese?
I rischi di transizione sono intrinsecamente legati alla necessità di un’impresa di modificare il proprio modello operativo appunto per rispondere a necessità di compliance normativa, per le esigenze dei clienti o per quelle degli investitori. Spesso, nella maggior parte delle situazioni per tutte queste ragioni assieme e a maggior ragione è importante affrontarli con una estrema attenzione all’evoluzione dell’organizzazione aziendale. Si tratta infatti di rischi che prima di tutto devono essere analizzati e compresi per poi rimodellare tutti i fattori che concorrono alla transizione e all’esposizione a questi rischi con una attenzione speciale alle operations aziendali.
Quali sono i fattori che contribuiscono ai rischi di transizione?
Diversi fattori alimentano i rischi di transizione. In primo luogo, l’adozione globale degli accordi climatici impone agli stati e alle aziende standard più elevati in termini di sostenibilità. In secondo luogo, il progresso tecnologico, in particolare nel campo delle energie rinnovabili e delle tecnologie pulite. La capacità di recepimento di aggiornamenti relativi alle normative ambientali, la gestione della compliance fiscale legata alle tasse sul carbonio, le restrizioni sulle emissioni, o degli obblighi di divulgazione più stringenti così come anche la citata evoluzione delle preferenze dei consumatori verso prodotti sostenibili sono tutti fattori che impongono di pensare ai rischi di transizione anche in termini di impatto sulle catene di fornitura e come definizione di strategie di green procurement.
Quali sono gli impatti dei rischi di transizione sulle aziende?
Gli impatti dei rischi di transizione sulle aziende variano ampiamente a seconda del settore e della geografia. Per alcune imprese, questi rischi potrebbero tradursi in costosi adattamenti infrastrutturali o in una perdita di competitività qualora non si adeguino tempestivamente alle nuove regolamentazioni o tendenze del mercato. Per altre si tratta di rischi che devono prendere in considerazione gli effetti dei cambiamenti climatici in particolare degli eventi metereologici estremi e possono comportare anche lo spostamento di stabilimenti produttivi o la loro “messa in sicurezza”. Per altre realtà possono anche rappresentare un fattore che consente (o impone) di esplorare soluzioni innovative per trasformare le modalità stesse con cui si affrontano i rischi in un possibile vantaggio competitivo.
Come agire a livello di strategie per gestire i rischi di transizione?
La gestione efficace dei rischi di transizione richiede una strategia proattiva che include l’analisi dettagliata dei potenziali impatti finanziari e operativi. Le aziende possono avvalersi di strumenti di gestione del rischio o risk management analysis per prevedere diversi futuri possibili e pianificare adeguatamente le misure più appropriate. Il presupposto per questa strategia è determinato dalla capacità di integrazione della sostenibilità nei processi decisionali aziendali e dalle collaborazioni strategiche con altre imprese o entità governative.
I rischi di transizione sono una componente di quelli che vengono definiti come rischi ESG nei quali rientrano anche fattori come la governance aziendale e la responsabilità sociale. I rischi di transizione si concentrano specificatamente sugli aspetti ambientali legati al cambiamento climatico e sull’impatto sociale di questi rischi. Le strategie di rischi ESG richiederanno sempre di più un’attenzione particolare alla transizione come componente fondamentale della strategia di ogni azienda verso la sostenibilità.
Che ruolo svolge l’Intelligenza artificiale per ridurre i rischi di transizione?
L’intelligenza artificiale costituisce uno strumento prezioso nella gestione dei rischi di transizione. Attraverso l’analisi predittiva, l’AI può aiutare le aziende a identificare potenziali rischi e a identificare possibili correttivi. Il monitoraggio in tempo reale dei fattori aziendali che più concorrono all’esposizione ai rischi di transizione permettono di pilotare la transizione con la massima attenzione.
Nello stesso tempo anche le istituzioni finanziarie giocano un ruolo chiave nella gestione dei rischi di transizione. Nelle strategie del mondo bancario che puntano a orientare i capitali verso investimenti sostenibili la valutazione dei rischi di transizione svolge evidentemente un ruolo centrale nella gestione dei portafogli creditizi. Banche e assicurazioni stanno alzando il livello di attenzione verso questi rischi nelle loro analisi di risk management per identificare meglio le vulnerabilità legate al clima nei loro investimenti, nei prestiti o nelle polizze. Questa pratica non solo promuove una finanza responsabile ma aiuta anche le istituzioni finanziarie a proteggersi da potenziali instabilità future legate ai cambiamenti ambientali globali.
Articolo aggiornato il 23 agosto 2025