Report

OCSE: con il PNRR verso un’economia più digitale, sostenibile e competitiva

C’è ancora tanto da fare sul tema dell’impatto ambientale e della trasformazione energetica ed economica, ma i contenuti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza vanno nella direzione giusta per stimolare e sostenere questo passaggio. Il rapporto OCSE sottolinea gli effetti negativi della pandemia e la necessità di aumentare l’impegno in termini di riforme strutturali e di infrastrutture

Pubblicato il 15 Set 2021

OECD GREEN EMISSIONS 2021

PNRR, effetto Covid e (tante) trasformazioni legate al cambiamento climatico: nell’ultima edizione dello studio OCSE dedicato all’Italia si avverte in modo particolarmente significativo l’impatto di questi fenomeni, ma nello stesso tempo si coglie anche che per il nostro paese si sono aperte (ma vanno sostenute) tante e nuove (come cita testualmente il rapporto): “straordinarie opportunità per affrontare gli ostacoli che da tempo si frappongono alla creazione di posti di lavoro e per elevare gli standard di vita”.

Dallo studio arriva la conferma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una occasione speciale e unica per gestire una trasformazione economica e sociale verso una economia sostenibile e questa occasione passa da un grande impegno in termini di digitalizzazione del paese per raggiungere anche nuovi obiettivi di produttività. L’OCSE riconosce in modo chiaro che “La competitività delle imprese italiane può essere migliorata attraverso investimenti nelle infrastrutture verdi e nella banda larga” e che il PNRR permette di accelerare il percorso in questa direzione.

Uno scenario positivo in termini di crescita

Le stime dello studio OCSE valutano una crescita economica del nostro al 5,9% per l’anno in corso e una crescita inferiore ma comunque molto importante pari al 4,1% per il 2022. Certamente non va dimenticato che nel 2020 si è dovuto mettere a consuntivo una diminuzione del PIL superiore all’8%, ma i segnali di ripresa dell’economia appaiono, anche secondo l’OCSE, molto consistenti e sono stati recentemente confermati da un consuntivo su un secondo trimestre più robusto di quanto previsto dalle precedenti analisi economiche che sempre l’OCSE aveva rilasciato nel maggio scorso.

Il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann in occasione della presentazione del rapporto ha sottolineato che “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia è nella condizione di stimolare e sostenere una crescita più consistente”. Una crescita, si mette in evidenza nel rapporto che sappia nello stesso tempo anche rispondere alla domanda, oggi più che mai urgente, non solo di sostenere la crescita, ma di indirizzarla verso la trasformazione green, verso lo sviluppo di modelli comportamentali e di consumo sostenibili che permettano di stimolare e accompagnare anche la trasformazione ecologica del paese. In questo senso il rapporto sottolinea che “il rafforzamento del settore pubblico rappresenta a sua volta un fattore fondamentale per garantire la riuscita del PNRR”, che deve peraltro comprendere riforme importanti per la creazione di infrastrutture per la trasformazione energetica dell’economia e per una efficace trasformazione digitale.

Riforme e interventi per aiutare la trasformazione ecologica anche con lo sviluppo di una finanza sostenibile

Un focus speciale come ormai ben noto è dedicato ai temi della riduzione dell’impatto ambientale  e della sostenibilità in generale e dal rapporto OCSE emerge che c’è ancora tanto lavoro da fare. Nel nostro paese risulta che qualcosa come i tre quarti della popolazione è esposta a livelli di inquinamento ambientale a rischio per la salute, ma emerge nello stesso tempo che le emissioni di Gas serra sono in costante, anche se ancora lieve, calo.

Il PNRR è chiamato certamente a svolgere un ruolo fondamentale, ma sono le riforme strutturali che devono essere messe in campo che devono permettere di creare quelle condizioni virtuose che rendono sempre più appetibile alle imprese e al mondo della finanza gli investimenti in progetti capaci di attuare la trasformazione energetica ed ecologia di cui ha bisogno il nostro paese. Le difficoltà legate alla disponibilità di infrastrutture e tecnologie sono superabili anche nel momento in cui si premiano le realtà che indirizzano risorse e investimenti proprio sui temi della trasformazione ecologica. Tutto il fenomeno ESG potrebbe in altra aprole giocare un ruolo ancora più importante a fronte di un framework regolamentatorio più chiaro e favorevole e a fronte di uno scenario fiscale che tenga in maggiore considerazioni l’impegno al raggiungimento di obietti di sostenibilità ambientale, sociale ed etica.

Tra i temi affrontati dal rapporto OCSE sui quali si raccomanda all’Italia un intervento per migliorare lo scenario che abbiamo davanti e che può trarre benefici dal PNRR c’è anche il tema delle diseguaglianze e dell’inclusione. Il livello monitorato delle diseguaglianze è ancora più elevato rispetto alle altre economie più evolute e c’è un segnale d’allarme legato all’allargamento della fascia delle famiglie costrette a vivere al di sotto di limiti di povertà come ulteriore segnale di una distribuzione del reddito che ha premiato e continua a premiare le fasce più protette. In questo senso il rapporto OCSE sottolinea che si avverte l’effetto Covid, come fenomeno che ha colpito, nelle sue conseguenze economiche, soprattutto famiglie e soggetti più vulnerabili.

A questo LINK si può leggere scaricare il rapporto completo

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4