Decarbonizzazione

Un “dottore” da remoto per la sostenibilità del mondo Real Estate

Verso una data driven sustainability che permette una riduzione dell’impatto ambientale, una ottimizzazione dei consumi energetici, una raccolta di dati finalizzata alla redazione del bilancio di sostenibilità: la spinta del digitale nel mondo energy e facility secondo Andrea Roero, Chief Digital & Innovation Officer del Gruppo Fervo

Pubblicato il 08 Set 2022

Andrea Roero, Chief Digital & Innovation Officer di Gruppo Fervo

Quando entriamo in un edificio, per lavoro o per qualsiasi altra ragione, siamo abituati a dare “per scontato” che quel luogo rispetti determinati criteri legati alla sicurezza, alla corretta gestione delle risorse, al comfort. Oggi, con la concomitanza di tanti fattori e di tante emergenze, come la crisi energetica, i cambiamenti climatici e l’elevata attenzione alla sostenibilità in tutte le sue forme, si stanno creando le condizioni per una diversa modalità di interazione tra persone e ambienti. E’ proprio il mondo del Real Estate a trovarsi al centro di un processo di innovazione destinato a incidere in modo profondo sulla sua catena del valore.

La capacità di comprendere i termini di questa evoluzione e, soprattutto, di gestirli e anticiparli è possibile grazie alla disponibilità di dati e grazie al ruolo sempre più centrale del digitale. Partono da questa premessa la visione di Andrea Roero, Chief Digital & Innovation Officer Fervo, e il percorso di trasformazione dell’offerta di servizi di facility & energy management che caratterizza il Gruppo.

Un “dottore” da remoto per la diagnostica degli edifici

“Gli edifici oggi più che mai – esordisce Roero– hanno bisogno di un “dottore da remoto” per una diagnosi continua di tutti i suoi “organi”. Per rispondere alle nuove esigenze di questo mondo, in termini di gestione della componente energy e dei servizi di facility management, occorre passare da un atteggiamento reattivo, tipico del passato, a uno proattivo. Questo è oggi possibile, prima di tutto, grazie alla disponibilità dei dati, ma anche grazie alle necessità che spingono le imprese a cercare risposte concrete e misurabili tanto sui temi della riduzione dei consumi energetici, quanto su quelli del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità in fase di rendicontazione – prosegue il CIO del Gruppo Fervo.

“Le mie precedenti esperienze lavorative nei settori automotive e food & beverage mi hanno permesso di comprendere come  l’applicazione di soluzioni tecnologiche digitali possa  determinare l’efficientamento e la trasformazione delle supply chain.  Attualmente mi sto occupando della trasformazione digitale dei servizi di facility ed energy management che ci porta nella direzione di un Service 4.0 in grado di rispondere in modo sempre più efficace e preciso alle nuove istanze che premono sul mondo del Real Estate, in particolare per quanto riguarda la pressione in termini di riduzione dei consumi e contenimento dei costi”.

Verso un Service 4.0

“Se da un lato si percepisce il peso sempre più rilevante del tema dell’efficienza energetica, dall’altro assume un ruolo determinante anche il tema della sostenibilità, con questo approccio – prosegue Roero – il nostro Gruppo riesce a garantire importanti sviluppi nel Real Estate”. L’innovazione in termini di gestione efficace dei servizi di facility ed energy management passa attraverso l’applicazione di innovazioni tecnologiche e digitali che permettono di ottenere una maggiore efficienza, elevata qualità, una migliore customer satisfaction e, facendo leva sui dati raccolti dal campo, ambienti realmente sostenibili. Tutto ciò contribuendo positivamente alla compilazione dei bilanci di sostenibilità.

Dati al servizio di una data driven sustainability

Il Gruppo Fervo si muove in una “direzione che unisce innovazione di prodotto, di servizio e di processo e che ha come punto di riferimento gli SDGs. La logica del Service 4.0 – aggiunge – punta a una digitalizzazione di tutti i servizi con un controllo efficace di tutti gli ambienti e di tutti i fattori che determinano i consumi, l’impatto ambientale, il comfort e la sicurezza. Un esempio di riferimento – prosegue – è rappresentato da Eco2Air®, una tecnologia che porta negli ambienti la capacità di purificazione dell’aria dalle 10 alle 15 volte superiori rispetto ad una magnolia o pino. Con questa soluzione innovativa, si mette il facility management in diretta relazione con la sostenibilità, non solo nel “nuovo” ovvero negli edifici di nuova costruzione, ma anche di retrofit, nell’ambito di building che già dispongono di unità di trattamento aria con modalità e logiche. Il nostro filtro, ha la capacità di comunicare in tempo reale dati relativi al trattamento dell’aria e di certificare la riduzione di CO2, grazie alla connessione con la piattaforma FEAMS®“. Questo processo viene sicuramente rappresentato al meglio dall’espressione data driven sustainability che unisce il miglioramento degli obiettivi di sostenibilità, la possibilità di disporre di dati utili al bilancio di sostenibilità e la possibilità di aumentare la qualità dei servizi di facility management, anche in termini di individuazione e riduzione degli sprechi.

Dati al servizio di una data driven sustainability

Roero tiene a sottolinea l’aspetto culturale che sta alla base dell’evoluzione verso un Service 4.0: “Si avverte sempre di più la necessità di passare da un approccio reattivo classico – spiega – a un approccio predittivo, basato sulla precisione dei dati. Dati che poi si possono certificare e che diventano un patrimonio comune”.

E con questa considerazione mette in diretta relazione il concetto di wellbeing, che resta sempre centrale nel mondo facility, con quello di impegno al raggiungimento degli SDGs e di contributo alla riduzione delle emissioni di CO2. Come Gruppo Fervo stiamo anche lavorando a un progetto per “catturare” la CO2 e per offrire ai nostri clienti servizi che consentano di raggiungere obiettivi di compensazione delle loro emissioni.

Un esempio in questo senso è rappresentato dal progetto al quale il Gruppo Fervo sta lavorando per la costruzione di un ecosistema che, grazie alla realizzazione di una “torre” alimentata da pannelli solari, cattura la CO2 e ne prevede suo successivo utilizzo in un contesto di vertical farming Si crea così un processo circolare che punta a ridurre l’impatto ambientale, generando benefici in termini di risorse direttamente riutilizzabili.

Un approccio, conclude Roero, che porta il Gruppo Fervo “verso un mercato dove il processo decisionale vede i sustainability manager e figure attente a processi di green procurement assumono un ruolo determinante nel processo decisionale per  una sostenibilità misurabile

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