Impegni

La ripartenza? Passa dall’incremento del trasporto merci su rotaia

Lo ha spiegato la sottosegretaria alla Transizione Ecologica Vannia Gava al webinar “Transizione energetica: il futuro che vivremo”, chiarendo che «nel 2050 l’Europa dovrà essere il primo continente a emissione zero. E non c’è solo la decarbonizzazione, ma anche gli incentivi per incrementare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, oltre agli investimenti per ridurre il dissesto idrogeologico e nelle infrastrutture»

Pubblicato il 13 Ago 2021

Foto Webinar Vannia Gava

«Il Recovery fund rappresenta un’occasione storica per l’Europa e per l’Italia in particolare. Finalmente avremo 235 miliardi da poter investire sul futuro del Paese con il Pnrr, anche se saremo obbligati a fare una serie di riforme come le Semplificazioni. Questi soldi serviranno ad avere un paese moderno e all’avanguardia. Ci permetterà di spendere più di un terzo delle risorse per lo sviluppo sostenibile». Comincia così l’intervento che Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica, ha rilasciato in esclusiva all’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia in occasione del webinar online, dal titolo “Transizione energetica: il futuro che vivremo”.

La transizione ecologica è la seconda del Pnrr, la sua rilevanza sarà certamente determinante per la ripresa italiana. Come spiega la sottosegretaria alla Transizione Ecologica, Vannia Gava, questo processo comprenderà moltissime riforme e iniziative: «Nel 2050 l’Europa dovrà essere il primo continente a emissione zero. E non c’è solo la decarbonizzazione. La transizione ecologica significa anche incentivi per incrementare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati. Gli investimenti per ridurre il dissesto idrogeologico, ma anche investimenti nelle infrastrutture». Viene poi ricordato che, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Transizione Energetica coinvolgerà anche il settore agricolo: «Abbiamo inserito una parte molto importante per l’agricoltura sostenibile, che non vuol dire disincentivare l’agricoltura o i nostri prodotti di qualità per favorire il rinnovabile. Vuol dire che a ambiente e agricoltura devono stare insieme, per creare l’efficientamento energetico delle aziende agricole. Quindi, con i fotovoltaici sui tetti dei capannoni, ad esempio, per un autoconsumo dell’azienda stessa. È una misura davvero molto importante».

L’importanza della transizione verso la sostenibilità

Per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni più gravi, Gava continua sottolineando l’importanza della transizione verso la sostenibilità: «È evidente che ci vuole transizione. Dobbiamo innanzitutto cercare di abbattere le emissioni di quegli impianti e quelle industrie che producono molte emissioni, tipo le cartiere o le acciaierie, ma anche il trasporto merci. Dobbiamo andare verso una mobilità sostenibile, a emissioni zero, con la creazione di piste ciclabili, con la creazione di infrastrutturistica. Il fine è aumentare il trasporto merci su rotaia anziché su gomma».

In conclusione, rientrando nel merito del Recovery Fund, la sottosegretaria sostiene che «andiamo nella direzione di spendere bene questi soldi, perché non sono solo soldi a fondo perduto: ce n’è solo una piccola parte, il resto è prestito. Questo prestito abbiamo due modi di spenderlo: o facendo debito, quindi lasciandolo alle future generazioni, oppure lo possiamo spendere bene facendo in modo che lo sviluppo sostenibile sia veramente una concretezza. Tutelare l’ambiente, ma nel contempo tutelare anche l’economia e il lavoro. Anche perché questo potrebbe invece generare volano di economia, facendo in modo che quei soldi aiutino veramente il Paese a una ripartenza reale».

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