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La decarbonizzazione del sistema elettrico italiano avanza non senza difficoltà

L’electricity Report 2021 del Politecnico di Milano segnala la lenta avanzata dell’elettrificazione e la corsa dei prezzi dell’energia. Ma gli obiettivi europei e i fondi del PNNR mettono fiducia per il futuro

Pubblicato il 02 Dic 2021

transizione energetica, concept energie rinnovabili

Quanto sta avanzando la decarbonizzazione del settore elettrico nazionale? Alcune preziosi indicazioni arriva dall’Electricity Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, rilasciato nei giorni scorsi. La principale evidenza è che la diffusione delle energie rinnovabili, la riduzione del parco di generazione termoelettrica e l’elettrificazione dei consumi sono i tre fattori principali che hanno caratterizzato negli ultimi anni l’evoluzione del sistema elettrico in Italia, promuovendone la progressiva decarbonizzazione. La capacità installata di impianti a fonte rinnovabile in Italia supera oggi i 56 GW, grazie soprattutto al solare e all’eolico, viceversa quella termoelettrica si è gradualmente ridotta: circa 60 GW, rispetto ai 77 GW del 2012, per il 77% rappresentata da impianti alimentati a gas naturale e per il 17% da impianti a carbone, che dovranno essere dismessi nel corso dei prossimi 5 anni. Il tasso di elettrificazione dei consumi si è invece mantenuto pressoché costante a circa il 20% nell’ultimo decennio, anche se sono evidenti i cambiamenti nella copertura della domanda di energia elettrica, soprattutto osservando che l’incidenza degli impianti termoelettrici tradizionali si è ridotta dal 74% nel 2005 al 54% nel 2020, mentre le rinnovabili sono passate dal 14% al 38%. La grande incognita è determinata dal fatto che l’elettrificazione dei consumi (utilizzo del vettore elettrico invece di altri vettori energetici) e le installazioni di impianti a fonte rinnovabile stanno crescendo con tassi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2030, benché gli scenari evolutivi e le politiche energetiche disegnino una prospettiva in ascesa. Le cifre insomma non sono esaltanti, tuttavia si respira un clima di fiducia.

I nuovi obiettivi europei

“Le consistenti azioni di policy emanate a livello comunitario tra la fine del 2020 e il 2021 per favorire una ripresa economica sostenibile (il «Green Deal», il «Next Generation EU», il «Fit for 55») hanno ridato slancio all’ottimismo degli operatori del settore sull’evoluzione del sistema elettrico italiano, ed energetico più in generale – commenta Simone Franzò, direttore dell’Osservatorio sull’Electricity Market dell’E&S Group -. Questo scenario promettente, grazie a obiettivi di decarbonizzazione sempre più ambiziosi e disponibilità finanziarie ingenti, si scontra però con dinamiche di mercato asfittiche, come l’andamento delle installazioni di impianti alimentati da fonti rinnovabili e con elementi perturbativi che potrebbero rallentare il ritmo di evoluzione del sistema elettrico, come l’impennata dei prezzi dell’energia”

Sul funzionameno del mercato elettrico nazionale 2021 si è assistito a una crescita pressoché continua del prezzo dell’energia (nei primi nove mesi, +64,6% su base annua rispetto al 2019 e + 121,3% rispetto al 2020) dovuta all’aumento del costo del gas, che pone non pochi interrogativi sulla forte dipendenza dalle fonti fossili del mix di generazione italiano.

La spinta del PNNR

. “La nota positiva – conclude Franzò – è rappresentata dalla comunione di intenti tra i vari attori e stakeholder del mondo energy, per sperimentare nuove soluzioni in un settore che giocherà un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici. È su questo spirito collaborativo e proattivo che si deve fare leva per organizzare un percorso in grado di coniugare obiettivi complessi e una roadmap credibile. Anche gli investimenti contenuti nel PNRR, per lo sviluppo del parco rinnovabile e di una rete di distribuzione resiliente, digitale e flessibile, remano nella stessa direzione”.

In effetti, nel PNNR sono messi nero su bianco tutta una serie di interventi che contribuiranno non poco alla decarbonizzazione del sistema elettrico nazionale: tra questi, l’installazione di 2 GW di nuova capacità da impianti agrovoltaici e di 2 GW di nuova capacità FER da parte di comunità energetiche ed autoconsumatori collettivi (in particolare sostenendo Pubbliche Amministrazioni, famiglie e microimprese in piccoli Comuni), il sostegno a sistemi di generazione FER off-shore per 0,2 GW e la semplificazione delle procedure di autorizzazione e un nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili. Previste, inoltre, tutta una serie di misure la  per lo sviluppo di una rete di distribuzione resiliente,  digitale e flessibile, da ottenere tramite il rafforzamento delle smart grid  per accogliere nuova capacità da fonti rinnovabili ed aumentare la capacità e potenza a disposizione delle utenze per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici in aree ad alta concentrazione come le grandi città metropolitane) e tramite interventi volti ad aumentare la resilienza climatica delle reti.

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