Emissioni

ESG: Vodafone Italia, zero gas serra entro il 2025

L’azienda di telecomunicazioni anticipa il target di riduzione delle emissioni proprie, merito anche di una rete proprietaria già alimentata al 100% da fonti rinnovabili

Pubblicato il 22 Gen 2021

vodafone sede

Vodafone Italia dà la priorità ai fattori ESG nell’attività di disclosure ed engagement nei confronti dei propri stakeholder. E annuncia di essere già in marcia per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni proprie di gas serra entro il 2025. Un percorso che si appoggia sulla scelta strategica relativa alla gestione della propria rete proprietaria già alimentata al 100% da fonti rinnovabili, tramite l’acquisto di energia prodotta esclusivamente da fonti ecosostenibili certificate per l’infrastruttura e per i propri uffici. In questo modo Vodafone Italia supporta anche i propri ambiziosi obiettivi a livello mondiale.

In arrivo auto ibride ed elettriche e gas inerti

Sui cosiddetti Scope 1 e 2 il gruppo Vodafone ha le idee chiare. Zero emissioni entro il 2030, in termini di produzione di gas serra sia propri (S1), sia provenienti da energia elettrica acquistata (S2). Ma Vodafone Italia va anche oltre. E in anticipo di cinque anni rispetto agli obiettivi della capogruppo, afferma di voler continuare il suo percorso di efficienza energetica con varie misure: la sostituzione del parco auto con mezzi ibridi ed elettrici, e il rimpiazzo dei gas antincendio sui Datacenter e sulle centrali telefoniche con gas inerti che non producano emissioni in atmosfera.

Gli obiettivi del Gruppo internazionale

Il Gruppo internazionale, intanto, si impegna ad azzerare totalmente le emissioni di gas a effetto serra (net zero) entro il 2040  su scala globale e conferma che i propri obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 sono stati approvati da Science based targets initiative (SBTi), in linea con le misure necessarie a limitare l’aumento della temperatura a 1.5°C, il più ambizioso obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi.

Il passaggio decisivo e finale sarà su Scope 3, relativo alla produzione di gas serra da fonti terze (joint ventures, supply chain, utilizzo dei device e prodotti venduti), che Vodafone si impegna a dimezzare entro il 2030, sino ad azzerarle appunto nel 2040: un disegno che anticipa di dieci anni l’originario impegno di raggiungere le “emissioni zero” entro il 2050.

La certificazione della SBTi

In questo quadro, la conferma della Science based targets initiative rappresenta un valore aggiunto di primissimo piano per Vodafone. Nata dalla collaborazione fra il Carbon disclosure project (Cdp), il Global compact delle Nazioni Unite (Ungc), il World resources institute (Wri) e il World wide fund for nature (Wwf), la SBTi stabilisce e promuove le best practice nel definire obiettivi scientifici di riduzione delle emissioni, valutando in maniera indipendente i target delle aziende sulla base dei più recenti studi sul cambiamento climatico.

Il Gruppo Vodafone è fra le oltre 500 aziende che hanno ottenuto dall’SBTi la certificazione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra: un merito che la avvicina ad altre aziende leader in questo settore, grazie a obiettivi di riduzione ambiziosi in grado di limitare l’aumento del riscaldamento globale. Nel fissare i propri goal, in particolare, il Gruppo Vodafone ha rispettato la soglia di azzeramento assoluto definita dalla Science Based Targets initiative: un risultato importante che segna un passaggio decisivo per il settore Ict.

Il Gruppo è infatti uno dei primi grandi operatori di telecomunicazioni a sviluppare i propri obiettivi seguendo i principi recentemente stabiliti da Itu, GeSi, Gsma e SBTi. La linea seguita risponde infatti alle direttive che, sulla base dei più recenti studi sul climate change, individuano traiettorie specifiche di riduzione delle emissioni di gas serra per le aziende che gestiscono reti mobili, reti fisse e/o data center. E può quindi guardare al futuro consapevole di lavorare per un unico obiettivo di fondo: il rispetto del pianeta.

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