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Co-innovazione tra Microsoft e Shell per la transizione energetica

Microsoft realizzerà nuove soluzioni di intelligenza artificiale (AI) per adempiere all’ambizione di Shell di diventare un’azienda energetica a zero emissioni entro il 2050. Shell fornirà prodotti e servizi a supporto di Microsoft nel raggiungimento dell’obiettivo di diventare carbon negative

Pubblicato il 21 Gen 2021

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Forti di una relazione lunga e produttiva costruita su profonde connessioni che risalgono a decenni fa, questa volta Shell e Microsoft rafforzano la loro alleanza strategica per affrontare le complesse sfide poste dalla transizione energetica. Congiuntamente, svilupperanno tecnologie per accelerare il raggiungimento dei loro traguardi in termini di riduzione dell’impronta di carbonio, creando al contempo nuove opportunità per clienti e fornitori che mirano a minimizzare le emissioni di CO2.

Microsoft realizzerà nuove soluzioni di intelligenza artificiale (AI) per adempiere all’ambizione di Shell di diventare un’azienda energetica a zero emissioni entro il 2050. Dal canto suo, Shell fornirà prodotti e servizi che aiuteranno Microsoft nella sua corsa verso l’obiettivo carbon negative che richiede di rimuovere dall’atmosfera più carbonio di quanto ne emette.

Judson Althoff, vicepresidente esecutivo di Worldwide Commercial Business di Microsoft ribadisce l’importanza delle carte giocate nel segno di un futuro sostenibile, consapevole che “una transizione energetica di successo dipende da solide partnership tecnologiche ancorate alla co-innovazione e allo sviluppo con i leader del settore energetico”.

Fornitori e clienti verso la decarbonizzazione

Per quanto riguarda i fornitori, Shell sta già utilizzando il cloud di Microsoft Azure per sviluppare uno strumento digitale atto a monitorare le emissioni, mostrare le baseline, fissare obiettivi sostenibili e sviluppare piani per traguardarli. Insieme a Microsoft, la multinazionale olandese si impegna a sviluppare strumenti digitali aggiuntivi per aiutare i fornitori a ridurre l’impronta di carbonio.

Ma non solo, perché le due aziende collaboreranno su una piattaforma digitale per aiutare le piccole e medie imprese a calcolare le loro impronte di carbonio, esplorando nuovi modi per i clienti di trovare e accedere a soluzioni e prodotti a basse emissioni di carbonio. Shell e Microsoft stanno anche esplorando opportunità alternative per promuovere l’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione.

“Stiamo assistendo a un cambiamento culturale, non solo internamente, ma ovunque. Dobbiamo cambiare il modo in cui lavoriamo”, afferma Dan Jeavons, Shell’s general manager of data science “Microsoft e Shell hanno clienti in molti settori e le loro esigenze stanno cambiando. Insieme, stiamo lavorando per comprendere tali esigenze e per trovare modi per affrontarle. Ciò sbloccherà un enorme valore per Shell, Microsoft, i nostri clienti e oltre“.

I dati guidano l’innovazione energetica

La tecnologia digitale giocherà un ruolo chiave nella transizione energetica. Shell elabora miliardi di data points ogni settimana dalla sua base globale di asset. L’azienda utilizza la piattaforma Cloud Azure di Microsoft insieme alle tecnologie digital twin di Kongsberg e alla piattaforma AI di C3.ai per aggregare e analizzare rapidamente quei dati e generare un’immagine virtuale di ciò che accade nelle sue attività. Inoltre, Shell ha creato una piattaforma di dati e analisi chiamata Shell.ai che fornisce capacità di machine learning e ingegneria del software per scalare le soluzioni AI in tutta l’azienda. Ciò aiuta ad automatizzare processi come l’ispezione robotica di strutture che possono migliorare la manutenzione, la sicurezza e l’efficienza.

Shell e Microsoft si impegnano anche ad accelerare l’innovazione nel settore energetico attraverso lo sviluppo di standard di dati aperti. Lo dimostra l’appartenenza a OSDU (Open Subsurface Data Universe), una Open Energy Data Platform che consente alle industrie del mondo energetico di collaborare allo sviluppo di tecnologie per supportare le nuove richieste energetiche in tutto il mondo e a Open Footprint Forum, che creerà un modello comune per i dati relativi all’impronta ambientale che coprono tutti i tipi di emissioni, consumi (ad esempio acqua, terra, energia) e calcoli di base per normalizzare e aggregare i dati.

Immagine fornita da Shutterstock.

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