Efficienza energetica

Diagnosi energetica obbligatoria, oltre 40 mila audit ENEA



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Dal 2015 oltre 10 mila imprese italiane hanno trasmesso più di 40 mila diagnosi energetiche a ENEA, generando 17 mila interventi di efficienza e risparmi pari al consumo di 4 milioni di famiglie. L’obbligo si è trasformato in un volano per la maturità energetica del tessuto industriale, supportato da strumenti digitali, formazione e nuove direttive europee in arrivo

Pubblicato il 16 dic 2025



Diagnosi energetica obbligatoria

Che cos’è la Diagnosi energetica obbligatoria e perché è centrale per le imprese italiane?

La Diagnosi energetica obbligatoria è uno strumento previsto dalla normativa europea e italiana per migliorare l’efficienza energetica delle imprese e ridurre i consumi. Introdotta con il D.Lgs. 102/2014, che recepisce la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, la diagnosi è un’analisi sistematica dei flussi di energia necessari per le attività produttive e dei principali elementi che determinano consumi, sprechi e possibilità di ottimizzazione. Non è quindi una semplice fotografia tecnica, ma un vero processo di valutazione che permette di individuare interventi realistici, economicamente sostenibili e coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione.

Diagnosi energetica obbligatoria: grandi imprese e imprese energivore

L’obbligo riguarda due categorie: le grandi imprese, ossia aziende con più di 250 dipendenti o con fatturato superiore a 50 milioni di euro e bilancio oltre i 43 milioni; e le imprese energivore, iscritte all’elenco CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali), caratterizzate da un elevato fabbisogno di energia. Entrambi i soggetti devono effettuare la diagnosi ogni quattro anni, trasmettendo la documentazione all’ENEA, l’ente responsabile della verifica.

Analisi storica dei consumi come punto di partenza della diagnosi energetica obbligatoria

Una Diagnosi energetica ben realizzata parte dall’analisi storica dei consumi – elettrici, termici e di combustibili – e passa per la mappatura dettagliata degli impianti: sistemi di produzione, linee di processo, impianti HVAC, illuminazione, trasporti interni, logistica. Gli auditor valutano quindi l’efficienza delle tecnologie installate, il loro livello di manutenzione, i profili di carico e le reali ore di utilizzo.

L’obiettivo è identificare gli interventi di efficientamento con il miglior rapporto costi-benefici: sostituzione di motori e inverter, ottimizzazione dei sistemi termici, recupero calore, gestione intelligente dei carichi, installazione di fotovoltaico con sistemi BESS, upgrade dei sistemi di monitoraggio.

Dalla diagnosi energetica obbligatoria indicazioni precise sui consumi

L’importanza della diagnosi non è solo normativa: consente alle imprese di conoscere in modo preciso dove e come consumano energia, quali inefficienze penalizzano i margini, quali investimenti possono migliorare competitività e sostenibilità. Secondo ENEA, molte aziende che hanno implementato gli interventi individuati nelle diagnosi hanno ottenuto risparmi energetici significativi e riduzioni delle emissioni di CO2, con ritorni economici misurabili nel breve periodo.

La Diagnosi energetica obbligatoria rappresenta dunque un punto di riferimento della trasformazione energetica del sistema produttivo italiano. Da adempimento formale si sta evolvendo in un asset strategico, capace di guidare decisioni di investimento, alimentare piani ESG e contribuire alla resilienza delle imprese in un contesto in cui energia, costi e sostenibilità sono leve decisive di competitività.

Obbligo di diagnosi energetica: bilancio dopo dieci anni

Nel primo decennio di obbligo (2015-2025), oltre 40 mila diagnosi energetiche sono state trasmesse a ENEA da circa 10 mila imprese, equamente suddivise tra “grandi imprese” e “energivore”, secondo quanto emerge dai dati presentati da ENEA in occasione dell’evento “La diagnosi energetica a dieci anni dall’introduzione dell’obbligo”.

I dati confermano che l’articolo 8 del decreto legislativo 102/2014 ha richiesto, a partire dal dicembre 2015 e con scadenza quadriennale, la presentazione obbligatoria delle diagnosi energetiche da parte di grandi imprese e aziende energivore, obbligo che deve essere assolto tramite report redatti da soggetti certificati come esperti in gestione dell’energia (EGE) o energy service company (ESCo).

Risultati ottenuti: risparmi energetici e impatti settoriali

Sulla base di queste diagnosi, oltre 17 mila interventi di efficienza energetica sono stati eseguiti, determinando un risparmio superiore a 1,3 Mtep – un valore equivalente al consumo medio annuale di oltre 4 milioni di famiglie italiane. Analizzando la provenienza degli audit, quasi il 65% arriva da imprese manifatturiere e circa il 25% dal terziario, a conferma della centralità del comparto industriale nell’attuazione delle politiche di efficientamento.

Evoluzione della diagnosi energetiche obbligatorie: da adempimento normativo a leva per l’efficienza

Il bilancio tracciato evidenzia come la diagnosi energetica sia passata, in questi dieci anni, da semplice obbligo di legge a strumento chiave nel percorso di efficientamento e nell’accesso alle agevolazioni fiscali, specie per le realtà energivore. “Grazie all’obbligo normativo, si è creato un vero e proprio ecosistema di imprese, operatori e associazioni di categoria, che ha reso le aziende più mature e consapevoli sui benefici dell’efficienza e quindi più disponibili a implementare interventi di miglioramento energetico”, spiega Marcello Salvio, responsabile del Laboratorio ENEA Efficienza energetica nei settori economici.

Strumenti digitali, formazione continua e nuove direttive in arrivo per la diagnosi energetica obbligatoria

Per supportare le imprese nell’adempimento degli obblighi e nella raccolta della documentazione richiesta, ENEA ha aggiornato il portale audit102, includendo una sezione dedicata agli interventi realizzati. L’azione è stata accompagnata da una costante attività formativa e informativa: oltre 19 linee guida settoriali, 11 Quaderni dell’Efficienza Energetica, numerosi corsi tematici e più di 200 eventi rivolti a imprese e associazioni di categoria.

L’agenda normativa prevede inoltre l’imminente recepimento della direttiva efficienza energetica 1791/2023; ENEA si è già attivata per rendere operative le novità e per accompagnare gli stakeholder nel percorso verso i nuovi adempimenti previsti dalla futura regolazione.

Diagnosi energetica obbligatoria e Intelligenza artificiale

Ecco un articolo di circa 30 righe, con taglio giornalistico-professionale, centrato sul rapporto tra diagnosi energetica obbligatoria e intelligenza artificiale, utile per una testata attenta a innovazione, industria ed ESG.


Diagnosi energetica obbligatoria e intelligenza artificiale: verso un nuovo paradigma di efficienza

La digitalizzazione sta cambiando profondamente il processo della diagnosi energetica obbligatoria: l’intelligenza artificiale sta diventando un fattore abilitante capace di rivoluzionare il modo in cui le diagnosi vengono condotte e interpretate.

L’AI permette innanzitutto di passare da una fotografia statica a una diagnosi dinamica e predittiva. Grazie all’integrazione con sistemi di monitoraggio avanzati, sensori IoT e piattaforme di energy management, gli algoritmi possono analizzare in tempo reale enormi quantità di dati generati da macchinari, impianti HVAC, linee produttive o sistemi di illuminazione. Questo consente di individuare immediatamente anomalie, pattern di consumo anomali e inefficienze, con una precisione difficilmente raggiungibile con le sole metodologie tradizionali.

Il ruolo dell’AI predittiva

Un contributo particolarmente rilevante è quello dell’AI predittiva, capace di stimare i consumi futuri, valutare il comportamento energetico degli impianti in condizioni variabili e suggerire interventi ottimali sulla base di simulazioni e scenari. Le aziende possono così trasformare la diagnosi in uno strumento strategico, utile per programmare investimenti, prevedere i risparmi attesi e valutare il ritorno economico degli interventi.

L’AI svolge un ruolo crescente anche nel monitoraggio continuo post-diagnosi, requisito essenziale per dare continuità ai risultati ottenuti. Algoritmi e piattaforme cloud sono in grado di verificare costantemente l’impatto degli interventi effettuati, segnalare deviazioni dagli obiettivi e generare alert automatici in caso di sprechi o malfunzionamenti. In questo modo la diagnosi energetica evolve in un sistema di gestione integrato, più vicino a un modello di energy intelligence.

Per le imprese soggette all’obbligo, l’integrazione tra diagnosi energetica e intelligenza artificiale rappresenta quindi un’opportunità concreta: evitare costi nascosti, ridurre il rischio operativo, accelerare il percorso ESG e migliorare la competitività. In un contesto caratterizzato da volatilità dei prezzi energetici e pressioni normative sempre più stringenti, l’AI non è semplicemente un supporto tecnologico, ma uno dei pilastri della nuova efficienza industriale.

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