Digital Transformation

Gruppo Dolomiti energia: una trasformazione del business guidata dall’IT

L’Utility Trentina sta investendo su Cloud, intelligenza artificiale e soluzioni per l’analisi e la gestione dei dati. Così da permettere la proposizione di servizi innovativi verso l’esterno e una ancora migliore organizzazione interna.

Pubblicato il 26 Lug 2021

Edoardo Fistolera, Cio di Dolomiti energia

Le utility italiane, come e più delle altre imprese, devono puntare sulla trasformazione digitale per cavalcare la trasformazione del proprio business e affrontare con successo la transizione energetica, come abbiamo scritto più volte in passato su Energyup.tech. Ma cosa deve concretamente fare un operatore energetico per affrontare questa svolta da un punto di vista ICT? Un’esperienza molto significativa è senz’altro quella del Gruppo Dolomiti Energia, storica realtà trentina, attiva in tutta la filiera energetica dalla produzione, alla distribuzione, alla vendita. Con oltre 1.400 dipendenti e un fatturato consolidato nel 2020 di 1,3 miliardi di euro, è una delle principali multiutility italiane e uno dei primi produttori italiani di energia idroelettrica rinnovabile e amica dell’ambiente, come racconta Edoardo Fistolera, Cio del Gruppo.

Le sfide della digitalizzazione

Dunque, la sfida della transizione energetica è in buona parte connaturata al Dna del Gruppo Dolomiti energia, che però ha di fronte a sé tanti altri obiettivi, che coinvolgono necessariamente il suo Team IT: “Le sfide sono oggettivamente tante, assistiamo a una continua evoluzione del mondo della tecnologia e anche a un costante cambiamento del business. Dunque, c’è la necessità di avere un time to market estremamente rapido delle soluzioni tecnologiche che possono abilitare questi nuovi tipi di business. Il mercato va veloce, bisogna continuare a proporre dei nuovi servizi ai clienti finali, non c’è più solo la vendita di prodotti energetici. Ed è quasi impossibile avere a bordo un nuovo servizio senza che ci sia una tecnologia a supporto, per venderlo, gestirlo e quant’altro. Non si può rimanere ancorati a vecchi modelli architetturali o di sviluppo del software, perché non sono più compatibili con le velocità che il mercato impone”.

Formazione e accompagnamento del business

Un altro compito del team IT del Gruppo Dolomiti Energia è non soltanto quello di rispondere puntualmente alle esigenze del business, ma di essere sempre più il promotore dell’innovazione in azienda, tenendo sempre le antenne ben dritte rispetto a quello che succede sul mercato. Un compito non certo facile, considerate le continue e dirompenti innovazioni che caratterizzano il mercato ICT. Esiste poi un terzo compito non meno importante, cioè quello di accompagnare gli utenti aziendali interni nell’utilizzo corretto delle tecnologie: “Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 stavamo lanciando un programma di formazione per stimolare le persone del business a usare Teams; il programma poi non è stato fatto perché da un giorno all’altro si è dovuto imparare questo strumento per via del lockdown. Ma dal momento che non ci può essere sempre una situazione straordinaria ad accelerare l’utilizzo delle soluzioni innovative, il team IT deve svolgere questo compito. Con la formazione, ma non solo: ad esempio, abbiamo attivato una forte comunicazione interna con delle pillole di innovazione che, con frequenza settimanale, comunicano al nostro business in modo semplice e continuo le innovazioni legate alla tecnologia, provando ad avvicinare business e IT con un linguaggio non da tecnici, così da non rimanere chiusi nella nostra bolla”.

Strumenti a supporto del Bilanciamento

Ci sono poi tutta una serie di attività decisamente connaturate al ruolo del Gruppo come produttore di energia: una attività che è inserita in un sistema gestito a livello nazionale, che deve sempre tenere in bilanciamento domanda e offerta di energia, ordinando anche alle società elettriche di accendere o spegnere i propri impianti. Ecco perché la pianificazione ha sempre giocato un ruolo importante nel settore energetico e sempre di più sta facendo ora, grazie alla disponibilità di nuovi strumenti che sfruttano le potenzialità del moderno IT. Ad esempio, diventa possibile elaborare anche gli input che arrivano dal campo, come la quantità di acqua presente nei bacini idrici e le previsioni meteorologiche per i giorni successivi. “Sono tutte variabili da prendere in considerazione e per farlo servono dei software attrezzati con dei modelli matematici complessi. Abbiamo recentemente avviato un progetto per governare al meglio la produzione dei singoli impianti”.

La partnership sul cloud con Microsoft

Più in generale, l’ampliamento di raggio dell’azione delle utility ha bisogno di un abilitatore tecnologico adeguato: il cloud computing. “È una modalità con cui si riesce a ottenere quella flessibilità infrastrutturale che consente di rispondere alle esigenze di business in maniera molto più veloce. Oggi i tempi di approvvigionamento dell’hardware sono nell’ordine di mesi, con il cloud si trasformano invece in ore”. In questa ottica il Gruppo Dolomiti Energia ha avviato una importante partnership tecnologica con Microsoft: In particolare, in ambito della gestione intelligente dei dati il progetto prevede la creazione di una piattaforma per migliorare l’efficienza degli strumenti di produzione e ottimizzare i costi, nonché di fornire dei servizi sempre più flessibili, personalizzati e accessibili ai clienti finali, sfruttando le capacità computazionali e analitiche della piattaforma cloud Azure e di Synapse Analytics. La piattaforma consente infatti di elaborare, in linea con la normativa privacy, un crescente volume di informazioni processabile anche attraverso l’Intelligenza Artificiale, così da permettere l’offerta di servizi personalizzati. “Abbiamo deciso di fare una scelta strategica precisa nell’ambito degli analytics e della BI. La partnership con Microsoft ne è una naturale conseguenza. Per questo motivo ci siamo dotati di una piattaforma di business intelligence, una vera e propria data platform che fornisse anche degli strumenti utili per i data scientist, che presto arriveranno in azienda. Successivamente abbiamo evoluto la partnership, perché ci siamo resi conto che Microsoft poteva essere il fornitore giusto per intercettare esigenze come cloud, cybersecurity, evoluzione del posto di lavoro e applicazioni per la produttività individuale. Tutto ciò con l’obiettivo di aumentare il valore offerto alle comunità e ai clienti e sempre con un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale”.

La prospettiva dell’Edge

L’adozione del cloud nel Gruppo deve comunque essere vista come un percorso che sarà completato in un certo numero di anni: “Abbandonare di punto in bianco l’on premise ha delle sue complessità, anzi credo che non lo abbandoneremo mai del tutto, perché magari si tratta di applicazioni che non possono essere portate in cloud o per altri tipi di ragioni strategiche. Però ci aspettiamo che il 90% di quello che oggi è on premise venga spostato entro 3-4 anni in cloud, proprio per avere quella flessibilità di cui parlavo in precedenza. Dobbiamo poi affrontare la partita dell’edge computing, per affrontare la sfida dell’elaborazione dei dati vicina al territorio, in particolare in ottica IoT. Infatti, non ha senso intasare i data center con l’enorme mole di informazioni che arrivano dal campo: le prime elaborazioni possono essere fatte immediatamente sul territorio grazie all’edge. Si tratta di un trend che sfrutteremo entro i prossimi 4-5 anni”.

L’attenzione alla Cybersecurity

C’è poi tutta un’altra area che risulta di fondamentale importanza per un operatore attivo in un settore definito dagli esperti come un’infrastruttura critica: quella della sicurezza informatica. “Abbiamo costituito un’area dedicata alla cybersecurity e compliance per aumentare le performance in termini di continuità e sicurezza di reti e impianti e difenderli da attacchi informatici, che in passato hanno colpito anche altre utility italiane. Il nostro presupposto è che il rischio zero non esiste, ma ci siamo dotati di un piano che aggiorniamo semestralmente. Aggiungiamo così regolarmente nuovi livelli di sicurezza, anche complesse, sfruttando le soluzioni che il mercato propone. Quale è il rischio maggiore per la sicurezza informatica? Credo che sia cruciale anche il livello di consapevolezza degli utenti, la grande maggioranza delle gravi violazioni informatiche sono arrivate proprio a seguito di comportamenti individuali errati. Per questo motivo puntiamo tantissimo sulla formazione delle nostre persone”.

Un team IT con competenze non solo informatiche

Tutta questa complessa attività IT che supporta l’evoluzione digitale del Gruppo Dolomiti energia è gestita da un team dotato di competenze non soltanto informatiche: “ Ovviamente servono le capacità tecniche, perché la tecnologia rimane alla base del nostro lavoro. Ma occorrono anche capacità gestionali, di project management, perché è altrettanto importante gestire al meglio i nostri tanti fornitori, infatti stiamo portando a bordo persone con questa esperienza. Cruciali sono anche le capacità di comunicazione e relazionali con le persone del business: dobbiamo avere nel nostro team delle figure che sia in grado di mettersi sullo stesso piano del business e parlare con un linguaggio comprensibile”, evidenzia Fistolera. Per il futuro, le sfide non mancheranno: dalle infrastrutture per la mobilità elettrica – il cui funzionamento ha estrema necessità delle tecnologie Ict- alla costruzione di servizi a valore abilitati dagli Smart Meter, passando per l’intelligenza artificiale, il ruolo del Team IT sarà sempre più cruciale per accompagnare l’evoluzione del business del Gruppo Dolomiti energia

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

T
Gianluigi Torchiani

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 5