La moda nasconde un lato oscuro che sta emergendo sempre più chiaramente e ha a che fare con la sua carbon footprint. Le ultime ricerche dimostrano che l’industria del fashion è responsabile di una quota significativa delle emissioni globali di carbonio (10%), addirittura più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. Inoltre, contribuisce in maniera considerevole (20%) all’inquinamento dell’acqua potabile a livello mondiale. Dati allarmanti che mettono in discussione il nostro modo di intendere la moda e la necessità di adottare pratiche più sostenibili.
Tuttavia, c’è una nota positiva in questo scenario drammatico. Un rapporto intitolato “How Brands Can Embrace the Sustainable Fashion Opportunity” redatto da Bain & Company e WWF Italia, rivela che il 65% dei consumatori dichiara di avere a cuore l’ambiente. Questo significa che le scelte di acquisto dei consumatori nel settore della moda saranno sempre più influenzate da considerazioni ecologiche come circolarità e durabilità dei capi.
Passaporto Digitale dei Prodotti: la chiave per una moda sostenibile e trasparente
Per soddisfare questa crescente richiesta di moda sostenibile da parte dei consumatori e garantire la tutela dell’ambiente, gli attori della filiera del fashion stanno adottando misure volte a garantire una maggiore durabilità e il riutilizzo dei prodotti, da ricercare nell’eco-design e nell’uso di materie prime riciclate.
Il Parlamento Europeo ha dato il via libera definitivo al testo del Regolamento Ecodesign, la nuova normativa che impone che i prodotti di abbigliamento immessi sul mercato UE siano progettati per essere ecocompatibili, ossia più sostenibili in termini di qualità, longevità e riciclabilità.
A supportare la circolazione dei prodotti sul mercato unico subentrerà quindi il Passaporto Digitale dei Prodotti (DPP o Digital Product Passport), una soluzione che mira a fornire a tutti gli stakeholder, inclusi i consumatori, una migliore comprensione del prodotto acquistato e del suo impatto ambientale.
Un pioniere in questo ambito è REMIRA, multinazionale tedesca con 20 sedi presenti nel Regno Unito, Stati Uniti ed Europa, tra cui l’unica in Italia a Scandicci (FI), e uno dei principali fornitori di soluzioni intelligenti per la supply chain e il commercio omnicanale per l’industria della moda e del lusso.
REMIRA ha sviluppato WebLabel, un’applicazione software che risolve in modo semplice ed efficace i principali problemi legati alla creazione delle etichette dei prodotti, come il rischio di ricevere spiacevoli sanzioni o blocchi alla dogana dovuti a un’errata applicazione delle norme degli specifici mercati di destinazione. Infatti, è stata studiata per consentire ai brand di produrre etichette con una quantità maggiore di contenuti senza aggravi in termini operativi ed, eventualmente, delegando ai fornitori la loro stampa.
Etichette digitali per un consumo consapevole e sostenibile
Già dottata da importanti brand nel mondo della moda, tra cui Ermanno Scervino, Guess, Luisa Spagnoli e Peuterey, WebLabel consente di generare etichette digitali conformi alle norme specifiche dei mercati di destinazione in modo rapido e accurato. Inoltre, offre la possibilità di gestire in maniera appropriata l’etichettatura di elementi particolari, come pelli, pellicce e decorazioni in piuma, e di tradurre automaticamente le descrizioni in 42 lingue diverse. Infine, permette di produrre etichette con diversi layout e dimensioni, appoggiandosi al servizio stampa presso fornitori delocalizzati, logistiche o centri stampa.
Il cuore del Passaporto Digitale dei Prodotti è rappresentato da un QRCode che permette ai consumatori di accedere anonimamente a una pagina web contenente tutte le informazioni rilevanti sul prodotto. È importante considerare che la raccolta e la pubblicazione di queste informazioni dovrebbero avvenire senza richiedere sforzi organizzativi e ulteriori informazioni da parte dei singoli marchi, al fine di non rallentare la filiera produttiva. REMIRA sfrutta la vasta esperienza acquisita con WebLabel per affrontare questa sfida. Grazie ai software proprietari che gestiscono la supply chain, REMIRA può estrarre automaticamente le informazioni necessarie e alimentare il database mediante il quale vengono compilate le pagine web del Passaporto Digitale.
“L’obiettivo di REMIRA con WebLabel – afferma l’Ingegnere Paolo Borgiotti, Senior consultant di REMIRA – è quello di contribuire a rendere il settore della moda più sostenibile, promuovendo il passaggio all’economia circolare e offrendo nuove opportunità commerciali agli attori del settore. Inoltre, si auspica che questa soluzione aiuti i consumatori a fare scelte più consapevoli e sostenibili e consenta alle autorità di verificare il rispetto delle normative vigenti“.