Clean Tech

JM Finn migra al cloud Nutanix riducendo costi operativi e impronta di carbonio

“Migrando tutti i nostri server e applicazioni legacy sulla piattaforma cloud di Nutanix siamo riusciti a ridurre l’ingombro complessivo dei rack del 75% e a ottenere vantaggi tangibili in termini di costi operativi e impatto ambientale” ha commentato Jon Cosson, Head of IT e CISO di JM Finn

Aggiornato il 20 Dic 2022

Jon Cosson, Head of IT e CISO di JM Finn

Grazie alla migrazione dei data center preesistenti alla Cloud Platform di Nutanix, la società di gestione degli investimenti JM Finn ha snellito l’infrastruttura IT passando da 24 a soli 6 rack di dispositivi. Scelta che ha portato a una sorprendente riduzione del 75% dell’ingombro, con un impatto positivo sui requisiti di alimentazione e raffreddamento e sull’impronta di carbonio a lungo termine dell’azienda.

Commentando il successo dell’operazione, Jon Cosson, Head of IT e CISO di JM Finn, ha dichiarato: “Avendo trasferito con successo una forza lavoro di oltre 300 persone in telelavoro in meno di una settimana, sapevamo bene cosa fosse in grado di fare la piattaforma cloud Nutanix e quanto fosse facile da gestire. In soli due fine settimana abbiamo trasferito sia il nostro data center primario che quello secondario, ma non solo. Migrando tutti i nostri server e applicazioni legacy sulla piattaforma cloud di Nutanix siamo riusciti a ridurre l’ingombro complessivo dei rack del 75% e a ottenere vantaggi tangibili in termini di costi operativi e impatto ambientale”.

Il desiderio di adottare il cloud computing e la scelta di Nutanix

Dalla sua fondazione nel 1946, JM Finn, è cresciuta costantemente fino a vantare un portfolio multimiliardario e una reputazione eccellente nell’offerta di servizi di investimenti finanziari incentrati sul singolo cliente. Con una forte attenzione alla fornitura di servizi di elevata qualità a una base di clienti eterogenea, JM Finn desiderava adottare il cloud computing come parte dei suoi piani di trasformazione per rendere l’IT dell’azienda più agile, efficiente dal punto di vista dei costi e più semplice da gestire.

La scelta della piattaforma più adatta è stata piuttosto semplice, in quanto JM Finn aveva già utilizzato Nutanix Cloud Platform per sostituire un’importante componente storage preesistente e per ospitare in tempi brevi un’applicazione EUC in tutta l’azienda allo scopo di supportare il lavoro da casa durante la pandemia. La soluzione garantiva la neutralità dell’hypervisor, il che ha permesso a JM Finn di migrare rapidamente la maggior parte delle macchine virtuali VMware esistenti invece che passare immediatamente all’hypervisor AHV di Nutanix.

JM Finn racconta il successo della migrazione in termini di prestazioni, costi e impatto ambientale

Dopo un’approfondita analisi delle esigenze, Cosson e il suo team hanno elaborato un progetto che ha permesso a JM Finn di ridurre l’infrastruttura del data center da 24 a soli 6 rack. I vantaggi in termini di prestazioni si sono visti sin da subito e i costi di gestione si sono significativamente ridotti: JM Finn ha così potuto dimezzare il personale necessario per supportare la nuova infrastruttura, spostando i dipendenti in altri ruoli per sfruttare al meglio la nuova tecnologia.

I dispositivi necessari sono stati ordinati e installati rapidamente prima in un nuovissimo data center primario nel Suffolk e poi in un sito secondario nell’Hampshire per fornire ulteriori funzionalità di backup e disaster recovery. Una volta in funzione, la migrazione è stata programmata per i successivi fine settimana, per evitare qualsiasi interruzione, e il processo si è concluso senza problemi.

“È andato tutto benissimo”, ha commentato Cosson. “Non c’è stata alcuna interruzione del servizio e non ci sono stati reclami, il che è un gran successo per un progetto come questo, che avrebbe potuto causare seri problemi all’azienda. Un plauso a Nutanix e ai suoi partner per aver reso il tutto così fluido, siamo soddisfatti dei risultati e dell’elevato livello di supporto fornito sia durante che dopo il processo”.

Guardando al futuro, l’obiettivo che si pone JM Finn è quello di sfruttare appieno il nuovo cloud privato per ridurre ulteriormente i costi operativi e ottimizzare il valore dell’investimento. Oltre a quanto si sta già facendo per individuare i carichi di lavoro adatti al passaggio all’hypervisor Nutanix AHV, sono previsti diversi progetti, tra cui la migrazione dei sistemi IBM legacy nei prossimi mesi.

Articolo originariamente pubblicato il 20 Dic 2022

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