Pubblica Amministrazione

Cresce la maturità digitale delle città italiane

Secondo un’indagine condotta da FPA, ben 14 Comuni in più rispetto al 2020 meritano di essere classificati come ad alta maturità digitale

Pubblicato il 22 Giu 2021

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Sono 49 le città italiane che nel 2021 hanno raggiunto un livello elevato di maturità digitale, ben 14 in più rispetto al 2020: questa l’indicazione principale che emerge dall’”Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata fra aprile e maggio 2021 da FPA, società del gruppo Digital360, per Dedagroup Public Service.  L’indagine ha analizzato il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: Digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (SPID, CIE, PagoPA, ANPR); Digital Openness, la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social. Sulla base di questi parametri, sono state individuate le 49 città caratterizzate da un livello elevato di maturità digitale, seguite da altre 38 che si attestano nella fascia intermedia (+1) e solo 23, contro i 37 dello scorso anno, che si collocano nella fascia più bassa. Per quanto riguarda la fascia alta, ci sono 39 Comuni che mostrano performance almeno sufficienti in tutte le tre dimensioni esaminate ed elevate in almeno una di queste: si tratta di Aosta, Arezzo, Bari, Bergamo, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Cuneo, Ferrara, Forlì, Genova, La Spezia, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Matera, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Siena, Torino, Trento, Treviso, Venezia, Vercelli, Verona, Vicenza. Completano l’elenco 7 Comuni che ottengono il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati (Bologna, Firenze, Milano, Roma, Modena, Pisa e Cesena) e 3 città che si fermano al livello più basso in una dimensione ma registrano quello più alto nelle altre due (Asti, Caltanissetta e Piacenza).

Come era lecito attendersi le città più mature si collocano prevalentemente nelle regioni del Nordovest (15 comuni su 24 in fascia alta, 7 in quella intermedia) e del Nordest (17 comuni su 24 in fascia alta, 5 a livello medio) e presentano mediamente un’elevata densità abitativa. In positivo, fra i 49 comuni più digitali figurano anche 9 città del Sud (Bari, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Lecce, Matera, Napoli, Palermo), tre in più rispetto al 2020, e 8 città di piccole dimensioni, contro le tre registrate nella precedente edizione.

“La ricerca dimostra come i comuni italiani abbiano reagito bene agli stimoli portati dall’emergenza sanitaria, accelerando il proprio processo di maturazione digitale e slittando verso livelli di maturità intermedio e elevato – afferma Gianni Dominici, Direttore generale di FPA -. Le amministrazioni comunali saranno ora chiamate a consolidare il loro posizionamento nelle dimensioni in cui hanno registrato i principali miglioramenti, come l’offerta di servizi digitali, e accelerare rispetto alle variabili su cui ancora oggi si registrano i principali ritardi, come gli open data. Per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale promuovere una maggiore diffusione del cloud, per poter generare ed erogare meglio i servizi digitali, completare il processo di integrazione con le principali piattaforme abilitanti, per ridurre tempi e costi di realizzazione dei servizi, e diffondere una vera cultura del dato, per garantire maggiori livelli di trasparenza”.

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