Plastic Waste

Waste management: il progetto di Ecopolietilene per migliorare la raccolta della plastica

Il consorzio per la gestione dei beni in polietilene, in collaborazione con Nappi Sud ed Ecolight Servizi, ha dato vita in provincia di Salerno al progetto di identificazione di questa particolare tipologia di rifiuti in plastica in ambito urbano

Pubblicato il 28 Giu 2022

rifiuti polietilene

Aumentare il recupero dei beni in polietilene migliorando la selezione dei rifiuti in plastica. Ecopolietilene, il consorzio del Sistema Ecolight per la gestione dei rifiuti dei beni in polietilene, insieme a Ecolight Servizi e Nappi Sud, azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti, ha dato vita a un progetto pilota che ha permesso di monitorare la presenza di beni in polietilene (SCARICA QUI IL CATALOGO DEI BENI COSì CLASSIFICATI) nella raccolta della plastica dura in provincia di Salerno. Su 10 kg raccolti, più di 5 sono riconducibili a questa specifica tipologia di rifiuto che è interamente riciclabile.

Giancarlo Dezio, direttore generale del consorzio Ecopolietilene

“Dopo la sperimentazione fatta nella provincia di Cuneo e quella in corso in provincia di Treviso, continuiamo a monitorare i conferimenti di rifiuti plastici che vengono fatti nelle isole ecologiche per capire l’incidenza dei beni in polietilene e individuare delle possibili nuove modalità di raccolta differenziata – premette Giancarlo Dezio, direttore generale del consorzio Ecopolietilene – L’obiettivo è favorire il processo di recupero e riciclo, potenziando la filiera circolare dei beni in polietilene per una tipologia di rifiuto che è riciclabile al 100% e può dare vita a materie prime seconde da impiegare in nuovi processi industriali”.

Il problema è riuscire a intercettare questi rifiuti all’interno delle raccolte di plastica: i prodotti che rientrano nella “famiglia” dei beni in polietilene sono molti e molto diversi tra loro. Possono infatti essere arredi e contenitori, teli usati in agricoltura e tubi, imbarcazioni e attrezzi per cucina.

Il progetto di “identificazione di rifiuti di beni in polietilene in ambito urbano” che si è svolto nello scorso mese di maggio, ha coinvolto due differenti isole ecologiche posizionate rispettivamente nei comuni di Ceraso e Campagna, in provincia di Salerno. Prendendo in considerazione le sole unità di carico destinate alla raccolta delle frazioni con codice Cer 20 01 39 (plastica), sono state analizzate complessivamente oltre 3 tonnellate di rifiuti plastici, delle quali 2.260 kg provenienti da Ceraso e 780 da Campagna. Nelle unità di carico dedicate alla plastica sono stati trovati imballi rigidi leggeri come secchi e flaconi, cassette per l’ortofrutta, pvc (infissi e tapparelle) e beni in polietilene, ma anche rifiuti che ben poco avevano a che fare con la plastica come carta, vetro, metalli, legno, gomma e Raee.

Fino al 50% di beni in polietilene

Oltre il 22% di quanto conferito è risultato un bene in polietilene, individuato in bins, tubi, reti ombreggianti, cassette edilizia, casalinghi con marchio PE, arredamento da esterno e giocattoli non elettronici. Considerando i soli rifiuti plastici conferiti, la percentuale dei beni in polietilene sale a oltre il 50%. Prossimo passaggio del progetto potrebbe essere il posizionamento di un cassonetto dedicato alla raccolta dei soli rifiuti di beni in polietilene.

“La qualità della raccolta è il punto di partenza per dare origine una gestione virtuosa dei rifiuti – prosegue Dezio – Ecopolietilene proseguirà con monitoraggi sulla raccolta urbana per incrementare le quantità dei beni in polietilene raccolti e avviati a recupero, ma anche per far conoscere sempre più questa tipologia di rifiuto: essendo interamente riciclabile, è una risorsa che può essere reimmessa nei cicli di produzione di moltissimi oggetti, con risparmi in termini energetici di consumo di materie prime, nonché minor inquinamento”.

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