Sustainability management

Una sostenibilità da red carpet, grazie a Montecolino

La gestione dell’impatto ambientale come vantaggio competitivo. A colloquio con Nico Fontana AD Montecolino sul percorso avviato dalla società lombarda per gestire tutto il ciclo di vita dei prodotti e per portare le logiche dell’economia circolare nei servizi alle fiere e negli allestimenti per le grandi manifestazioni

Pubblicato il 22 Ott 2021

Nico Fontana, CEO Montecolino

Che fine fa il red carpet sul quale passeggiano i divi del cinema e della musica nelle mostre e nei festival? Spesso quei tappeti rossi fanno da cornice a coraggiosi messaggi sulla responsabilità ambientale, ma poi, al termine del loro breve ciclo di vita, cadono, è proprio il caso di dirlo, in contrasto con quei messaggi e finiscono per essere trattati come scarti o rifiuti. Non che l’impatto ambientale dei red carpet sia rilevante in termini quantitativi, ma è simbolicamente significativo perché permette di fissare l’attenzione sull’importanza di una cultura che porta le aziende ad assumersi la responsabilità di tutto il ciclo di vita dei prodotti trasformandola  in una occasione di sviluppo che può arrivare anche in luoghi inaspettati come le fiere e gli eventi.

Nico Fontana, AD di Montecolino porterà la propria testimonianza al prossimo ASAP Service Management Forum 2021 dedicato ai temi della servitization e della circular economy in programma il 27 e 28 ottobre.

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Indirizzare la produzione nel segno della riduzione dell’impatto ambientale

Per i divi il red carpet è un punto di arrivo, una tappa importante di un lungo percorso che parte da una “gavetta” nella quale ci sono i segni di una visione, di una prospettiva. Per Montecolino la “gavetta” inizia negli anni ’70, nella forma di un’azienda che prende il nome appunto dal promontorio di Montecolino sul lago d’Iseo, dove l’azienda inizia le sue attività. “E già allora – ci spiega Nico Fontana, Amministratore delegato di Montecolino – si potevano intravvedere alcuni segni distintivi nella direzione della sostenibilità, come la presenza nel nome della parola “eco”, come il logo aziendale verde, come la scelta di indirizzare la produzione di pavimenti e rivestimenti tessili, dallo zerbino di ingresso delle nostre abitazioni alla moquette per case e alberghi, dal fondo dei campi da basket in resina sino ad arrivare ai prodotti per calzature, nel segno della massima attenzione all’impatto ambientale.

“Una attenzione al prodotto, – prosegue Fontana – che ha avuto la possibilità di svilupparsi e maturare grazie alla decisione strategica dell’azienda di specializzarsi nell’offerta di pavimentazione e moquette per il mondo fieristico”.

Per capire da dove arriva questa scelta verso i servizi orientati ad aiutare le imprese nella gestione del loro impatto ambientale occorre ricordare che negli anni ‘70 la moquette era molto diffusa anche in un’Italia conosciuta, a livello di pavimentazione, come la “nazione della ceramica”. “All’epoca – spiega -, a fronte di una serie di difficoltà nello sviluppo di questo tipo di pavimentazione nel mondo delle abitazioni ad uso domestico e commerciale, la proprietà ha valutato la possibilità di percorrere uno sviluppo in campo fieristico”.

Va osservato che lo scenario per questa decisione è di una Italia nelle primissime posizioni a livello mondiale come offerta fieristica e come offerta di servizi destinati alle fiere e “grazie a questa decisione e a questo posizionamento Montecolino ha saputo conquistare un primato a livello mondiale”.  Fontana ama descrivere questo primato, giocando sulle dimensioni di Montecolino in rapporto ai concorrenti: “siamo la più grande tra i piccoli e la più piccola tra i grandi”.

Controllo e responsabilità su tutto il ciclo di vita dei prodotti

Ma arriviamo a un altro tassello del percorso strategico di Montecolino che risiede nella scelta di specializzarsi sulla capacità di gestire tutto il ciclo di vita dei prodotti e, come racconta Fontana, arriva a questo risultato seguendo un tracciato contrassegnato anche simbolicamente dalla crescita dell’importanza dei temi della sostenibilità ambientale. “Abbiamo deciso di sviluppare i servizi di fornitura di pavimentazione per il mondo fieristico – spiega – sull’onda di una spinta arrivata da Fiera Milano che chiedeva per la prima volta di gestire la rimozione e lo smaltimento di moquette utilizzate per gli allestimenti. In quell’occasione – prosegue – ci siamo trovati in vantaggio nei confronti della concorrenza perché avevamo già delle esperienze e conoscevamo molto bene le problematiche di questo lavoro. Abbiamo partecipato a questa gara e l’abbiamo vinta”.

Sempre in quel periodo ci sono state circostanze che hanno accelerato il posizionamento aziendale sulla sostenibilità a partire dalla scelta della Cina di bloccare le importazioni di rifiuti di plastica, con la corrispondente necessità per le imprese di trovare delle alternative. “La nostra azienda aveva anche a questo riguarda una lunga esperienza in attività legate alla gestione dei vari scarti aziendali, della separazione tra i vari materiali e la loro gestione. Abbiamo lavorato proprio su questo asset e abbiamo messo a punto un sistema specifico per la selezione degli scarti, al punto che nel 2019 al termine di una delle edizioni più importanti del Salone del Mobile la nostra azienda è stata in grado di recuperare tutti i materiali relativi agli allestimenti seguiti nel giro di poche ore”

Cresce la domanda di sostenibilità da parte delle aziende

Da queste esperienze e dalla contemporanea crescita delle esigenze di sostenibilità da parte delle aziende ci si avvicina a una sostenibilità da red carpet con la partecipazione a bandi per la fornitura di servizi che, accanto al materiale per l’allestimento fieristico, prevedevano anche tutti i servizi di riciclo dei materiali.

Ed è con la capacità dell’azienda di seguire e gestire tutto il ciclo di vita del prodotto moquette che arriva la capacità di garantire alle aziende clienti la possibilità di ridurre il loro impatto ambientale anche su questo ambito delle loro attività. E qui parliamo di gestione del ciclo di vita come un vero e proprio vantaggio competitivo che fa bene a tutti gli attori, sia in termini economici, perché aumenta il valore del servizio per le performance ambientali e perché riduce i costi legati allo smaltimento di rifiuti creando un percorso circolare sulle materie prime che porta benefici al conto economico e all’ambiente.

Il servizio in chiave green per le fiere e per i clienti delle fiere è appunto oggi un vantaggio e sta diventando una richiesta inderogabile: sarà sempre più difficile, sia per ragioni di mercato, sia per le normative, rimanere su questo mercato senza offrire questa possibilità. “È un plus che diventa una esigenza a cui non si può rinunciare e noi oggi siamo impegnati in contratti – precisa con orgoglio – in cui arriviamo a riciclare almeno l’80% delle moquette e in molti casi arriviamo al 100%.

Ed è grazie a questa capacità green e a questo posizionamento che l’azienda ha conquistato prima di tutto tante e diverse fiere in Italia e all’estero e ha portato questa competenza su altre tipologie di eventi caratterizzati dalla necessità di gestire allestimenti temporanei, come per le grandi manifestazioni.

Prosegui la lettura delle strategie e delle esperienze di sustainability manager  di importanti aziende e organizzazioni.

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