Negli ultimi anni il concetto di ESG ha conosciuto un’evoluzione sostanziale. Da approccio etico e volontaristico è diventato un pilastro delle strategie industriali, anche per effetto delle nuove normative europee che impongono alle aziende rendicontazioni sempre più dettagliate e trasparenti. In particolare, la Corporate Sustainability Reporting Directive (Crsd), recepita anche in Italia, ridefinisce le regole della disclosure non finanziaria e introduce il principio della doppia materialità. La sostenibilità non è quindi più un elemento accessorio, ma diventa un fattore che incide sulla resilienza delle imprese, sulla loro capacità di attrarre capitali e talenti e di collocarsi con credibilità nelle filiere internazionali.
Secondo il Rapporto ASviS 2025 realizzato con Oxford Economics, nello scenario Net Zero, il Pil italiano potrebbe crescere dell’8,4% entro il 2050 rispetto allo scenario base, con benefici tangibili anche in termini di occupazione, innovazione e riduzione del debito pubblico. Le imprese che investono in sostenibilità mostrano infatti una maggiore produttività, solidità finanziaria e competitività, con effetti positivi in tutti i comparti economici. Parallelamente, un’analisi condotta dall’European Financial Reporting Advisory (Efrag) su 656 aziende europee evidenzia che il 97% di queste coinvolge gli stakeholder interni nella valutazione della doppia materialità, mentre il 55% ha già definito un piano di transizione climatica. Tuttavia, solo una minoranza include le emissioni Scope 3 nei propri target, segno che il percorso verso una rendicontazione completa è ancora in evoluzione.
Il Synesgy Global Observatory 2025 di Crif aggiunge un dato chiave a questo quadro: le aziende con punteggi ESG elevati (A e B) generano il 71% del fatturato complessivo, pur rappresentando solo il 21% del campione. Queste imprese mostrano un rischio di liquidazione giudiziale inferiore del 30% e una riduzione media del 41% nei ritardi di pagamento, confermando la correlazione tra sostenibilità e performance economica.
In questo scenario, la strategia ESG si presenta come una condizione di competitività oltre che come scelta etica. Le imprese non si chiedono più se investire in sostenibilità, ma come farlo in modo efficace, garantendo misurazioni rigorose e dimostrando l’impatto concreto delle iniziative ambientali e sociali sui risultati economici.
Il caso studio RS Italia e il Piano ESG 2030
In Italia un esempio di approccio strutturato è rappresentato da RS Italia, che ha delineato un Piano ESG al 2030 dal titolo “Per un mondo migliore”, fondato su quattro pilastri: promuovere la sostenibilità, sostenere l’istruzione e l’innovazione, dare più potere alle persone, fare impresa in modo responsabile. “Un piano d’azione – sottolinea Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia – che abbiamo ribadito e condensato nel Rapporto di Sostenibilità 2023/2024, strumento fondamentale della nostra strategia perché ci permette non solo di presentare e celebrare i nostri successi, ma anche di inquadrare chiaramente i nuovi obiettivi e le sfide per il futuro”.

Il percorso è già scandito da risultati concreti. L’azienda ha conquistato per il secondo anno consecutivo la Medaglia Platinum EcoVadis, un riconoscimento riservato all’1 per cento delle aziende più sostenibili al mondo. Il rating, pari a 87 su 100, segna una crescita di sette punti rispetto all’anno precedente e fotografa il progresso rispetto ai criteri ambientali, sociali, etici e di acquisti responsabili. I numeri raccontano anche di una riduzione del 7 per cento nei consumi elettrici, ottenuta grazie a interventi sugli impianti e sugli uffici, e dell’introduzione di auto ibride ed elettriche nella flotta aziendale. Sono segnali tangibili che collocano la sostenibilità al cuore della gestione operativa.
Coinvolgimento degli stakeholder e doppia materialità
Il modello RS si caratterizza anche per l’attenzione alla doppia materialità. Non si tratta soltanto di valutare l’impatto dell’impresa su ambiente e società, ma anche di considerare come i fattori ESG influiscano sulle prospettive economiche e industriali. Questo approccio è stato integrato in un percorso che prevede un coinvolgimento sistematico degli stakeholder, dalle comunità locali ai fornitori, dai clienti ai dipendenti.
Il coinvolgimento interno è particolarmente significativo. Attraverso attività di volontariato, progetti educativi e iniziative legate all’inclusione, i collaboratori diventano protagonisti del cambiamento. Programmi come quelli in collaborazione con Girls Tech, i workshop dedicati al mese del Pride e le collaborazioni con associazioni del territorio consolidano la cultura della sostenibilità e rafforzano l’identità aziendale.
Costruire un’offerta sostenibile: la gamma Better World
La sostenibilità non vive solo dentro i processi, ma si riflette nell’offerta. Nel 2023 RS Italia ha lanciato la gamma Better World, che oggi conta circa 30.000 prodotti selezionati in base a criteri di ridotto impatto ambientale e provenienti da oltre 90 fornitori. L’obiettivo è ambizioso: superare la soglia dei 100.000 prodotti nei prossimi anni, creando uno standard di sostenibilità chiaro per il settore.
“Collaboriamo con i fornitori per identificare prodotti a minore impatto ambientale, in termini di materiali riciclati, ridotto consumo energetico o eco-design, e forniamo strumenti pratici ai clienti per orientarsi nella scelta sostenibile”, spiega Rottoli. Questa visione consente ai clienti di inserire nelle proprie catene di approvvigionamento soluzioni certificate e trasparenti, contribuendo al raggiungimento dei loro obiettivi ESG e alla decarbonizzazione.
Il ruolo strategico del procurement responsabile
Il procurement è oggi una leva strategica della sostenibilità. Le scelte di acquisto hanno il potere di influenzare l’intera filiera, dall’origine delle materie prime fino al ciclo di vita del prodotto. Attraverso Better World, RS Italia mette a disposizione dei clienti un modello di procurement responsabile che non solo riduce gli impatti ambientali, ma genera valore competitivo grazie a forniture più efficienti e trasparenti.
Iniziative aziendali per persone e comunità
Un altro pilastro fondamentale della strategia riguarda le persone. RS Italia ha ottenuto per il terzo anno consecutivo la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità di Genere, con un punteggio di 90 su 100, in crescita rispetto agli 84 dello scorso anno. Come chiarisce Rottoli, si tratta di “una conferma che ci rende particolarmente fieri, poiché mostra la solidità e la maturità del nostro percorso D&I, oltre che il nostro impegno nella creazione di un ambiente lavorativo in grado di accogliere, rispettare ed esaltare la diversità”.
Le iniziative includono workshop dedicati al Pride Month, laboratori Stem organizzati con Girls Tech per centinaia di studenti, collaborazioni con Fondazione Pangea per contrastare la violenza di genere, fino al progetto con This Unique per la salute mestruale e menopausale. L’impegno in questi ambiti sottolinea come la sostenibilità non sia solo ambientale, ma anche sociale e culturale.
RS come partner tecnico per la consulenza
Accanto all’offerta di prodotti, RS Italia propone un approccio consulenziale. Non si tratta di mettere a disposizione un catalogo, ma di costruire percorsi di trasformazione sostenibile che comprendono servizi di consulenza, audit energetici e retrofit degli impianti. La capacità di unire tecnologia, know-how tecnico e supporto personalizzato rende l’azienda un partner in grado di accompagnare i clienti lungo tutto il ciclo del cambiamento.
L’efficienza energetica come priorità strategica
Il tema dell’efficienza energetica è cruciale per le imprese italiane. Come spiega Rottoli, “il costo dell’energia per le aziende in Italia è tra i più alti in Europa, con un prezzo medio di 212 euro per MWh nel periodo 2021-2024. Se a questo aggiungiamo i crescenti obiettivi di riduzione delle emissioni imposti dalle normative europee, un tema etico, ma anche strettamente connesso alla competitività, il ruolo chiave dell’efficienza energetica emerge in modo lampante”. In questo contesto, la capacità di ottimizzare i consumi diventa un fattore determinante per il successo aziendale.
Nasce da qui lo Speciale Efficienza Energetica di RS Italia, che raccoglie soluzioni e componenti per la gestione degli impianti elettrici, sistemi per l’ottimizzazione dei consumi, prodotti per individuare sprechi e ridurre i costi. L’offerta comprende anche il supporto per la realizzazione di impianti fotovoltaici, con un approvvigionamento centralizzato di tutte le componenti necessarie, prezzi competitivi e un team di esperti a disposizione. “Il nostro impegno – conclude Rottoli – va oltre la semplice fornitura di prodotti. Vogliamo essere catalizzatori di cambiamento, aiutando le aziende italiane a diventare più competitive, efficienti e sostenibili. Solo attraverso un approccio collaborativo e innovativo possiamo sperare di affrontare con successo le sfide energetiche e ambientali che ci attendono”.
Un approccio integrato
La strategia ESG si rivela quindi una piattaforma di competitività a tutto tondo. Non solo strumenti per la riduzione degli impatti ambientali, ma anche attenzione alla diversità, formazione delle persone, sviluppo di prodotti sostenibili e soluzioni tecnologiche innovative.
Proprio su questi temi, il prossimo 3 dicembre, RS Italia terrà un incontro dedicato a fare il punto sulle più recenti evoluzioni del proprio percorso ESG, che sarà anche l’occasione per presentare il Rapporto di Sostenibilità 2024/2025.
Il caso RS Italia mostra come una strategia integrata possa coniugare visione etica e valore economico, diventando un modello per un’industria che guarda al futuro con consapevolezza e responsabilità.
FONTI:
https://sosesg.com/it/articolo/prime-evidenze-report-esg-secondo-efrag