Best practise

Rating ESG: a Phoenix group la “medaglia di bronzo” da SI Rating di ARB

L’azienda di consulenza manageriale e servizi tecnologici valutata nel suo allineamento agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e ai criteri ESG: nel cassetto un punteggio di 77/100. L’ad Giovanna Saraconi: “Un Bronze che per noi vale oro: da qui lavoriamo sugli obiettivi di miglioramento indicati”

Pubblicato il 15 Dic 2021

Giovanna Saraconi, ad Phoenix

In linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale d’impresa cui sta lavorando in questi ultimi anni, Phoenix Capital – polo di consulenza manageriale e servizi tecnologici con sedi a Verona, Milano, Roma e Lussemburgo ha voluto misurare il proprio profilo ESG. Per farlo, ha adottato il Sustainability Impact Rating (SI Rating) di ARB Spa, start up innovativa specializzata nella sostenibilità integrata, ottenendo la certificazione SI Rating Bronze.

Di tutto rispetto il rating ottenuto77/100 – se considerate tre variabili fondamentali per Phoenix, ovvero: primo anno di valutazione, il core business di Phoenix che rientra nella tipologia “servizi immateriali” di “Consulenza e finanza d’impresa”; infine, la “dimensione d’impresa” che contempla Phoenix nel mondo delle PMI.

SI Rating ha così misurato come le attività di Phoenix Capital siano allineate agli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e con i criteri ESG, con risultati importanti alle voci: 100% per il tema imprese, innovazione e infrastrutture; 90% per l’obiettivo salute e benessere; 89% per istruzione di qualità, 88% per energia pulita e accessibile; 86% per consumi e produzioni responsabili; sempre un 86% per città e comunità sostenibili. A partire dai dati oggettivi emersi dall’analisi degli strumenti e delle best practice adottate e implementate nel corso dell’ultimo anno da Phoenix, la valutazione ha delineato anche le azioni utili che vanno a migliorare la performance aziendale nella gestione delle tematiche di sostenibilità.

I risultati rispetto alle tre macro-aree posizionano Phoenix in uno step avanzato rispetto a tutto il percorso di certificazione. In particolare, il rating ambientale raggiunge un 90% grazie alla certificazione Be ForGreen che dal 2016 certifica l’utilizzo, in tutti gli spazi aziendali, di energia da fonti rinnovabili, a questa scelta green si aggiunge la più recente adozione di auto aziendali ibride; l’asse sociale assesta la performance ad un 76%, mettendo in evidenza l’impegno di Phoenix rispetto all’ambito della gestione delle risorse umane, in cui spicca l’attenzione allo sviluppo del capitale umano  – si vedano le iniziative per la formazione e il learning – e ai rapporti con le Comunità, soprattutto in relazione ad azioni di sostegno sociale e culturale che ne determinino lo sviluppo. Riguardo alla Governance, la performance segna un 77%, andando a sottolineare come le buone pratiche e l’attenzione privilegiata ai temi della protezione dei dati personali e della cybersecurity siano elementi che incidono sulla sostenibilità aziendale e impattino sulla creazione di valore per l’impresa.

“Salutiamo con grande soddisfazione il debutto positivo di Phoenix Capital nella certificazione SI Rating in tema di sostenibilità integrata ha sottolineato l’AD di Phoenix Capital, Giovanna Saraconi -. Siamo sul podio, ed è un bronzo che, in questo primo step e in questo contesto post Covid, per noi vale oro. È la prima volta, infatti, che ci affacciamo ad una certificazione di questo tipo, tanto più considerando la tipologia di servizio che offriamo, consulenziale ed immateriale, e le nostre dimensioni di piccola media impresa. Un risultato che ci spinge a proseguire sulla strada intrapresa, andando a lavorare sulle indicazioni e gli obiettivi di miglioramento che ci sono stati indicati: segnalazioni utili a programmare azioni di avanzamento nei nostri livelli di gestione e performance delle tematiche ESG e rispetto agli obiettivi di sostenibilità, in vista del prossimo step di monitoraggio e valutazione. Per creare un modello organizzativo e gestionale conforme in tutti i settori chiave della società”.

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