NORMATIVE

Monitoraggio del suolo: Direttiva UE per una terra più sana



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Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un orientamento generale per la sorveglianza obbligatoria e il monitoraggio del suolo con l’obiettivo di promuovere una gestione sostenibile e affrontare i rischi per la salute umana e l’ecosistema derivanti da diverse forme di contaminazione

Pubblicato il 22 giu 2024



Monitoraggio del suolo: arriva la direttiva UE

Il monitoraggio del suolo è al centro della Direttiva UE che si pone l’obiettivo di raggiungere la salute del suolo entro il 2050. Il Consiglio dell’Unione Europea ha definito un orientamento generale che punta a rendere obbligatoria la sorveglianza della condizione del suolo, con una serie di linee guida per la gestione sostenibile e per affrontare in modo appropriato tutte quelle situazioni in cui la contaminazione del suolo comporta rischi insostenibili per la salute umana e l’ecosistema.

Monitoraggio del suolo: a che punto siamo

I suoli in buona salute costituiscono il fondamento per il 95% dei cibi che mangiamo, ospitano oltre un quarto della biodiversità globale e rappresentano il più grande serbatoio di carbonio terrestre. Tuttavia, il suolo è una risorsa finita e più del 60% dei suoli dell’UE non è oggi in uno stato di buona salute.

Rispetto a questo temi va registrata la recente approvazione della Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura.

Ora, con il supporto della Commissione, gli Stati membri inizieranno a monitorare e successivamente valutare lo stato di salute di tutti i suoli nel loro territorio, permettendo così alle autorità e ai proprietari terrieri nell’UE di implementare pratiche di gestione sostenibile del suolo e altre misure appropriate.

Alla ricerca di una metodologia comune

Gli Stati membri individueranno i siti per il campionamento basandosi su una metodologia comune dell’UE. L’orientamento generale concede ulteriori flessibilità agli Stati membri riguardo alle misurazioni relative al monitoraggio del suolo, inclusa l’opzione di utilizzare dati e sistemi preesistenti. Definisce anche i requisiti minimi di qualità per i laboratori che analizzano i campioni di suolo, al fine di assicurare la comparabilità delle misurazioni del suolo.

Per quanto attiene alla valutazione della salute del suolo l’orientamento generale condivide l’orientamento della Commissione che guarda a una valutazione della salute del suolo basata sul concetto di descrittori del suolo attraverso parametri fisici, chimici e biologici.

Un sistema a doppio valore per il monitoraggio del suolo

Per adattarsi alle condizioni locali, è stato concordato in sede di Consiglio un sistema a doppio valore più flessibile per la valutazione della salute del suolo: da una parte si controllano valori obiettivo sostenibili non vincolanti a livello dell’UE per riflettere gli obiettivi a lungo termine; dall’altra si analizzano valori limite operativi, fissati a livello degli Stati membri per ciascun descrittore del suolo, allo scopo di definire le priorità e attuare gradualmente le misure volte a migliorare la salute del suolo

Il punti di arrivo è rappresnetato da una gestione sostenibile del suolo e secondo l’orientamento generale, gli Stati membri dovranno stabilire pratiche di gestione sostenibile del suolo entro cinque anni dall’entrata in vigore della direttiva.

Ci sono aspetti rilevanti relativi ai temi della mitigazione che possono essere raggiunti grazie a forme innovative nell’utilizzo del suolo. Guidati dall’obiettivo ambizioso a lungo termine di raggiungere un consumo netto di suolo pari a zero entro il 2050, l’orientamento generale si focalizza sulla lotta contro l’impermeabilizzazione e la distruzione del suolo, che rappresentano gli aspetti più visibili, incisivi e monitorabili.

Monitoraggio del suolo: una attenzione speciale ai siti contaminati

Secondo la proposta di direttiva, gli Stati membri identificheranno tutti i siti potenzialmente contaminati e successivamente li registreranno in un elenco pubblico. L’orientamento generale introduce un approccio progressivo e basato sul rischio. Questo permetterà agli Stati membri di stabilire l’ordine di priorità delle misure, tenendo conto dei rischi potenziali, del contesto socioeconomico e dell’uso attuale e futuro del suolo.

Per aiutare nell’identificazione dei siti potenzialmente contaminati, i ministri hanno concordato la creazione di elenchi delle attività potenzialmente contaminanti. Una volta individuato un sito contaminato, verrà esaminato e saranno gestiti eventuali rischi inaccettabili per la salute umana e per l’ambiente.

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