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Lotta ai fitofarmaci e sostenibilità, AgriTech in prima linea



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L’agritech italiano continua a dimostrarsi un settore di successo, con una crescita costante trainata dall’innovazione e dalla sostenibilità. L’intervento di Matteo Zoppas, presidente ICE, alla fiera Agrilevante

Pubblicato il 10 ott 2023



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Nel panorama delle esportazioni italiane, l’agritech si è affermato come un settore di spicco, in ragione della costante crescita che ha registrato sia nel 2022 che nei primi sei mesi del 2023. Durante l’inaugurazione di Agrilevante, la fiera di Bari dedicata a macchine agricole, impianti e tecnologie per l’agricoltura del Mediterraneo, il presidente di ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), Matteo Zoppas, ha sottolineato la posizione di rilievo sui mercati internazionali ricoperta dai macchinari italiani per la lavorazione della terra. Un settore che sta sperimentando un’espansione notevole grazie alla domanda di innovazione e sostenibilità che arriva all’agricoltura.

Il successo dell’agritech italiano è evidenziato dai numeri: nel 2022, il settore ha contribuito con quasi 8 miliardi di euro sul totale di 620 miliardi di esportazioni effettuate dal nostro Paese, segnando una crescita del 15,5% rispetto all’anno precedente. Che poi non ha accennato ad arrestare nel 2023 con un valore delle esportazioni pari a 4,3 miliardi di euro, equivalente ad un aumento del 12,6% rispetto all’anno precedente e sopra la media dell’export del Made in Italy.

Agrilevante come vetrina d’eccellenza per l’agritech italiano

Zoppas spiega che oggi sempre più paesi – quelli vicini a noi, come quelli nei Balcani e in Nord Africa, così come quelli in Far East, America e Sud America – possiedono un grosso potenziale di crescita ed è per questo che stanno puntando sull’agritech italiano, le cui tecnologie sono in grado di portare loro ad un livello di specializzazione più alto.

In questo scenario, Agrilevante si pone come vetrina d’eccellenza della filiera delle aziende che la compongono. Questo è un successo della stretta collaborazione fra ICE e FederUnacoma, nata per rafforzare il grado di internazionalizzazione della manifestazione e favorire l’incontro tra domanda e offerta.

Quest’anno, grazie alle attività di incoming di circa 103 buyer e 13 giornalisti internazionali, sono stati organizzati 1027 incontri B2B, che si sommano a tutti quelli che verranno realizzati in fiera.

Necessarie tecnologie per superare l’uso di fitofarmaci e per un’agricoltura più sostenibile

Questo è un elemento cruciale per gli imprenditori e in particolare per le PMI che desiderano conquistare nuovi mercati all’estero e capire come rispondere alle nuove sfide del settore.

Una delle sfide principali che l’agritech italiano sta affrontando è la necessità di ridurre l’utilizzo di fitofarmaci. Preoccupazione sentita a livello globale, poiché sempre più paesi si stanno orientando verso pratiche agricole sostenibili.

Le tecnologie svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare gli agricoltori a ridurre la dipendenza dai fitofarmaci, migliorando la gestione delle colture e promuovendo l’uso di soluzioni più eco-friendly.

Infine, il presidente di ICE ha sottolineato l’importanza della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco che servirà da megafono per promuovere la filiera agroalimentare italiana a livello internazionale.

L’agritech italiano, con le sue tecnologie innovative, contribuirà a preservare e migliorare la qualità degli ingredienti utilizzati nella cucina italiana, garantendo così la sostenibilità e la continuità di questo patrimonio culturale.

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