I rifiuti industriali rappresentano una componente significativa del totale dei rifiuti prodotti in Italia e costituiscono uno dei punti più delicati della transizione verso un’economia realmente rigenerativa. Sebbene la tecnologia per rigenerare materiali come RAEE, carta, cartone, plastica e tessile sia già disponibile, resta fondamentale garantire trasparenza e tracciabilità lungo l’intera filiera.
La ricerca “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali”, curata da Roberta Pisani e Francesco Perrini e presentata al Salone della CSR e dell’innovazione sociale dell’Università Bocconi, evidenzia il ruolo chiave della blockchain nel fornire integrità, verificabilità e condivisione sicura dei dati.
Una risposta italiana al greenwashing: il caso The Nest Company
Tra gli esempi analizzati nello studio figura The Nest Company, IP company milanese fondata nel 2021, che ha sviluppato una piattaforma brevettata basata su registri blockchain immutabili conformi allo standard ISO 22095, già sperimentata sul campo grazie alla collaborazione con Omnisyst, realtà di primo piano nella gestione dei residui industriali.
“La nostra tecnologia – racconta Riccardo Parrini, fondatore e amministratore delegato di The Nest Company – permette di tracciare digitalmente l’intera filiera dei materiali riciclati, “notarizzando” le informazioni su origine, composizione e trasformazione, rendendole accessibili e verificabili da clienti, enti di certificazione e partner industriali. È una soluzione concreta al greenwashing basata su una tecnologia progettata e sviluppata in Italia”.
La capacità di certificare ogni passaggio e garantire l’immutabilità dei dati rappresenta il cuore dell’innovazione: un elemento che consente non solo di aumentare la trasparenza, ma anche di accrescere la credibilità delle imprese impegnate nella sostenibilità.
Dalla circolarità nuovo valore economico
Dal commento dei ricercatori Pisani e Perrini emerge che “la gestione circolare dei residui industriali si configura come una leva fondamentale per la creazione di valore economico sostenibile”. La combinazione tra pratiche circolari e digitalizzazione genera benefici concreti sia sul piano operativo sia su quello competitivo.
Riduzione delle emissioni, ottimizzazione delle risorse e miglioramento delle performance grazie alla tracciabilità sono elementi che trasformano i rifiuti industriali da costo inevitabile a risorsa rigenerabile e valorizzabile, aprendo nuove opportunità di mercato per le aziende più lungimiranti.
Una partnership per accelerare lo sviluppo
Nel 2025, Omnisyst – controllata da Algebris Investments – ha acquisito una quota di minoranza strategica in The Nest Company, con l’obiettivo di sostenere la crescita della startup e di sviluppare sinergie industriali di lungo periodo. Un passaggio che conferma l’interesse crescente verso soluzioni digitali in grado di rendere le filiere più affidabili e competitive.
Dopo l’ingresso del partner industriale, The Nest Company prevede inoltre di rafforzare ulteriormente il proprio capitale con un nuovo round di fundraising in programma per l’autunno, rivolto a primari fondi di venture capital e coordinato da GC Advisory. Una prospettiva che potrà estendere l’applicazione della tecnologia in settori come plastica riciclata, automotive, tessile e, più in generale, nella gestione dei rifiuti industriali.
Trasparenza e innovazione come pilastri della nuova filiera
Il quadro delineato evidenzia un punto cruciale: la blockchain non è solo uno strumento tecnologico, ma un abilitatore di fiducia e responsabilità in un settore in cui le informazioni rappresentano una risorsa tanto preziosa quanto il materiale riciclato stesso.
Se l’obiettivo è contrastare davvero il greenwashing e costruire filiere credibili, la combinazione tra tracciabilità digitale, certificazioni e processi verificabili rappresenta un passaggio fondamentale della trasformazione sostenibile del sistema produttivo italiano.













































