Lidl Italia presenta il suo quarto bilancio dedicato alla sostenibilità relativo al biennio 2023-2024, confermando una visione in cui ambiente, dimensione sociale ed equilibrio economico sono elementi inseparabili. Non si tratta di un semplice documento di rendicontazione, ma di uno strumento strategico con cui il gruppo rende conto in modo trasparente degli impatti generati lungo la propria catena del valore, dal punto vendita al fornitore, fino alle comunità in cui opera.
Il report, redatto secondo standard internazionali riconosciuti, mette al centro l’idea che l’ESG non sia un capitolo separato dal business, ma una leva di trasformazione strutturale del modello distributivo. Energia, logistica, filiere, qualità del lavoro e supporto ai territori vengono letti come tasselli di un’unica traiettoria, orientata a ridurre l’impronta ambientale, accrescere la resilienza delle filiere e creare valore condiviso.
A sintetizzare questa impostazione Alessia Bonifazi, Responsabile Corporate Affairs Lidl Italia: “Abbiamo raggiunto risultati straordinari, come gli oltre 112.000 gigajoule di energia risparmiata grazie alle misure di efficientamento o il 5.1% di energia elettrica autoprodotta tramite pannelli fotovoltaici. Siamo consapevoli, però, che di fronte a sfide sempre più complesse, fare progressi non sarà semplice, ma mai come ora è assolutamente necessario. Lavorando insieme alla nostra talentuosa squadra di colleghe e colleghi, ai nostri partner commerciali e alle comunità in cui operiamo possiamo contribuire a costruire un domani più sostenibile.”
Strategia climatica: l’obiettivo Net-Zero come orizzonte industriale
Sul fronte climatico, il bilancio evidenzia come il cambiamento del clima non rappresenti soltanto un rischio ambientale, ma anche un fattore che può incidere direttamente sulla continuità delle forniture, in particolare nella filiera agroalimentare, e sull’efficienza delle infrastrutture logistiche.
Nel settembre 2024 le società del Gruppo Schwarz hanno formalizzato un impegno chiaro verso l’obiettivo Net-Zero, definendo una roadmap di decarbonizzazione che guarda al lungo termine. Lidl Italia si inserisce pienamente in questo quadro, rafforzando un approccio che combina efficienza energetica, innovazione tecnologica e riduzione delle emissioni nelle diverse fasi dell’attività.
La scelta di utilizzare energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili per le attività aziendali si affianca a un lavoro sistematico di contenimento dei consumi e di riprogettazione degli asset, con l’obiettivo di rendere la crescita compatibile con una progressiva riduzione dell’impatto sul clima. In questo modo la strategia climatica viene presentata non come un insieme di progetti isolati, ma come un vero e proprio orizzonte industriale.
Efficienza energetica e logistica a basse emissioni
Uno degli elementi più concreti messi in luce dal bilancio di sostenibilità è il percorso intrapreso sul fronte dell’energia. Grazie a misure diffuse di efficientamento, l’azienda ha conseguito il risultato di oltre 112.000 gigajoule di energia risparmiata, un dato che si traduce in minori emissioni di gas climalteranti e in una maggiore resilienza rispetto alla volatilità dei costi energetici.
Parallelamente, cresce il ruolo della generazione da fonti rinnovabili direttamente presso le strutture aziendali. La dotazione di impianti fotovoltaici è ormai significativa: quasi la metà dei punti vendita e dei centri logistici è equipaggiata con pannelli solari, fino a raggiungere una quota di autoproduzione elettrica pari al 5,1%. In un settore caratterizzato da elevati consumi per refrigerazione, illuminazione e climatizzazione, questa scelta rappresenta un tassello strategico nella riduzione delle emissioni di Scope 2 e nell’abbattimento dei costi di lungo periodo.
Il bilancio dedica ampio spazio anche alla trasformazione della logistica, terza fonte più rilevante di emissioni per quanto riguarda il trasporto. La flotta, composta in media da 428 camion impegnati quotidianamente, sta attraversando una fase di transizione verso soluzioni a minore impatto. Accanto ai veicoli diesel, la presenza di 100 mezzi alimentati a metano liquido (LNG) e di 69 camion a bioLNG indica un cambio di passo concreto verso una mobilità più sostenibile. L’obiettivo dichiarato di raggiungere entro il 2030 una flotta completamente diesel-free conferma la volontà di costruire un sistema logistico coerente con il percorso di decarbonizzazione.
Biodiversità e filiere responsabili: il valore delle certificazioni
Accanto alla dimensione climatica, il bilancio pone l’accento sulla tutela della biodiversità, indicata come secondo pilastro della strategia ambientale. La perdita di diversità biologica viene descritta come un rischio sistemico che minaccia gli ecosistemi, la sicurezza alimentare e la stabilità economica di intere filiere.
Per affrontare questo rischio, l’azienda interviene sulle catene di fornitura considerate più critiche, promuovendo pratiche agricole e di approvvigionamento più sostenibili e facendo leva su sistemi di certificazione riconosciuti. L’utilizzo di standard affidabili permette di valorizzare i prodotti che rispettano criteri ambientali stringenti e di supportare il ripristino degli habitat naturali, specialmente nelle aree più vulnerabili.
Nel bilancio trovano spazio le certificazioni FSC per legno e carta, associate alla garanzia di una gestione responsabile delle foreste, e le certificazioni Rainforest Alliance per cacao, caffè, tè, tisane e frutta esotica, a tutela delle aree produttive tropicali. A queste si affianca la certificazione MSC per la pesca, che promuove una gestione sostenibile delle risorse ittiche.
Attraverso queste scelte, la grande distribuzione viene rappresentata come un attore in grado di orientare le filiere globali: selezionando fornitori che rispettano determinati standard, il retailer manda segnali chiari al mercato e contribuisce a innalzare l’asticella delle pratiche ambientali lungo le catene di approvvigionamento.
Persone al centro: occupazione stabile, formazione e talenti giovani
La dimensione sociale occupa uno spazio centrale nel bilancio. La popolazione aziendale di Lidl Italia è composta in larga parte da donne, che rappresentano il 60,3% dei collaboratori. In un comparto come quello della distribuzione organizzata, questa percentuale evidenzia il ruolo del settore come motore di occupazione femminile e come ambito in cui possono svilupparsi percorsi di crescita professionale.
Altra cifra chiave è la quota di contratti stabili: l’84,5% dei rapporti di lavoro è a tempo indeterminato. In un contesto spesso percepito come segnato da elevata rotazione, questo dato segnala una forte attenzione alla qualità dell’occupazione e alla costruzione di relazioni di lungo periodo con le persone che lavorano nei punti vendita, nei centri logistici e nelle strutture di sede.
Sul piano della formazione, il bilancio rileva quasi 225.000 ore di formazione erogate nel biennio, con una crescita del 24,4% rispetto al 2023. È un investimento che assume particolare rilevanza in una fase in cui digitalizzazione, nuove abitudini di consumo e crescente centralità dei temi ESG richiedono competenze aggiornate e trasversali. L’attenzione alla crescita professionale viene presentata come una delle leve principali per garantire qualità del servizio e capacità di innovazione.
Tra i progetti più significativi spicca “Lidl 2 your career”, un percorso di studio duale retribuito di due anni, sviluppato in collaborazione con otto Istituti Tecnici Superiori distribuiti sul territorio italiano. Nel 2023 il programma ha coinvolto 115 studenti, saliti a 221 nel 2024, tutti assunti con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca. In un Paese che ancora fatica a collegare in modo sistematico scuola e impresa, questo modello viene presentato come strumento concreto per promuovere l’occupazione giovanile e formare profili tecnici altamente specializzati, capaci di inserirsi in un settore in rapida evoluzione.
Valore sociale per i territori: oltre 2 milioni di euro alle comunità
La diffusione capillare della rete di vendita e dei centri logistici fa di Lidl Italia un attore profondamente radicato nel tessuto locale. Il bilancio evidenzia come, negli anni di rendicontazione, l’azienda abbia consolidato il proprio ruolo di partner delle comunità attraverso iniziative a favore del Terzo settore e di realtà sociali attive sul territorio.
Nel 2023 il valore complessivo del supporto erogato ha superato i 976.000 euro, mentre nel 2024 la soglia ha superato il milione di euro. Nel biennio, la somma complessiva a favore delle comunità ha oltrepassato i 2 milioni di euro, destinati a più di 100 associazioni, sotto forma di donazioni in denaro, buoni spesa e prodotti.
Queste iniziative spaziano dal contrasto alle povertà alla promozione dell’inclusione sociale, fino al sostegno a progetti educativi, culturali e sportivi. Il messaggio che emerge è che la licenza ad operare di un grande retailer non può prescindere dalla capacità di restituire valore ai territori in cui è presente, andando oltre il perimetro strettamente commerciale e contribuendo in modo tangibile alla coesione sociale.
Un percorso in evoluzione, tra rendicontazione e trasformazione
Nel complesso, il bilancio di sostenibilità 2023-2024 di Lidl Italia restituisce l’immagine di un’azienda che considera l’ESG come parte integrante della propria strategia di crescita. L’impegno ambientale si concretizza nell’uso di energia rinnovabile, nella ricerca dell’obiettivo Net-Zero e nella trasformazione della logistica in chiave low-carbon. L’attenzione alle persone si manifesta attraverso un’alta incidenza di contratti a tempo indeterminato, un investimento rilevante in formazione e programmi strutturati per i giovani. Il legame con i territori emerge dall’impegno economico a favore di associazioni e realtà sociali diffuse in tutto il Paese.
La sfida per i prossimi anni sarà proseguire su questa traiettoria, consolidando i risultati già raggiunti e accelerando il cambiamento nei segmenti ancora più critici in termini di emissioni e impatti sociali. La rendicontazione diventa così non solo un esercizio di trasparenza, ma una piattaforma di lavoro per la prossima fase della transizione verso un modello di retail più sostenibile, inclusivo e resiliente, capace di rispondere alle aspettative di clienti, istituzioni e investitori.



































































