Secondo le stime, l’agricoltura è responsabile del 70% del consumo globale di acqua, e il 60% di questa risorsa viene sprecato a causa di sistemi di irrigazione inefficienti. Inoltre, la FAO suggerisce che il settore primario contribuisce per il 17% alle emissioni globali di CO2. Di fronte a queste statistiche allarmanti, emerge l’urgente necessità di adottare pratiche agricole più sostenibili. Sfida accolta da Plantvoice, startup con sede a Bolzano che sta per introdurre sul mercato una tecnologia sensoristica che abilita un monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e stress delle piante attraverso un’analisi accurata della loro linfa.
Grazie all’intelligenza artificiale (AI) integrata, la tecnologia raccoglie e analizza i dati per identificare diversi tipi di stress (“le voci delle piante”), dalle infestazioni alla siccità. Ciò non solo consente la prevenzione della diffusione dei fattori stressanti per le colture, ma anche il miglioramento della resa e della qualità. Inoltre, si traduce in un risparmio economico in termini di efficienza nell’utilizzo dell’acqua, dei fertilizzanti e dei fitofarmaci.
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Plantvoice, la startup che ascolta le piante con l’AI per migliorare la resa delle colture e ridurre gli sprechi
La startup di Bolzano ha ideato una tecnologia sensoristica as-a-service che, combinata con un software in cloud di intelligenza artificiale, permette il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e stress delle piante così da migliorare la resa delle colture, ridurre lo spreco di acqua e limitare l’uso dei pesticidi

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