Un bel segnale per tutto l’ecosistema dell’economia circolare arriva dall’analisi realizzata da Cerved Rating Agency, agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione del merito di credito di imprese non finanziarie italiane e delle emissioni di titoli di debito, su oltre 2.000 società non finanziarie con rating di credito in essere. Se si divide questo campione tra aziende che hanno adottato modelli di sviluppo circolari e aziende “tradizionali” emerge in modo evidente che la circolarità “fa bene” alle imprese stesse, come si rileva osservando che chi ha sposato la circolarità si colloca prevalentemente nelle classi di rating meno rischiose. L’altra tendenza rilevante che si coglie segnala che se nel 2021 la probabilità di default per imprese circolari era del 2,51% contro il 3,18% delle altre aziende con l’ultimo update di giugno 2024 la forbice che separa circolari e non circolari si è allargata a beneficio delle realtà che hanno adottato modelli circolari che riescono a tenere con un 2,61% a fronte di un peggioramento generalizzato del merito creditizio mentre le “non-circolari” passano al 3,86%.
ESG SMART DATA
Con la circular economy cala il rischio di credito e migliora lo score ESG
I vantaggi dell’economia circolare sono molto concreti, tanto per le imprese quanto per le banche. Dall’analisi di Cerved Rating Agency emerge che le imprese che hanno adottato modelli circolari sono collocate in classi di rating meno rischiose e vantano una probabilità di default media inferiore del 28% rispetto alle aziende che non hanno scelto di avvicinarsi alla circular economy
Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech

Continua a leggere questo articolo
Canali
EU Stories - La coesione innova l'Italia