Fonti pulite

Agrivoltaico: in Emilia-Romagna al via un progetto da 100 MW

L’impianto, frutto della partnership tra BF e Compagnia Valdostana delle Acque, sarà realizzato a Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara

Aggiornato il 28 Gen 2023

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Prende il via quello che, ad oggi, è senza dubbio il maggiore progetto di agrivoltaico nel nostro Paese: BF (Bonifiche Ferraresi) e CVA (Compagnia Valdostana delle acque) collaboreranno per la realizzazione e la gestione di progetti relativi alla costruzione e implementazione di impianti agrivoltaici. Bonifiche Ferraresi, rappresenta la più grande azienda agricola italiana per SAU (Superficie Agricola Utilizzata), mentre CVA è una società impegnata nella generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili con una produzione media annua di circa 3 miliardi di kWh. L’obiettivo delle due società è quello di avviare un percorso che rappresenterà un vero e proprio progetto pilota nazionale in tema di agrivoltaico, iniziando con la costruzione di un impianto da ben 100 MW. Bonifiche ferraresi, dopo una preventiva verifica effettuata da Terna sulla disponibilità delle rete, ha selezionato delle aree all’interno della propria tenuta a Jolanda di Savoia (Ferrara).

Come ha messo in luce l’amministratore Delegato di BF Federico Vecchioni, “L’obiettivo è realizzare una partnership tecnologica, compatibile con la produzione agricola. In particolare questo progetto sancisce una integrazione che per anni è stata ritenuta estremamente complicata, tra produzione agroalimentare di eccellenza e la generazione di energia da fonti rinnovabili. Un progetto che in un periodo come quello che stiamo attraversando, rappresenta anche una scelta di medio periodo. Abbiamo infatti avviato un percorso di autosufficienza energetica che passa dall’utilizzo di agrivoltaico, biometano e biocarburanti”. Nell’ottica di BF, il dato caratterizzante del progetto (100 MW e dotato di un meccanismo di stoccaggio dell’energia) che sarà realizzato nel polo di Jolanda di Savoia è la possibilità lasciata dall’agrivoltaico di non compromettere la produzione agricola, nonché la complementarietà con le tecniche di agricoltura di precisione, che hanno avuto molto sviluppo negli ultimi anni. Tanto che l’iniziativa si presta a essere replicata su vasta scala, con ulteriori aree che sono state già individuate.

Come ha aggiunto Giuseppe Argirò, Amministratore Delegato di CVA – Compagnia Valdostana delle Acque, “Abbiamo messo a fattore comune due mondi che sinora si sono parlati poco: agricoltura e impiantistica rinnovabile. Prima esisteva un atteggiamento prudenziale da parte del mondo agricolo, c’era preoccupazione che lo sviluppo non controllato del fotovoltaico sottraesse suolo alla produzione agricola. Ma lo shock energetico e geopolitico hanno dimostrato che ci troviamo di fronte a sfide estremamente rilevanti. Oggi si fa un passaggio storico: per la prima volta questi due mondi avviano una progettazione industriale, che guarda alle rinnovabili anche in ottica di target europei di decarbonizzazione e rimodulazione del mix energetico. Per raggiungere i traguardi che l’Italia si è posta gli insediamenti impiantistici sulle aree agricole sono imprescindibili”.

Soddisfazione per la partnership è stata espressa da Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura dell’Emilia Romagna: Si tratta di una progetto lungimirante perché riunisce due necessità fondamentali. Dobbiamo continuare a produrre cibo e allo stesso tempo aumentare capacità dell’Italia di produrre energia. Come regione assicuriamo dunque la massima disponibilità per l’agrivoltaico, mentre emaneremo regole precise per gli impianti fotovoltaici che occupano terreno”. Sulla stessa linea il Presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Conosciamo bene il valore di Bonifiche Ferraresi. La partnership con CVA può aprire la strada sull’agrivoltaico. Noi vogliamo difendere produzione agricola, in una regione che fa dell’agroalimentare la sua bandiera, ma abbiamo anche bisogno di spingere la transizione ecologica. Gli agricoltori, d’altra parte, sono i primi a essere colpiti dall’impatto dei cambiamenti climatici”.

Articolo originariamente pubblicato il 28 Gen 2023

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