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Parità di genere nella PA: tanta strada da fare nelle posizioni apicali

Sono donne sei dipendenti pubblici su dieci, ma in posizioni apicali solo una su tre. I dati emergono dall’analisi di FPA sulla presenza femminile nella pubblica amministrazione. Sui temi della parità di genere, ha avviato i lavori di un Comitato di indirizzo in vista di FORUM PA 2023, che si terrà dal 16 al 18 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma

Pubblicato il 08 Mar 2023

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La pubblica amministrazione è in maggioranza formata da donne, che rappresentano il 58,8% del totale dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani. Se si guarda, però, alle posizioni apicali, la situazione cambia notevolmente: solo il 33,8% è donna, appena una su tre. Queste percentuali emergono da un’analisi sulla parità di genere nella PA realizzata da FPA, società del gruppo Digital360, elaborando dati di diverse fonti (dati sui dipendenti pubblici dal Conto Annuale RGS e dati sugli apicali da fonte Openpolis). C’è poi una stima che fa particolarmente riflettere: tra il personale direttivo e di alta dirigenza nella PA la presenza femminile è cresciuta negli ultimi dieci anni di 9 punti percentuali (da circa il 20% del 2010 al 29% nel 2020), e mantenendo con questa velocità la gender equality si raggiungerebbe solo nel 2040.

Ambizione: parità di genere nella PA entro il 2033

Il settore dell’Istruzione-Ricerca è quello in cui sono impiegate più donne in assoluto: 975mila, più di metà del totale di 1,9 milioni di donne presenti in tutta la PA. Il resto è suddiviso tra Sanità (454mila), Funzioni locali (275mila) e Funzioni centrali dello Stato (116mila).

Ma tornando agli apicali, anche nel settore Istruzione-Ricerca emergono percentuali ancora basse: le donne ricoprono solo il 18,4% delle posizioni ai vertici delle università, il 18,7% di quelle degli enti pubblici di ricerca. Le donne in ruoli apicali sono al di sotto del 20% anche nelle Ambasciate (14,4%), negli enti pubblici economici (18,5%) e organi costituzionali o a rilevanza costituzionale (18,9%). La maggiore presenza si rileva invece nei ministeri senza portafoglio (45,5%), organi legislativi internazionali o europei (44,7%).

“Come emerge dai dati, negli ultimi anni sono stati compiuti passi avanti nella presenza delle donne nella pubblica amministrazione – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -, bisogna però fare ancora tanta strada per raggiungere la parità di genere nei settori apicali. L’obiettivo ambizioso sarebbe riuscire ad accelerare il trend, ottenendo la parità di genere in un decennio, anche grazie alla spinta data dall’attuazione del PNRR. Ma per raggiungere questo obiettivo, si dovrebbe raddoppiare la velocità di crescita attuale”.

Un divario che si riscontra anche nella transizione digitale

Se ci si sofferma su una figura dirigenziale specifica introdotta nel 2017, quella del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD), si riscontra un dato analogo a quello delle cariche apicali. Da un’elaborazione FPA su open data AGID – IPA, emerge infatti che, a febbraio 2023, il 33,4% dei RTD che risultano nominati è donna (quasi 3.500 RTD donne su circa 10.400 RTD nominati).

Sono il 66,5% nel settore dell’Istruzione statale, il 50% nelle Agenzie ed Enti per il Turismo, il 42,9% nelle Agenzie ed Enti regionali di Sviluppo Agricolo. Sono solo il 10,2% tra i Commissari straordinari Governativi, il 10,5% tra i Consorzi Interuniversitari di Ricerca e il 14,3% tra gli Enti e le Istituzioni di Ricerca Pubblici.

L’Italia non regge il confronto con l’Europa

Confrontando la situazione italiana con quella europea (le statistiche europee si basano sul settore ATECO 2007 “O – Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria” che esclude l’istruzione, codice “P” nella classificazione), la ricerca FPA sottolinea come le donne italiane siano molto meno presenti nella PA della media degli altri paesi.

Nell’Europa a 27, secondo i dati Eurostat 2021 il 7,7% delle donne occupate lavora nella pubblica amministrazione, in Italia il 4,3%. Inoltre, mediamente in Europa si registra una presenza quasi paritaria di uomini e donne all’interno della pubblica amministrazione, dove le donne sono il 49,3% (istruzione esclusa), mentre in Italia la presenza femminile è al 35,3%.

Parità di genere nella PA: è un tema culturale

“È molto importante alimentare il dibattito sui temi della parità di genere, analizzare gli aspetti di maggiore attualità, individuare i nodi più critici – conclude Maria Ludovica Agrò, Responsabile scientifico FPA per l’attuazione del PNRR e Coordinatrice del Comitato di indirizzo sulla parità di genere – Il ruolo e la presenza delle donne, nella PA come in tutti gli altri ambiti del lavoro e della società, è prima di tutto un tema culturale, una sfida a stereotipi molto difficili da scalfire, ed è da qui che si deve partire”.

Proprio per questo FPA ha avviato i lavori di un Comitato di indirizzo tutto al femminile in vista di FORUM PA 2023, affinché nel programma dell’evento il focus sui temi di genere e sulla parità vada ad arricchire di visioni, istanze e prospettive tutto il dibattito che si svilupperà nei giorni della manifestazione

Quest’anno il grande evento dedicato ai temi dell’innovazione nella PA e nei territori, si svolgerà dal 16 al 18 maggio 2023 presso il Palazzo dei Congressi di Roma. Qui la pagina dell’evento (il programma è in aggiornamento).

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