Corporate Responsability

I ragazzi di Al lavoro 4.0 incontrano Schneider Electric: inclusione e resilienza per lavorare nelle Smart Factory

I quattordici ragazzi del progetto di responsabilità sociale portato avanti da Digital360 hanno trascorso una giornata presso il polo produttivo di Stezzano (Bergamo) di Schneider Electric

Pubblicato il 22 Ott 2021

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Il lavoro non è soltanto produzione, compiti e attività da svolgere. Certo, è anche quello, ma è poi soprattutto un’opportunità unica per crescere come persone e trovare un riscatto da situazioni di partenza difficili o svantaggiate. Questa forse la lezione più importante che i ragazzi di “Al lavoro 4.0”, il progetto di responsabilità sociale di Digital360 in partnership con Caritas Ambrosiana e con la Fondazione San Carlo, si portano dietri dalla giornata nello stabilimento Schneider Electric di Stezzano. I 14 ragazzi, che seguono un percorso di 5 mesi di formazione gratuita, hanno passato diverse ore presso la struttura bergamasca, che rappresenta un fiore all’occhiello della produzione elettrica italiana. Schneider Electric può contare a Stezzano su un sito di 80.000 metri quadri, in cui sono presenti sia gli stabilimenti produttivi veri e propri che uffici destinati al marketing e alle vendite, con circa 800 persone dipendenti in tutto. Nella fabbrica lavorano circa 270 persone distribuite su 3 turni di lavoro, dedicata alla produzione di prodotti elettrici in bassa e media tensione, in linea con il core business di Schneider, quello cioè della produzione di materiali e prodotti per distribuire energia ed Elettricità e garantire automazione ai propri clienti. Un ambito che, inizialmente, non è stato chiarissimo ai ragazzi di Lavoro 4.0, che più di una volta hanno chiesto ai responsabili Schneider se nell’azienda si producesse elettricità o si realizzassero macchine elettriche.

L’importanza della sostenibilità

La risposta di Laura Bruni, direttore affari istituzionali e relazioni esterne di Schneider Electric, è stata che lo scopo di quello che viene prodotto a Stezzano “E’ di aiutare i clienti a fare di più con meno energia, essendo più sostenibili e riducendo emissioni”. Proprio il tema della sostenibilità ha catturato l’attenzione dei ragazzi, che si sono voluti informare sulle strategie di sostenibilità di Schneider Electric in materia e, più in generale, sull’atteggiamento del mercato su questo tema. Oltre che di sostenibilità, nel corso della giornata si è parlato tantissimo di trasformazione digitale e di industria 4.0, ovvero della gestione intelligente e connessa dei processi industriali. I ragazzi di Al Lavoro 4.0 hanno potuto comprendere e toccare con mano come il sito di Stezzano sia veramente una fabbrica interamente connessa e digitalizzata, grazie alla disponibilità di tecnologie abilitanti come IoT, Industrial IoT, Realtà aumentata e realtà virtuale.

Le persone al centro

Ma, anche in una Smart Factory come quella di Schneider, le persone restano sempre al centro della trasformazione digitale. Le aziende hanno bisogno di figure sia dotate di competenze professionali che di soft skills (sapere lavorare in gruppo, fare autocritica, migliorarsi continuamente). E, perché no, anche di caratteristiche di resilienza: ovvero di persone che sanno trasformare le difficoltà e le fatiche della propria storia personale per farne un punto di forza. Come quella di Roberto, oggi felicemente Education specialist di Schneider Electric, ma che alle spalle ha una storia con tante problematiche, fatta di comunità per l’infanzia, studi serali, lavori pesanti e manuali e la crisi della pandemia. Oppure quella di Luca, audioleso dalla nascita e che dopo gli studi in meccatronica è riuscito a trovare un lavoro in Schneider Electric. Lasciando ai ragazzi di Al Lavoro 4.0 un importante messaggio: “Anche voi dovete avere i vostri traguardi, abituatevi a rialzare se cadete”.

In questo senso può essere anche interpretato la mission di Schneider Electric, che si cela dietro il motto Life is On. Che sprona dipendenti e collaboratori ad avere uno scopo nel lavoro e nella vita, a essere flessibili e dare fiducia al prossimo. In poche parole: ad avere l’ambizione di migliorare sé stessi. Insomma, oltre alla tecnologia e alla visione di come si lavori realmente in una realtà industriale multinazionale, i ragazzi di Al Lavoro 4.0 si sono portati a casa anche storie di vita e insegnamenti preziosi per il loro percorso di inserimento nel mondo del lavoro.

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Gianluigi Torchiani

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